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  Autore  Discussione: Nucleare pulito, Eni inaugura l’era della fusione a confinamento magnetico  (letto 639 volte)
ciccio

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Nucleare pulito, Eni inaugura l’era della fusione a confinamento magnetico
« data: 09 Settembre 2021, 12:08:57 »
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Nucleare pulito, Eni inaugura l’era della fusione a confinamento magnetico


Cfs, lo spin off del Mit controllato dal gruppo di San Donato, conduce in porto il primo test al mondo per «confinare» il plasma - Descalzi: «il risultato dimostra l’importanza strategica delle nostre partnership»


Energia pulita e virtualmente inesauribile. Eni compie un primo passo in avanti concreto verso l’avvio dell’industrializzazone del processo di fusione a confinamento magnetico, «lo stesso processo - sintetizzano dal gruppo di San Donato - che sta alla base della generazione di energia nel Sole e nelle stelle».


L’annuncio dei primi risultati su questo fronte arriva dagli?Usa, dove Cfs (Commonwealth fusion system), spin off del Mit di cui Eni è principale azionista dal 2018, ha condotto il primo test al mondo del magnete con tecnologia superconduttiva Hts, creando le condizioni per confinare il plasma nei futuri reattori che saranno costruiti per produrre energia. Il cammino è ancora lungo: il primo impianto sperimentale vedrà la luce nel 2025 e solo nel 2031 la tecnologia sarà disponibile. Ma in Eni c’è grande aspettativa per lo sviluppo della tecnologia proprietaria e della piattaforma Usa, nel quale il gruppo di San Donato è intenzionato a mantenere un ruolo rilevante anche nei prossimi step di crescita del progetto.


Transizione energetica, la strategia di Eni


«Lo sviluppo di tecnologie innovative è uno dei pilastri su cui poggia la strategia di Eni volta al completo abbattimento delle emissioni di processi industriali e prodotti, nonché la chiave per una transizione energetica equa e di successo - spiega l’amministratore delegato, Claudio Descalzi -. Per Eni la fusione a confinamento magnetico occupa un ruolo centrale nella ricerca tecnologica finalizzata al percorso di decarbonizzazione, in quanto potrà consentire di disporre di grandi quantità di energia prodotta in modo sicuro, pulito e virtualmente inesauribile e senza emissione di gas serra, cambiando il paradigma della generazione di energia. Il risultato ottenuto durante il test dimostra l’importanza strategica delle nostre partnership di ricerca e consolida il nostro contributo allo sviluppo di tecnologie game changer».


Ecco la via italiana al nucleare (pulito) con il capitale dei privati


Il test ha riguardato l’utilizzo di elettromagneti di nuova generazione per gestire e confinare il plasma, vale a dire, spiega il gruppo, la miscela di deuterio e trizio portata ad alte temperature da fasci di onde elettromagnetiche, dimostrando la possibilità di assicurare l’innesco e il controllo del processo di fusione. La tecnologia oggetto del test potrebbe contribuire a realizzare impianti più compatti, semplici e efficienti, portando a una riduzione dei costi di impianto, dell’energia di innesco e mantenimento del processo di fusione e della complessità generale dei sistemi, avvicinando la data alla quale sarà possibile costruire un impianto dimostrativo che produca più energia di quella necessaria a innescare la fusione.


«Il test - spiega Francesca Zarri, Director Technology, R&D & Digital del gruppo di San Donato - è il primo dei tre pilastri previsti dalla road map del progetto verso l’industrializzazione. Abbiamo dimostrato che è possibile generare un campo magnetico più elevato possibile e in grado di contenere il plasma che un domani genererà l’energia dal processo di fusione. Il prossimo step, nel 2025, prevede la realizzazione di Sparc, un primo impianto sperimentale a produzione netta di energia e successivamente quella del primo impianto di taglio industriale, Arc». Una volta in produzione, gli impianti «avranno dimensioni paragonabili a quelle di una normale centrale a gas - spiega -, con turbine standard, allacciata a un’infrastruttura elettrica, senza particolari complessità infrastrutturali». La differenza è rappresentata dal combustibile: «una quantità pari a una bottiglietta d’acqua da mezzo litro basterà ad alimentare per un anno una centrale da 150-200 Mw» spiega Zarri.


