Bisogna ammetterlo, un piacevolissimo incontro, quello di oggi pomeriggio alla Feltrinelli di Bologna, ma va da sé che quando a "parlare" è un Grande Scrittore. Valerio Evangelisti è e rimarrà sempre con noi, con i suoi Lettori, con i suoi Amici e con tutti quelli che vorranno scoprire il suo o i suoi Universi narrativi, alla fine tutti collegati fra loro in quello che Licia Troisi ha definito quasi un
Evangelisti-verso!
L'incontro in una saletta strapiena, tra cui anche la scrittrice
Elisa FRANCO, si è aperto con una breve introduzione sul libro, fatta da
Giovanni FRANCESI, Direttore della Narrativa in Mondadori, che ha voluto anticipare quanto è stato difficile scegliere il materiale da pubblicare, come poi hanno spiegato i relatori, e soprattutto ha tenuto a sottolineare la precisa scelta editorile di includere nella raccolta
racconti non solo fantastici, dando una sfaccettata immagine di tutta la produzione e del pensiero di Valerio.
La presentazione del nuovo libro "La fredda guerra dei mondi" è stata aperta da
Franco FORTE, che è partito a raccontare come è nata l'idea del romanzo purtroppo eimasto incompiuto.
Come sppiamo, il titolo di questo romanzo deriva dal racconto omonimo che Evangelisti aveva scritto per l'antologia
Distòpia pubblicata come
Millemondi n° 87 nel 2020. Forte racconta che poco tempo dopo ricevette una sua telefonata in cui gli chiese: "
Ma che dici, di questo racconto, che ne faccio?" Quella frase presagiva già che la mente immaginifica fosse partita ad alaborare possibili sviluppi del racconto, come spesso avveniva con molti dei suoi scritti. L'imprescindibile risposta di Franco non poté che assecondare quel flusso creativo già in moto con un: "
Ma facci un romanzo!" che rendette entusiasta l'Autore.
Per mesi non si sentirono più. La sua scomparsa interruppe il lavoro al 17esimo capitolo dei 45 previsti, ma è stato possibile recuperarli quasi tutti (il capitolo dieci non è stato ritrovato) e incredibilmente
utilizzare per la pubblicazione quanto disponibile, cioè esattamente la prima stesura del Maestro. Prova inconfutabile dell'elevatissima qualità narrativa di cui Valerio era naturalmente capace, praticamente senza mai tornare sulle pagine già scritte (salvo farlo poi in seguito, a distanza dalla pubblicazione!):
"un'
ALTISSIMA DIGNITA' LETTERARIA", le parole di Forte, che testimoniano la sua caratura come Scrittore, al di là dei generi in cui è stato relegato dalla critica e dal mainstream.
Alberto SEBASTIANI ha quindi fornito alcuni esempi sulla difficoltà di lavorare alla ricostruzione logica e filologica delle opere di Evangelisti, non solo ora, ma già a pochi anni dalle prime pubblicazioni, che Egli non riteneva mai finite, ma quasi in costante evoluzione per formare via via un unico universo narrativo. Tante le revisioni che cambiavano o stravolgevano alcuni racconti già dati alle stampe, così come le contraddizioni interne ai cicli o tra opere dello stesso universo, con incoerenze ed anche errori da emendare, fino a citare quella volta in cui dovette ricordare a Valerio che un personaggio apparentemente nuovo era stato già delineato e incontrato da Eymerich in un libro precedente, stimolando l'opportuna revisione!
ALberto, da profondo conoscitore dell'opera di Valerio, ha citato tantissimi gli esempi di evoluzione e trasformazione di testi e racconti in altre opere, partendo da quelli contenuti nella raccolta: dai "
Fratelli delle costa" che genereranno "
Veracruz" della trilogia dei Pirati, a "
La sala dei giganti", prima versione de "
La luce di Orione", a "
Controinsurrezione" che preannuncia i romanzi del Risorgimento, solo per citarne alcuni.
