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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | Urania Mondadori | Discussione: 70° di Urania. Settanta anni di Passione «prec succ»
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  Autore  Discussione: 70° di Urania. Settanta anni di Passione  (letto 288 volte)
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70° di Urania. Settanta anni di Passione
« data: 06 Febbraio 2022, 18:45:16 »
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Sono una persona fortunata.

Ho tanti amici che mi vogliono bene.
Che comprendono l'amarezza con cui ho riportato su questo sito la notizia dell'astioso articolo apparso su Fumettologica sulla Collana celebrativa dei 70 anni di Urania curata da Franco Forte, Urania: 70 anni di futuro.
Questo tipo di articoli gettano un ombra e sciupano questo momento irrepetibile e pieno di significato per tutti coloro che negli anni hanno amato e amano Urania e la Fantascienza, gettando discredito su tutto il movimento "Fantascienza" in Italia, lettori, autori e addetti ai lavori.

Come dicevo ho tanti amici, ed alcuni di essi stasera mi hanno invitato a leggere un altro articolo apparso oggi su una Testata Online.
e questa volta posto qui con animo ben più sereno, l'indirizzo dell'articolo, invitandovi tutti a leggerlo e a condividerlo.

Su Lasvolta.it oggi è in primo piano un artico di Silvio Sosio dal titolo: Buon Compleanno Urania!



Avrete il piacere di leggere i pensieri di un vero appassionato di Fantascienza, pensieri veri e sentiti e per questo condivisibili da tutti i veri appassionati di questo magnifico genere.
Pensieri e concetti rispettosi della Storia di Urania, che è la storia della Fantascienza in Italia e di cui c'è da andare fieri.

"...Quando viene intervistata in tv, l’astrofisica italiana Amalia Ercoli Finzi, dalla quale prende il nome il robot europeo che prossimamente arriverà su Marte, lascia intravedere alle sue spalle una libreria piena di Urania, i volumetti tradizionalmente bianchi e rossi che hanno portato la fantascienza in edicola e hanno fatto sognare a tanti il futuro, e a qualcuno, come Ercoli Finzi, anche incoraggiato a costruirlo..."

"...Tutto è passato su Urania, a volte in anticipo sui tempi e a volte in ritardo. Urania ha frenato lo sviluppo della fantascienza italiana quando Fruttero e Lucentini dicevano che non aveva senso, che “un disco volante non può atterrare a Lucca”, poi l’ha incoraggiata e rilanciata col Premio Urania e le antologie estive degli ultimi anni, creando anche fenomeni editoriali come quello di Valerio Evangelisti e del suo Eymerich, famoso in tutto il mondo, e poi Nicoletta Vallorani, Dario Tonani col suo Mondo9..."

Grazie Silvio Sosio!  
« Ultima modifica: 06 Febbraio 2022, 18:48:22 di bibliotecario » Loggato
Anagramma di BIBLIOTECARIO: beato coi libri

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Re:70° di Urania. Settanta anni di Passione
« Rispondi #1 data: 06 Febbraio 2022, 20:25:54 »
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veramente bello e corretto nella sua analisi

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« Ultima modifica: 07 Febbraio 2022, 10:36:36 di Lucky » Loggato
ciccio

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Re:70° di Urania. Settanta anni di Passione
« Rispondi #2 data: 07 Febbraio 2022, 09:25:18 »
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Un articolo serio e competente, da appassionato e obbiettivo.
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capricorno52


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Re:70° di Urania. Settanta anni di Passione
« Rispondi #3 data: 17 Febbraio 2022, 19:46:46 »
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Rispondo all' articolo del sig Dini per quello che sono da tanto tempo un amante della Fantascienza ed anche un Fan della collana Urania che si circonda ed è circondato da tanti amici di Umini.

  
Senza alcuna polemica o numerologia ma solo per esternare quello che ho provato leggendo il numero Uno di 70 anni di futuro.

