|
ATTENDERE...Ricerca Collane in corso...
Pagine: 1 [2]
|
|
|
Autore |
Discussione: L'Horror e l'Unità d'Italia (letto 4574 volte) |
| |
dhr
|
|
Re:L'Horror e l'Unità d'Italia « Rispondi #15 data: 13 Settembre 2010, 11:47:51 » |
|
Reportage da Londra.
VITTORIO SALMINI Farina del diavolo
[...]
È White Chapel - la city dei poveri - un labirinto di chiassuoli luridi come cloache. Le squallide e vecchie case coi tetti toccano le nuvole, e vi si monta dalla via per ripide scale di legno. Le tettoie cascano a brani; rotte e sgangherate pendono le imposte. A pian terreno bugigattoli, o meglio covi, cui t'è forza scendere per un grado scavato nella lubrica mota. Qua ferrareccie e stracci ed abiti a rattoppi; là bettole, ove sogliono ammanir carni senza nome... e mescere acri bevande da bruciar le viscere. Qualche monello o qualche cane razzola nei mondezzai, ma per gli sghembi vicoli rado t'imbatti di giorno nei lividi abitatori. [...]
Ma ecco là il gran delubro! eccolo il bianco gigante, a cui sull'ampio fronte sta scritto un aureo nome... Banco!
C'è da perder la testa. Acuti squilli, ardenti brilli buccinan nell'orecchie, e cavan gli occhi. Mettiamoci in ginocchi, e sia osanna al vitello d'oro; osanna al milione, unico Geova del secondo Israello. Viva il milione!... è grande in pace e in guerra il Banco d'Inghilterra. [...]
|
|
Loggato |
|
|
|
|
| |
dhr
|
|
Re:L'Horror e l'Unità d'Italia « Rispondi #16 data: 13 Settembre 2010, 18:09:27 » |
|
Il tema non è nuovo; lo svolgimento sì.
VITTORIO SALMINI A una morta
Povera morta mia! son già sett'anni, e mi par ieri [...] Una notte di carnoval, s'usciva... del Ridotto. Cadea un nevischio che stridea sui vetri ai fanali; tirava un brutto vento di tramontana, e tu tossivi sotto la tua bauta [ = maschera]. Già da qualche mese era velata quella voce bianca... Ma tossire a quel modo io non t'avevo udita mai. - Ti senti male, io chiesi, Mimì, ti senti male? - E tu ridevi, ed accusavi lo sciampagna e il fumo... Sempre uguale, o mia morta! Il fazzoletto t'era in quella caduto... Lo raccolsi... E lo guardai... Del sangue!... In quel momento scommetto che dovevo essere più bianco io del tuo fazzoletto... Ma di mano me lo toglievi tu, ridendo ancora, e giuravi... che t'eri punto un dito con una spilla... Quattro mesi dopo, una notte, s'avea finito appena di cenar, mi chiedesti un cigaretto... ma tutto a un tratto ti cascò di bocca... [...]
|
|
Loggato |
|
|
|
|
| |
| |
| |
| |
| |
| |
dhr
|
|
Re:L'Horror e l'Unità d'Italia « Rispondi #22 data: 15 Settembre 2010, 22:48:02 » |
|
GIUSEPPE CESARE MOLINERI Le Erinni
[...]
Strano caso dentro il campo funeral si manifesta; rischiarata qual da lampo d'ogni tumulo è la cresta,
e le livide fiammelle s'ergon dritte verso il cielo; poi si squarciano, ed in elle, ombre vane dietro un velo,
appariscon tenui, frali, cento immagini di donna, che s'innalzano spettrali e un lenzuolo hanno per gonna.
Verso me procedon lente, con incerto scivolare. Tace il vento di repente e le ascolto a favellare.
"Ci ravvisi, ci ravvisi - incomincian tutte in coro - li rammenti i bianchi visi, gli occhi azzurri, i capei d'oro?
Le rammenti le corvine lunghe chiome onduleggianti, e le spalle alabastrine ed i neri occhi raggianti?
Nella vita noi gli sciocchi chiamar figlie dell'amore!" [...]
Ecco aprirsi un'altra fossa miro e, diafano qual vetro, dalla terra appena smossa esce all'aria un nuovo spettro.
Il suo viso, ove è raccolto quel che uccide e quel che bea, or di furia sembra il volto, ora il volto di una dea;
e la man scarna che addita alla manca, presso il core, una piccola ferita, da cui stilla un negro umore,
con un'arma si trastulla a cui chiese, ebbra, la pace... [...]
|
|
Loggato |
|
|
|
|
| |
dhr
|
|
Re:L'Horror e l'Unità d'Italia « Rispondi #23 data: 16 Settembre 2010, 09:50:31 » |
|
Dall'introduzione di Roberto Carnero: "Universalmente noto, amato e declamato: dai salotti alle osterie. Tanto che [un critico], scrivendo nel 1958 del Canto dell'odio, affermava: Si trovano ancora molti operai oltre la cinquantina che lo sanno a memoria".
OLINDO GUERRINI Il canto dell'odio
[...]
Un rimorso acutissimo ed atroce verrà nella tua fossa, a dispetto di Dio, della sua croce, a rosicchiarti l'ossa.
Io sarò quel rimorso. Io te cercando entro la notte cupa, lamia che fugge il dì verrò latrando come latra una lupa;
io con quest'ugne scaverò la terra per te fatta letame e il turpe legno schioderò che serra la tua carogna infame.
Oh, come nel tuo core ancor vermiglio sazierò l'odio antico, oh, con che gioia affonderò l'artiglio nel tuo ventre impudico!
Sul tuo putrido ventre accoccolato io poserò in eterno, spettro della vendetta e del peccato, spavento dell'inferno [...]
|
|
Loggato |
|
|
|
|
| |
| |
|
|
|
| |