Con i racconti il Magister si divertiva: ironici, sornionamente pronti alla militanza politica che ha sempre fatto parte dei suoi obiettivi, anche tramite titoli e contenuti quasi "comici", come preannunciano gli improbabili: "
Cicci di Scandicci", "
Stanlio e Ollio, Terror Detectives" o "
Il procuratore Sciabolaro e il caso Nazario Sauro". Erano la sua
Officina di sperimentazione!
Licia TROISI ha raccontato il suo primo incontro con le parole di Evangelisti, sulle pagine del
Venerdì di Repubblica che nel 1996 pubblicò a puntate il terzo romanzo dell'Inquisitore, "
Il corpo e il sangue di Eymerich", rimanendone folgorata per l'mmediato coinvolgimento nella storia, il cui universo catturava con una presa ed una qualità elevatissime.
Il primo incontro di persona avvenne però parecchio tempo dopo, in occasione di un'intervista doppia per
Repubblica del 2018 e fu un pomeriggio bellissimo e ricchissimo di dialoghi profondi, illuminanti, non solo sulla narrativa di genere.
Rispondendo alla domanda di Sebastiani: "
Perché i cicli?", Licia ha sottolineato poi come i
cicli hanno sempre a che fare con la tradizione popolare e soprattutto con la creatività immaginifica di un autore e quella di Evangelisti, impossibile da imbrigliare in un songolo racconto, evolve di continuo, costruendo universi ricchi e ramificati che si intrecciano e si richiamano: racconti poi sviluppati che generano mondi e romanzi o cicli che generano altri racconti, consentendo spesso di percepire anche l'estremamente interessante processo creativo di Valerio.
Anche
Franco FORTE ha voluto offrirci dei ricordi personali dell'amicizia con Valerio, I primi contatti avvennero addirittura prima della pubblicazione del primo Eymerich, Franco era allora nel gruppo di valutatori e poi nella giuria del
Premio Urania cui Valerio partecipò per ben 3 volte prima di risultarne il vincitore. La diatriba che ogni volta si scatenava tra i giurati era sempre la stessa: "
Questo è Fantasy!" sostenevano alcuni. "
No è Fantascienza", l'opposta tesi. "
Forse è addirittura storico!" accennava poi qualcun altro, senza mai arrivare ad una etichetta o"Casella", che non poteva esistere, ma che così non convinceva neanche i votanti a premiarlo. Finchè con ramamrico e accorato sostegno fu il grande
Vittorio CURTONI a svelargli esplicitamente la faccenda, raccontandogli per telefono che il suo libro, di innegabile pregio e grandissima qualità, non vinceva il premio perché ritenuto troppo
Fantasy per Urania...
Il povero Vittorio, racconta Franco, rimase segnato da quella telefonata, dicendo che "
non aveva mai sentito in vita sua un uomo più infuriato di Evangelisti, appena sentì la parola FANTASY! ". Ciononostante, pur incassata la dritta che gli spianava la strada per una facile vittoria, Egli ripresentò il libro per la quarta volta, con determinazione e senza praticamente cambiare nulla, vincendo finalmente ogni dubbio, solo grazie al suo ineccepibile valore!
Un altro aneddoto raccontato da Franco ha ricordato un incontro tra Valerio ed un prestigioso gruppetto che un po' lo inquietava, formato niente di meno che da
Franco FORTE,
Riccardo VALLA,
Vittorio CURTONI e
Giuseppe LIPPI! Dopo qualche momento di imbarazzo e disagio, Valerio tirò fuori dalla tasca una pagina che
il Manifesto aveva interamente dedicato a Lui e ai suoi libri. Un'intera pagina che fece ammutolire lo stimato quartetto!
Una cosa mai prima vista né immaginabile su un quotidiano nazionale!. Ma Lui rimase titubante, sorpreso, sminuendo l'evento in quanto forse legato alla sua conoscenza e amicizia con il giornale.
