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Discussione: Grafiche di copertina elaborate da A.I. (letto 314 volte) |
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Re:Grafiche di copertina elaborate da A.I. « Rispondi #1 data: 28 Ottobre 2022, 13:29:04 » |
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Secondo me non sono male, cioè sono sicuramente fatte bene e sembrano davvero delle illustrazioni (e in effetti, lo sono). Le seconda mi piace di più e penso siano state fatte con due AI differenti. So che ci sono anche dei dibattiti in corso ma non li sto seguendo granché, so anche che in realtà non è semplicissimo fare delle cose davvero accattivanti - ci vuole comunque qualcuno che sappia dare le indicazioni giuste, insomma. Forse per questo ti sembrano un po' "anonime". Aggiungo anche che penso che per noi umani è importante il concetto di autore/autrice o comunque di una riconoscibilità, se magari queste AI facessero le cose tutte molto simili e "personali" avrebbero un impatto diverso, penso. Franco Brambilla o Karel Thole magari hanno illustrazioni più o meno iconiche nella loro produzione ma comunque riusciamo a riconoscerle, a riconoscere il loro stile personale all'interno anche di un percorso o di una evoluzione, e questo a noi dà valore aggiunto (leggevo questa cosa del "contesto che dà valore all'arte", inteso come conoscere autore, periodo storico, lavori precedenti etc etc, giusto giusto in una rivista di neuroscienze). Insomma io l'unica cosa che spero è che non sostituiscano illustratori e illustratrici, perché intanto non so se tutto si può fare con le AI, e in secondo luogo credo che ci sia ancora margine di sfida e confronto tra intelligenza umana e artificiale in questo campo, se non addirittura collaborazione. Ho visto alcuni che per esempio lavorano su delle basi create da AI. Ho scritto un po' di cose ma non sono sicurissima, sono riflessioni che non ho approfondito benissimo e mi farebbe piacere sentire anche altre campane.
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Re:Grafiche di copertina elaborate da A.I. « Rispondi #4 data: 28 Ottobre 2022, 17:10:35 » |
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Penso che Spinofiorito abbia centrato il punto. Nelle immagini create da programmi, non trovo corretto chiamarla A.I. cosa che non sono nel modo più categorico, manchi la personalità, l'anima, il senso di ciò che si vuol raffigurare, il concetto da esprimere. Le trovo insignificanti e spesso insulse. Ci sono illustratori, dei veri e propri Maestri, che con le proprie opere attualmente sono rispetto a ciò che riescono a costruire questi programmi ad un piano talmente più alto da non essere neanche paragonabili. Questo allo stato attuale delle cose. Ben lungi da me essere contro le innovazioni, ci sono campi di applicazione, come quello medico, in cui magari queste così dette A.I. sono e saranno sempre più utili, ma per quando riguarda i campi artistici la sensibilità umana attualmente permette un tutt'altro livello di risultati.
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« Ultima modifica: 28 Ottobre 2022, 17:13:11 di bibliotecario » |
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Anagramma di BIBLIOTECARIO: beato coi libri
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Re:Grafiche di copertina elaborate da A.I. « Rispondi #5 data: 28 Ottobre 2022, 17:28:44 » |
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Emergo temporaneamente dalla mia apocalisse lavorativa per sproloquiare su questo argomento che mi sta a cuore.
Sono d'accordo con Spinofiorito: da grafica e libera professionista non posso che essere interessata alle (e affascinata dalle) potenzialità del mezzo (che comunque, per essere usato bene, necessita di un'alfabetizzazione professionale), ma anche spaventata, perché subodoro che si possa profilare all'orizzonte un nuovo più potente ed economico rivale del già temibile cuggino... [dicesi cugggino l'amico o parente che fornisce grafiche con programmi piratati, per venti euro e in *regime fiscale agevolato* (permettetemi la perifrasi)]. Nel caso del cugggino, alla prova del pixel talvolta questo veniva spazzato via dall'evidenza (stampe in formati apocalittici, stretchate a schifo, RGB al posto di CMYK con colori da trip ad Amsterdam ecc.), sebbene alcuni clienti poco sensibili e più, come dire, di bocca buona si accontentavano (ma amen). In questo caso il rivale si perfeziona, e si abbevera da algoritmi che potenzialmente possono apprendere e raffinarsi. Mica come il cugggino. Anche se non mi è ancora molto chiaro l'aspetto delle royalties sugli elementi delle immagini da cui l'IA pesca dati per generare le sue opere... Quindi be', l'anima dell'illustratore rimane nella sua illustrazione, questo è chiaro. Ma penso anche che ci fosse lo stesso tipo di diffidenza quando dall'analogico si è passati al digitale. Spero che i professionisti e i clienti tutti possano avere l'occasione di vivere questa novità come un'evoluzione nei mezzi e un eventuale supporto al lavoro (chi mi vieta di rielaborare ulteriormente il prodotto dell'IA?), non come una perdita di identità stilistica e professionale. Bon, torno alla mia apocalisse.
