17 Gennaio 2019, 18:47:49Commento scritto da capricorno52
Voto: 6.50
Quarto romanzo del ciclo, racconto di transizione,  che definirei un palcoscenico creato dall’ autore per approfondire le aspettative e la psicologia di ciascun personaggio prima di svelare il mistero che circonda la natura degli alieni “ I Costruttori”, e le loro opere , gli “Artefatti”.
La struttura della trama è organizzata per illustrare i viaggi di ricerca ed esplorazione degli “Artefatti” , da parte dei diversi gruppi di investigatori-esploratori. La compagnia composita di umani , cyborg , alieni , scienziati e malfattori separata dalle circostanze alla fine del terzo  volume si ritrova sul pianeta “Scrigno del custode” da dove ne riparte per scoprire , ciascun gruppo per conto suo ed in diretta concorrenza con gli altri gruppi , le mutazioni in corso agli “Artefatti” sparsi nel braccio della galassia creati  dall’ antica razza gli Artefici o Costruttori e cercare di formulare ipotesi sostenute da fatti o intuizioni sulla natura e lo scopo degli stessi.
Romanzo a tratti lento ma costituito da buona FS abbastanza coinvolgente pieno di sense of wonder , con idee trattate in modo nuovo ed originale (vedi il prologo) ,  non ci sono piu’ le descrizioni a mo’ d’enciclopedia degli “Artefatti”,  ma per contro grande fantasia nel titolare i pianeti ed una certa ironia nel far constatare che i caratteri ed i tratti distintivi psicologici degli alieni non sono poi così dissimili dagli umani.
Per mia fortuna ho potuto leggere fin dal primo volume il ciclo cosi come rappresentato nel catalogo di Urania-mania, per esperienza vissuta penso sia l’unico modo per godere a pieno il ciclo ,  una tirata d’orecchi ai curatori visto che i diversi traduttori che hanno spesso rinominato pianeti ed “artefatti”  creando non poca confusione.
Finale che lascia aperte tutte le strade per un proseguimento avvincente , che ci obbliga a concludere la lettura del ciclo, libro raccomandato purchè letto in sequenza agli altri racconti.
 
03 Ottobre 2018, 09:58:34Commento scritto da and
Voto: 7.50
Riletto nell'ordine giusto, ovvero come quarto capitolo, questo libro ha tutto un altro significato e risulta interessante e godibile all'interno del ciclo dell'Heritage Universe.
 
10 Maggio 2018, 14:54:53Commento scritto da fabri
Voto: 7.50
riletto dopo anni, riconfermo il giudizio più che positivo  
 
18 Agosto 2017, 18:12:23Commento scritto da Free Will
Voto: 8.50
Preciso che ho riletto questo libro anche nella sua ristampa, solo per chiarirmi le idee sugli antefatti. Riporto quindi il commento fatto per il numero 1628, valido anche qui.

E' veramente incredibile constatare come il ciclo "Heritage" o degli "Artefici" a cui appartiene questo libro sia stato così maledettamente maltrattato da Urania e dal suo curatore. Purtroppo siamo abituati alla mancanza di rispetto nei confronti dei lettori da parte di questa collana, ma qui si arriva addirittura ad una vera presa per i fondelli per far apparire come logico l'ordine di pubblicazione, che in realtà non fa altro che confondere le idee. La colpa naturalmente è anche di questo piccolo pugno di superstiti ancora affezionati alla collana, che non rinunciano a buttare i loro quattrini, pur sapendo che esistono altri editori molto più seri. Detto questo cerchiamo di fare un po' di ordine. Urania ha pubblicato il primo libro della saga "Quake, pianeta proibito" con il numero 1274. Poi ha atteso molto tempo per pubblicare il quarto "Punto di convergenza" con il numero 1359, saltando a pie' pari il 2° e il 3°. Dopodiché ha atteso ancora degli anni per pubblicare il secondo "Un mondo per gli Artefici" con il numero 1606. Lo scempio non è ancora finito perché con il numero 1613 ha ristampato "Punto di convergenza" per pura speculazione economica (zero costi aggiunti e nuovi incassi dai soliti quattro fessi). Poi ha pubblicato il terzo libro della serie "I cacciatori di incognite" con il numero 1628. Infine ha pubblicato il quinto "Universi in fuga", non mancando di speculare economicamente, suddividendolo in due volumi, 1639 e 1640. A tutto ciò bisogna aggiungere che per ogni libro della serie, sono stati impiegati traduttori diversi che hanno tradotto in modo differente (Marco Pinna il peggiore, Fabio Feminò il migliore) i nomi degli innumerevoli pianeti, sistemi solari, manufatti artificiali, ecc., aumentando la confusione. Insomma un pasticcio di pubblicazioni alla PDS.
Per quelli che non si sono ancora accinti alla lettura del ciclo, riassumo l'ordine da seguire: 1274, 1606, 1628, 1359 oppure 1613, 1639 e 1640. Solo in questo modo, conoscendo tutti gli antefatti, si può capire ed apprezzare il singolo del ciclo.
A questo punto mi resta di esprimere il mio commento che inevitabilmente è esteso a tutta la saga.
Si tratta di un'opera grandiosa, stupefacente, ben articolata e scritta in maniera magistrale. La galassia immaginata dall'autore è unica ed originale nell'intero panorama della FS. Gli aspetti per così dire "scientifici" sono del tutto verosimili, in particolare per ciò che concerne la fisica quantistica e l'astrofisica. Un dettaglio non del tutto originale è quello dei wormholes (qui chiamati rete di Bose) per viaggiare a velocità ultraluce da una parte all'altra della galassia: la descrizione accurata rende tale particolare molto credibile. Tutti i personaggi umani sono ben caratterizzati; quelli alieni, oltre ad essere estremamente fantasiosi, sono descritti nel migliore dei modi, sia dal punto di vista fisico, sia da quelli caratteriale, sociale, comportamentale e comunicativo.    
 
