Eccoci qua per un doveroso commento, dopo la "
nottata di riflessione".
Togliamoci subito il dente, e veniamo a noi, a
UraniaMania.
Sono deluso?
Si e molto, pensavo, anzi ero sicuro che avremmo vinto. Non è andata così.
I Premi questo sono, tutti vogliono vincere, uno solo vince.
Questa volta a noi non resta che essere sinceri, ammettere serenamente la sconfitta e la delusione, ma tenendo bene a mente che quello che davvero conta è esserci, partecipare, dare il massimo che si può dare, poi come la vita insegna, sono più le volte che si perde di quelle che si vince e bisogna rispettare e rendere onore a chi ci ha meritevolmente battuto.
In questo caso
Fondazione SF Magazine, dove tutti fanno un lavoro fantastico.
L' importante non è chi vince quest'anno o il prossimo, ma che tutti portino in loro contributo per il bene della nostra comune passione la Fantascienza.
Detto questo, non è che possiamo esimerci da porci al nostro interno qualche domanda.
Tra tutte, quella che più mi frulla in testa da ieri sera è questa:
Come è possibile che un sito come
UraniaMania, mediaticamente così esposto, con una copertura sugli eventi "Fantastici" così attenta, aperto a numerose collaborazioni e con così tanti iscritti non sia riuscito a vincere il
Premio Italia, nell'anno del
70° anniversario di Urania?
Evidentemente abbiamo sbagliato. Cosa?
Ancora non lo so.
Certamente alcune cose al nostro interno andranno riviste, anche il modo di approcciarci al mondo esterno andrà attentamente riesaminato.
C'è poi da aggiungere che siamo in molti solo sulla carta, o solo nel senso che in molti approfittano di ciò che può dare loro
UraniaMania ma in pochi danno qualcosa in cambio, partecipano attivamente alla vita della
Comunità UraniaMania, si impegnano fattivamente.
Tra gli stessi
Amministratori del sito siamo numerosi solo sulla carta.
Ma non tutto è da buttare, chi c'è per davvero ha tante idee, vedremo di metterle in pratica, e l'anno prossimo ci riproveremo come sempre.
E per il resto?
Mi verrebbe da dire come al solito.
E non perchè
UraniaMania non ha vinto, il discorso resterebbe valido anche per il contrario, ed è lo stesso discorso che ho già fatto per le precedenti premiazioni.
Nonostante i tentativi di allargare il bacino dei votanti, e le modifiche al voto stesso, ancora non ci siamo.
Il mondo del Fantastico Italiano è un piccolo mondo.
Ma a maggior ragione non è possibile che al
Premio Italia siano del tutto assenti editori importanti, come, tanto per fare un esempio,
Fanucci ma l'elenco è lungo.
Quasi sempre
Delos Fiction e pochi altri la fanno da padrone in quasi tutte le categorie, e non ne sto facendo certo una colpa al bravissimo
Silvio Sosio, ma alla fin fine i votanti sono ancora troppi pochi e fortemente raggruppati e non rappresentativi di tutte le sfaccettature del fantastico italiano.
Alla lunga questo è un problema che inficia il valore del Premio in se.
Certo ieri sera ci sono stati anche motivi di gioia genuina.
Mi riferisco agli
Illustri Umini che si sono portati il
Premio Italia a casa.
A cominciare da
Franco Brambilla,
Franco Forte,
Davide Del Popolo Riolo e la nuova Signora della Fantascienza Italiana,
Franci Conforti.
Complimenti a tutti gli
Umini/e vincitori, tutti premi quanto mai meritati.
C'è poi un Premio la cui vincitrice mi sta molto a cuore, così come mi sta a cuore ciò che scrive,
Laura Coci.
La sua serie
Fantascienza un genere (femminile) su
Vitamine Vaganti è quanto di più interessante e appassionante mi sia capitato di leggere a livello di saggistica quest'anno. Affronta e argomenta tematiche che era ora venissero alla luce dei riflettori e lo fa con passione, puntiglio e orgoglio, brava Laura.
Note positive?
MilleMondi, era l'ora!
Note negative?
Almeno un paio, la prima, la vittoria a
Piranesi, di
Susanna Clarke nella categoria Romanzo Internazionale.
Già ero deluso dal sestetto dei finalisti a maggior ragione sono rimasto sorpreso e deluso dal vincitore. A mio modestissimo parere nel 2022 abbiamo letto di assai meglio.
La seconda, di ordine sentimentale, campalinistica. Nella categoria Fumetto di autore Italiano, avrei preferito altro risultato, ma vale quanto già detto sopra, l'importante è esserci e averci provato.
Per quanto mi riguarda è tutto.
Si chiude un anno bellissimo a cui è mancata solo la ciliegina