Questo l'Evangelisti conosciuto da Forte, ironico, sorridente anche quando non sorrideva, molto determinato e molto legato alla sua Bologna, al punto da rendersi fino insopportabile durante le permanenze comuni per i trasferimenti verso le convention, in cui non perdeva occasioni per opporre esempi di eccellenza bolognese in ogni discorso o campo, che fossero la storia, l'arte, la cultura, la cucina fino al tempo, grazie ai
portici che a Bologna non ti fanno mai bagnare dalla pioggia!La discussione è proseguita ancora ricordando la passione di Valerio per la musica Heavy Metal, e in particolare il Trash Metal e Punk Hardcore, che lo portò a scrivere tra il 2006 e il 2007 varie recensioni sulla famosa rivista "
Rolling Stones".
Un Amico di vecchia data che collaborava con lui per la pubblicazione della rivista e per la lettura preliminare dei suoi testi, ha ricordato l'insostenibile angoscia data dalla beffarda richiesta di Valerio di leggere il racconto "
Sepultura", a luce soffusa e con il sottofondo ad alto volume di una canzone gutturale dell'omonima band!
Ma sappiamo anche da fonti certe (!) che fu proprio questa comune passione per l'heavy metal a far conoscere inizialmente Evangelisti ad un altro Premio Urania di qualche anno dopo:
Francesca CAVALLERO, proprio oggi impegnata in un altro panel di cui trovate riscontro qui su UM!
Molte altre le tematiche toccate, tra cui citiamo in particolare l'attività dell'
Associazione Valerio Evangelisti, reduce da una intensa tre giorni di tributo in occasione del primo anniversario della scomparsa, di cui una parte degli interventi a distanza verrà presto messa online (non purtoppo quelli in presenza di
Carlo LUCARELLI, Loriano MACCHIAVELLI e
Franco RICCIARDIELLO).
La relatrice dell'Associazione ha pubblicamente annunciato l'avvenuto accordo con l'
Universita di Bologna UNIBO per il
Fondo Bibliotecario che raccoglierà i libri di Valerio ed anche i suoi "oggetti di scena" tra cui numerose pistole che lo accompagnavano ispirandogli la scrittura. E le idee dell'Associazione sono ancora numerose: dopo i gruppi di lettura ci potrebbero essere in futuo un
Premio Evangelisti oppure una
Borsa di studio!? Chissà!
In conclusione, tutti gli interventi hanno confermato che questa nuova raccolta, con ogni testo preceduto da un sommesso e rispettoso cappello introduttivo a cura di
Franco FORTE, costituisce davvero una panormaica poliedrica e completa del pensiero di Valerio e dei suoi Universi narrativi alla fine tutti interconnessi, grazie anche ai viaggi nel tempo ed alla meccanica quantistica, col tempo entrata a riunire tutti i frammenti di un unico orizzonte narrativo, che ha descritto in fondo il nostro mondo, tutto ciò che fantastico non è, ma anzi reale.
E in questo, il suo romanzo incompiuto incluso nella raccolta, costituisce l'apice e la summa, o con le parole di Franco, "
il punto a fine frase" quasi un "
testamento letterario" di Evangelisti che si interrompe sul più bello, senza farci conoscere un vero finale. Massimo livello della tradizione popolare da cui parte, che termina improvvisamente, come la Vita, ma che ha prodotto arte, letteratura e che in ogni modo rimarrà per sempre.
Dal vostro inviato UMinico, pienamente appagato dal piacevolissimo abbraccio che l'incontro ha offerto a Valerio, per oggi è tutto!
Non resta che aprire il libro impreziosito da un colore verde acqua in stile Tiffany e da un'umile dedica di Franco, che rendono onore un gioiello tra i più preziosi da godersi appieno, quanto meno con luce soffusa!