Il gruppo Eni è il maggiore azionista del progetto: «ci abbiamo creduto, abbiamo lavorato per introdurre un approccio industriale in un test puramente scientifico - aggiunge la manager -. Il nostro interesse è rimanere protagonisti all’interno della compagine, portando il progetto fino in fondo. Eni - aggiunge - collabora con Mit nel campo dell’energia sin dal 2008, contribuendo a indirizzare le linee di ricerca su tematiche di interesse industriale, anche sulla tematica della fusione, con attività di studio e approfondimento. Siamo entrati a far parte del gruppo iniziale di azionisti di Cfs e dall’inizio del 2018, quando siamo entrati nel capitale, siamo stati una delle prime società dell’energia e siamo ancora una delle poche a credere così concretamente in questa tecnologia, che potrebbe davvero rivoluzionare il paradigma dell’energia».


In parallelo, Eni sta lavorando anche con Enea al progetto Dtt (Divertor Tokamak Test facility) per l’ingegnerizzazione e la costruzione di una macchina Tokamak (una «ciambella» ottenuta assemblando anche in questo caso magneti superconduttori anche se di un tipo diverso rispetto a quelli utilizzati nel test del Mit) dedicata alla sperimentazione di componenti che dovranno gestire le grandi quantità di calore che si sviluppano all’interno della camera di fusione: «È già attiva una supply chain anche italiana per questo progetto - conclude Zarri -, che in futuro si potrà sviluppare ulteriormente. Da quetso punto di vista Eni può far leva su un buon posizionamento».


https://www.ilsole24ore.com/art/nucleare-pulito-eni-inaugura-l-era-fusione-confinamento-magnetico-AEfH1Rh
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Re:Nucleare pulito, Eni inaugura l’era della fusione a confinamento magnetico
« Rispondi #1 data: 09 Settembre 2021, 12:16:22 »
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Si avevo letto!!!
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Re:Nucleare pulito, Eni inaugura l’era della fusione a confinamento magnetico
« Rispondi #2 data: 09 Settembre 2021, 12:24:18 »
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Avevo letto un altro articolo interessante ...
una nuova generazione di impianti a fissioni, raffreddati a piombo (spero di non aver letto male!!) e non ad acqua (pesante), il che eliminerebbe il sottoprodotto più pericoloso, cioè il trizio...
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Re:Nucleare pulito, Eni inaugura l’era della fusione a confinamento magnetico
« Rispondi #3 data: 09 Settembre 2021, 12:36:19 »
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Citazione da: zecca_2000 il 09 Settembre 2021, 12:24:18

Avevo letto un altro articolo interessante ...
una nuova generazione di impianti a fissioni, raffreddati a piombo (spero di non aver letto male!!) e non ad acqua (pesante), il che eliminerebbe il sottoprodotto più pericoloso, cioè il trizio...

Scusa ma credo che ci sia qualche errore, il piombo non si usa per rallentare i neutroni funzionerebbe male, e nei reattori il trizio non è sicuramente il problema principale
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Re:Nucleare pulito, Eni inaugura l’era della fusione a confinamento magnetico
« Rispondi #4 data: 09 Settembre 2021, 13:00:24 »
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https://m.huffingtonpost.it/entry/cosa-e-il-nucleare-di-nuova-generazione-di-cui-parla-cingolani_it_6131d340e4b0df9fe274967c

Beh anche a me sembra incredibile però nell articolo dice proprio così …
USA piombo come refrigerante …!!

Per quanto riguarda il trizio , e una mia idea personale che sia pericoloso (ammetto comunque la scarsissima conoscenza del funzionamento di un reattore nucleare ) perché L acqua bombardata può creare trizio e questo può finire in atmosfera .
(Per quanto ne so il trizio ha una emivita di 12 anni e decadimento beta quindi simile all uranio )
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Re:Nucleare pulito, Eni inaugura l’era della fusione a confinamento magnetico
« Rispondi #5 data: 09 Settembre 2021, 13:32:23 »
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Cosi funziona, se si usa come refrigerante e non come moderatore.
il Trizio si forma come prodotto di attivazione del Deuterio nel circuito di raffreddamento  principale dei reattori ad acqua pesante, per cui in genere rimane legato all'ossigeno e sigillato nel circuito, in caso di incidente, può liberarsi, ma ci sono una quantità di isotopi radioattivi, molto più pericolosi, Iodio, Cesio , ecc. fino ad arrivare addirittura al Plutonio.
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