Con la primavera qualcosa si muove anche dalle mie parti... il 13 e 14 aprile due giornate di incontri condotte da Giovanna Repetto su immaginario e creatività.  
Presenza di ottimi nomi del settore con in testa (in quanto UMina di punta) la nostra Francesca Cavallero alias Echo  



Il programma preciso è ancora in via di definizione, conoscendo gli amici de La Dimora penso sarà garantita come sempre la ripresa in diretta/differita degli eventi, ma chiunque abbia voglia di fare un salto di persona sarà benvenuto.

Eccomi con il resoconto della prima giornata di Liguria fantastica!



Sono partita la mattina, "brandizzata" UM giusto per farci riconoscere, così da poter visitare un po' Genova insieme a Robdimo




Abbiamo visto anche la Mostra delle Illusioni :)

Ed eccoci qua allo spazio Bla Bla Book di Genova con il programma delle due giornate

In questa giornata sono intervenute Francesca Cavallero (la nostra Echo!), Milena Debenedetti, Stefano Dalpian, Roberto Pastene e Andrea Ferrando.



Ecco Francesca con Il Sangue delle Madri!


Mario Pesce e Giovanna Repetto aprono la giornata parlando del tema: cosa della Liguria, del proprio territorio e delle proprie esperienze ha ispirato i/le fantascientiste nelle loro opere?
Giovanna Repetto ha fatto una lunga esposizione nella quale ha spiegato che nell'ultimo suo racconto ha trovato ispirazione proprio dall'alluvione di Genova del '70 che lei ha vissuto in prima persona. Mi ha fatto venire molta voglia di leggerlo!


Qui Francesca Cavallero e Milena Debenedetti. Francesca ha detto che la barriera corallina fossilizzata che c'è dalle sue parti, nell'entroterra ligure, ha ispirato la grotta con le conchiglie dell'universo di Morjegrad e ha anche, udite udite, affermato che il suo prossimo lavoro sarà ambientato in un altro universo narrativo! Ma non ci può dire altro!!
Milena invece ha parlato molto del suo attaccamento alla terra, dato che fa la contadina e del solarpunk.


Qua Giovanna Repetto dialoga con Stefano Dalpian che ho visto per la prima volta dal vivo, l'ho trovato una persona davvero gentile e disponibile e ha spiegato come gli è venuta in mente l'idea dei Limos, proprio sul treno mentre tornava in Liguria da Roma si è immaginato: e se un'orda di topini scendesse dalle montagne invadendo tutto? Sono rimasta molto colpita da tutte e tutti in realtà per come riescono a immaginarsi delle situazioni e delle atmosfere fantastiche.

Non ho le foto di Roberto Pastene e Andrea Ferrando, forse Robdimo può aiutarmi in questo.
Hanno parlato ambedue della propria produzione, Roberto anche del fatto che è pure un artista a tutto tondo, fa collage e scatta foto con delle macchine fotografiche giocattolo, mentre la presentazione di Andrea Ferrando è stata divertentissima!

Abbiamo anche notato che in sala c'erano ben quattro finalisti del premio Porco Rosso: Elisa Franco, Vanessa West, Mario Pesce e Roberto Pastene.

La serata sarebbe continuata con dei giochi da tavolo ma purtroppo per me era ora di tornare a prendere il treno... Spero che qualcuno riesca ad andare anche in questa seconda giornata!

Ecco il resoconto della seconda giornata di Liguria fantastica, partecipanti oggi Gino Carosini e Marco Mastroianni, Alessandro Vietti, Mino Martino e Maurizio Galeazzo.





Intanto colmo la lacuna della foto dell'intervento di ieri di Andrea Ferrando (purtroppo anch'io ho tralasciato quella di Roberto Pastene)






Gino Carosini e Marco Mastroianni hanno raccontato il loro percorso da autori di fumetti e graphic novel a romanzieri (a quattro mani) nel filone noir ma sempre con elementi di esoterismo o mistero; domanda retorica per loro l'influenza del territorio in quanto le opere sono ambientate proprio a Genova (hanno anche scritto un interessante fumetto di storie dei giovani partigiani liguri).



Alessandro Vietti ha descritto il suo primo approccio alla fantascienza con la trasformazione dell'orizzonte del mare (elemento cardine in Liguria come in tutte le regioni costiere) nell'orizzonte dello spazio; ha parlato poi diffusamente del suo Cosmopedia (con l'accento sulla i se qualcuno avesse ancora dubbi) e di come abbia cercato di focalizzare la differenza tra quella che poteva essere la paura della minaccia nucleare in tempi di guerra fredda e quella che dovrebbe essere invece oggi la reazione ai mutamenti climatici che dovrebbero essere affrontati da tutti a livello collettivo



In conclusione Nino Martino e Maurizio Galeazzo (in collegamento remoto) hanno riportato le loro esperienze, riflettendo sul fatto che non c'è (quasi) mai una costruzione a tavolino di un'ambientazione da cui scaturisce la storia, ma ciascuno nelle storie che scrive trasferisce comunque elementi dei luoghi e degli ambienti in cui si è formato e che sente più suoi.

Statisticamente i temi spuntati più spesso direttamente o indirettamente) in queste chiacchierate mi sembra siano stati due: il fastidio per il vizio di voler sempre etichettare ed incasellare qualsiasi opera in generi e sottogeneri e le considerazioni ( a mio avviso molto interessanti e su cui riflettere) su distopie e utopie, ad esempio quanto il numero indiscutibilmente alto di opere basate su scenari distopici o catastrofici sia motivato da una (cosciente o meno) rassegnazione verso un futuro indubbiamente molto grigio che vediamo davanti a noi.

E' da notare che queste due giornate sono l'inizio di un percorso continuo che porterà all'Italcon 2025 a Genova (sfida non da poco da molti punti di vista); il prossimo appuntamento sarà a maggio un incontro con Giuliana Misserville per una presentazione del suo saggio su Ursula K. Le Guin.