18 Febbraio 2015, 00:35:44Commento scritto da doge
Voto: 6.00
Dagon: è un racconto lungo,circa 140 pagine,nonostante questo ci ho messo un sacco a finirlo,ho dovuto leggerlo "sorvolando" metà righe..all'inizio sei preso dalla ricchezza di dettagli nell'ambiente e nei caratteri delle persone..ma poi..ti aspetti che succeda anche qualcosa e invece...il nulla...nessuna spiegazione..una specie di lotta interiore su cui non si vede traccia di "forze oscure o esterne"..secondo me è olo il protagonista che è fuori di testa....PS:di Dagon..tranne una piccola parentesi all'inizio e un'altra alla fine..non v'è traccia!! Voto: 4

Il secondo racconto invece "il sentiero dei mille sospiri" è un dark-fantasy-horror..ambientato nella Hong Kong dei giorni nostri tra grattacieli,tecnologia,magia e creature fantasy..devo dire un bel racconto,l'ho letto quasi d'un fiato,interessante,particolare..basti pensare che l' "eroe buono" ..è un killer di professione!!eheh:-) Voto : 7,5

Se potete leggetevi il secondo e risparmiatevi Dagon.
 
23 Dicembre 2014, 15:32:56Commento scritto da bibliotecario
Voto: 6.00
Sul romanzo Dagon c'è poco da dire, senza capo ne coda voto 5 ad esser buoni. Fortunatamente il volume si salva dal naufragio grazie al racconto lungo di Di Marino, che amalgama Fantasy, FS e avventura come pochi in Italia. Voto 7  
 
17 Dicembre 2014, 14:51:02Commento scritto da AgenteD
Voto: 5.00
Lettura evitabile, non ho trovato nè l'horror promesso, nè le atmosfere di Lovecraft. Può essere interessante se si vuol leggere come una mente si autodistrugge dopo innumerevoli sbronze, ma per il resto... Per fortuna nella seconda parte c'è il racconto lungo "Il sentiero dei mille sospiri" di Stefano Di Marino (di fatto il nuovo Salgari, e come lui ignorato dalla critica) che ci propone una bellissima fusione tra modernità e antiche leggende orientali, grande mix di azione e magia: voto 8. Il voto finale si riferisce solo al romanzo che dà il titolo al volume.
 
12 Dicembre 2014, 21:27:13Commento scritto da maxpullo
Voto: 5.00
Dunque.
Nonostante il titolo e la trama sul retro del volume qui Lovecraft c'entra ben poco: il dio-pesce Dagon protagonista di uno dei racconti più controversi di HPL, ha un ruolo abbastanza "defilato" nella vicenda, mentre la frase "Ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'nagl fhtagn" ("Nella sua dimora a R'lyeh, il morto Chtulhu attende sognando"), presa di peso da "The call of Chtulhu", se l'è invece sognata il tizio della redazione che ha scritto la quarta di copertina...
Accertato che Lovecraft non c'entra nulla e che alla redazione hanno provato a inventarsi un collegamento con il grande di Providence, non rimane altro da fare che recensire il romanzo per quello che è: la cronaca della vicenda di un tipo che, per cause tutte da accertare ed a me rimaste incomprensibili dopo la lettura, improvvisamente impazzisce dopo aver ereditato una casa (che abbia immaginato le rate dell'IMU?) ed esterna questa sua follia dapprima con atti di violenza contro gli altri e poi con un masochismo estremo che lo porta alla distruzione completa.
Oscure presenze? Voci nella testa? Demoni? Nulla di tutto ciò compare nel testo, e questo semplice fatto mi ha lasciato un senso di profonda insoddisfazione prima, durante e dopo la lettura.
Ammetto che Chappell sa scrivere bene e che il libro scorre con un buon ritmo, ma tutto ciò non è sufficiente a nascondere del tutto la totale assenza di una trama vera e propria.
Leggibile ma senza aspettarsi nulla.
 
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