Le sabbie di Marte Urania 70 anni di futuro nro 1 Arthur Clarke 1951
Non ho potuto resistere !!!   L' preso (il numero uno ! le Sabbie di Marte !!) :
. per amore e piacere;
. perchè anche io ho 70 anni come la Collana Urania;
. per la copertina , troppo bella !!;
. perchè l'hanno chiesto gli altri 3 volumetti da me già posseduti in cartaceo di altre collane Urania non aperti da tempo che si sentivano trascurati.
Quindi in meno di due giorni l’ho riletto, devo dire con piacere e con emozione. In ogni caso, "Le sabbie di Marte" è un eccellente romanzo di avventura spaziale, in parte diario di viaggio, in parte soap opera e in parte lettera d'amore verso la curiosità , l'atto di scoprire ed esplorare come qualità essenziali di ciò che ci rende umani.
La trama è più semplice che mai. L'autore di fantascienza, giornalista e scrittore,  Martin Gibson,  (un ovvio sostituto dello stesso Clarke) sta viaggiando verso le colonie di Marte a bordo della  nuovissima nave spaziale Ares. Poiché è la crociera di inaugurazione della rotta commerciale Terra Marte, Gibson è l'unico passeggero, accompagnato solo da un equipaggio minimo ed essenziale che assicura la navigazione  della gigantesca nave spaziale. Durante il viaggio, ci sono alcuni momenti comici in cui Gibson ha problemi ad adattarsi alla realtà del viaggio senza peso, ma capisce rapidamente le cose e lui e l'equipaggio iniziano a legare nel corso dei loro mesi di viaggio, Gibson arriva su Marte dopo aver stretto amicizia con uno dei membri più giovani dell'equipaggio, Jimmy Spencer, che scopriremo piu’ avanti ha con lui un legame personale insolito. Gibson interpreta da subito il suo ruolo di giornalista e cerca di farsi una idea della piccola colonia che è contenuta all'interno di cupole trasparenti che sono state terraformate per sostenere la vita umana. Ma Gibson è curioso , trova un misterioso avamposto scientifico durante uno dei suoi viaggi nell'"entroterra" di Marte e successivamente quando l'aereo su cui sta volando si imbatte in una massiccia tempesta di polvere e si schianta, ed e’ qui che la storia cambia registro svoltando verso l’avventura ed il mistero , Gibson e i suoi compagni dell'aereo abbattuto scoprono presto una nuova specie di vita vegetale , nonché una piccola colonia di "marziani", un specie animali che assomigliano in qualche modo ai canguri. Gibson finisce per portare un cucciolo di “marziano” a Port Lowell, la principale città su Marte, elevandolo a ruolo di animale domestico. Questi avvenimenti incidono su Gibson che inizialmente da scettico diviene sempre piu’ attratto dalla vita della colonia marziana.
Come dicevo, riletto in due giorni con piacere ed emozione, eppure questo libro pubblicato nel 1951 è obsoleto nelle ambientazioni , almeno dal 1972 , data della dettagliata mappatura fotografica di Marte da parte del  Mariner 9, la tecnologia è vecchia di sei decenni, (es. Martin Gibson usa una macchina da scrivere e copie carbone; le radio hanno tubi catodici invece dei circuiti stampati) e in parte futuristica (es. la ben descritta nave passeggeri a propulsione nucleare con cui Gibson viaggia verso Marte), la trama ha una struttura leggera, quasi da telenovela ed i personaggi sono scarsamente caratterizzati , ad eccezione di Gibson , Jimmy , Hadfield che sono intelligentemente da Clarke approfonditi in modo tale da divenire pilastri del racconto. E allora …., io penso che le sabbie di Marte" sia  un ritratto ragionevole del viaggio interplanetario come potrebbe essere in futuro, insieme a una serie di altri dettagli tecnici interessanti che colpiscono, ma soprattutto colpisce in questo romanzo come in altri del periodo , l'idea che l'universo fosse a portata del genere umano , nostro da esplorare, in grande scala, l'epica idea che gli esseri umani potessero lavorare insieme per raggiungere obiettivi enormi e di vasta portata, il puro OTTIMISMO dell'intera faccenda. Arthur C. Clarke e un certo numero di altri autori hanno immaginato un mondo in cui tutto era possibile, e quel tipo di entusiasmo non è andato perso se un'intera generazione di persone alla fine si sono riunite e hanno posto le impronte degli esseri umani sulla Luna, ma ora è obliato dagli insuccessi e le divisioni  della comunità umana.
““Quella luce ferma e immobile che brillava così inaspettatamente nel cielo diurno, era adesso, e tale sarebbe rimasta per molte settimane, la stella mattutina di Marte. Ma era meglio nota come la Terra”.
Voto 7,5




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