12 Aprile 2016, 12:58:15Commento scritto da bibliotecario
Voto: 6.50
E alla fine l'ho letto, non prima di aver visto pubblicare di essermi letto, l'antecedente "I cacciatori di incognite" in modo da gustarmi la saga in ordine cronologico degli avvenimenti. Purtroppo come già nel precedente capitolo la lettura della saga inizia a farsi ripetitiva e un poco noiosa.
 
25 Agosto 2015, 17:39:30Commento scritto da belvas
Voto: 5.00
Per una volta dissento con la aggioranza degli utenti, mi è sembrato allungato a dimisura, sempre i sospetto che il compenso per l'autore dipendesse dal numero di pagine. Facendo parte di una saga, da quanto ho potuto capire, forse avrei fatto meglio ad iniziare dal principio, del resto le note introduttive dell'autore lo confermano. Chissà se sarà il caso di dare una seconda possibilità?
 
15 Luglio 2015, 16:53:35Commento scritto da astrologo
Voto: 6.50
Ho trovato questo romanzo discreto, ma non eccezionale. Non è il mio genere di scrittura, mi dispiace ma più di un sei e mezzo non mi sento di dare.
 
16 Giugno 2015, 19:21:42Commento scritto da doge
Voto: 8.50
Bellissimo,come del resto gli altri due della serie tradotti in italiano..purtroppo si vede manca un pezzo...ma chi ha letto i primi due cmq non avrà problemi a "continuare" con la storia...PS:solo a libro inoltrato si capisce perchè si intitola "punto di convergenza"....e sapremo molto sui costruttori (o artedici che dir si voglia)!:-)Voto 8,5
 
16 Giugno 2015, 13:29:55Commento scritto da SteeL
Voto: 8.50
Bel libro, bella serie, certo che se Urania fosse diretta meglio, anziché scrivere che il terzo libro della serie non è mai stato pubblicato in Italia, lo pubblicherebbero (e magari pubblicherebbero anche il quinto ed ultimo!)
 
18 Marzo 2015, 05:37:42Commento scritto da AlfaBootis
Voto: 8.50

Niente male...davvero niente male... In 250 pagine scarse riesce a raccontarci a tuttotondo un universo hard SF, a renderlo credibile e a inserirci una vicenda umana (più di una a dire il vero) piuttosto interessante. Completo.
 
08 Gennaio 2015, 09:13:20Commento scritto da AgenteD
Voto: 8.00
Una bellissima sorpresa. Un romanzo pieno di sense of wonder, di alieni veramente tali, assai ben scritto con dialoghi e situazioni frizzanti, e non privo di ironia. Talmente immaginifico che spesso occorre tirare il fiato e cercare un po' di respiro per (tentare) di ricostruire quei luoghi tanto assolutamente bizzarri quanto assolutamente possibili (è in fondo un romanzo di hard SF) che la fantasia dell'autore (un fisico, per giunta, segno che il saper scrivere è, evidentemente, un dono) ci dona. L'unico neo - come già sottolineato da altri - è causato dall'incomprensibile scelta editoriale di Urania di pubblicare "a caso" i vari romanzi che raccontano invece una storia in sequenza.
 
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