Bacio,
Echo
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Re:Grafiche di copertina elaborate da A.I. « Rispondi #7 data: 29 Ottobre 2022, 09:36:48 » |
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Scusatemi ma sta roba è una cosa che non si affronta!!! Prima ancora di speculare sui possibili diritti di autore, sui costi, sull'attinenza ai contenuti di un libro (glielo fanno leggere e poi gli spiegano i sentimenti dei protagonisti?), non si affronta proprio che una macchina possa sostituirsi all'originalità, alla sensibilità, allo stile, alla chiave di lettura che un'artista mette in ogni sua opera! Potremmo cercare du approfondire come la macchina venga "istruita" (imbottita di tutti i quadri, illustrazioni, pubblicità, immaginini commerciali, copertine, riviste del mondo?), su come "ragioni" per care il cockatil shakerato partendo da tutte queste informazioni, su quanto "capisca" del libro che va a illustrare e sullo stile che scimmiotterebbe per rivomitare la sua frullata sequenza più o meno complessa di 0 e 1. Potremmo dialogare su mille confronti fra come "lavora" concettualmente un A.I. Illustratrice e un'artista vero, percorrere i meandri di infinite sequenze logiche di comandi e variabili oppure oppure gli altrattanto lunghi percorsi fra neuroni e sinapsi; ragionare sulle capacità sempre più elevate di riprodurre comportamenti e ragionamenti umani, combattendo, noi che di automi e A.I. ne abbiamo letto da decenni, le retrogradi menti che bloccano inutilmente l'avvento della tecnologia! Va bene, può darsi che forse non sia solo una notiziola da trafiletto sul quotidiano estivo, quando le notizie vere latitatano, esperimenti che genereranno un domani qualcosa di più dei vari robot antroporfi che finora vediamo solo ballare la macarena insieme a pseudo-cani-cyborg in saloni enormi (ma non ancora sparecchiare una tavolata, facendo la differenziata, lavare tutto e rimettere ogni cosa al suo posto in una casa normale senza romprere niente). Ma l'arte è un'altra cosa! Resto del parere che la profondtià della vena artistica resti indissolubilmente connessa sensibilità del suo Autore, alla sua esperienza, al suo carattere, alle sue scelte, dalle pià meditate, per meglio rappresentare un'immagine (che non è una foto oggettiva e "crudele" della realtà nuda così comè, ma che è una sua lettura, una personale interpretazione), alle più impulsive, legate magari ad'unarrabbiatura mentre disegnava, o ad aver avuto un figlio la settimana prima. L'Uomo cambia, pulsa di vita e non potrebbe forse neanche volendo rifare due volte uguale un'illustrazione o un quadro. Può adattare il suo stile, anche ammesso che ne abbia uno preciso e metodico, alla singola opera su cui lavora, mettendoci quello che conosce di quell'opera, quello che lo emoziona, conoscendo nel nostro caso l'autore del libro, talvolta potendoci parlare. Soprattutto nel nostro caso, ancora più complesso, in cui l'illustrazione deve descrivere qualcosa che non esiste, spesso alieno e lontano da noi, rendendoci il senso e gli stimoli che l'autore del libro ha riposto nella sua opera, quasi entrando in connessione con lui e con l'opera per portarci dentro anche il lettore... E' una catena di emozioni che si intrecciano, si annodano fortemente e ci lanciano un gancio per farci itrascinare in un libro, grazie alle esperienze, conoscenze specifiche, sensibilità, capacità di comprensione e di composizione che ha l'artista, per catturarci anche a prima vista e proiettrci direttamente nel mondo che andremo a leggere. Ripensando per esempio proprio a "Spine", la cui illustrazione di Franco Brambilla è nata dalla connessione che si è generata tra i due artisti grazie alla opere di Francesca stessa, che ha lavorato per costruire il suo mondo su immagini che sono state ispiratrici per Franco e per alla copertina che ne è derivata, rigogliosa, ricca di colori ma tutti al loro posto, con elementi sinbolici come il piccolo ponte ed una grande e sinuosa atronave-manta perfettamente armonizzata in questo florido contesto, che potrebbe essere terrestre quanto marino. Credo che nulla possa al momento colmare l'abisso tra il processo di immaginazione ragionata e vissuta di un'artista ed una macchina, soprattutto in considerazione del calibro degli illustratori che abbiamo oggi in Italia! Insomma scusatemi, personalmente forse un giorno cederò e accetterò anche di comprarmi il robot sparecchia-lava-rassetta tutto, quando mai smetterà di rendersi ridicolo con balletti idioti, ma l'A.I. cuoco che mi propina ricette shakerate simil-qualcosa o perché no, anche l'AI scrittrice di libri di fantascienza, saranno gli ultimi ad entrare in casa mia, se anche campassi 200 anni, finchè mente non mi abbandoni. Curiosa la notizia, farà moda e tendenza per un po', ma per favore non cancelliamo secoli di storia e arte appiattendola con il frullato riciclato in 2D dell'ultima trovata pubblicitaria! Nel frattempo potremmo ri-leggerci l'illuminante volumetto pubblicato in 42 nodi " La fine della fine di ogni cosa", di D. Bailey, così, tanto per aver un altro diverso punto di vista. E lasciateci il piacere e l'attesa di una bella copertina: lo sapete, marketing ed editori, che a volte si compra il libro anche solo per quell'immagine, no!?!
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« Ultima modifica: 29 Ottobre 2022, 12:47:06 di bibliotecario » |
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Re:Grafiche di copertina elaborate da A.I. « Rispondi #9 data: 30 Ottobre 2022, 09:47:11 » |
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Citazione da: Kronos H il 28 Ottobre 2022, 15:34:01
... Non mi dispiace invece la seconda, ha qualcosa che ricrea a mio parere le atmosfere di Thole... forse sarà solo una mia impressione...
| Povero Thole si starà rivoltando nella tomba alle tue parole. Non te ne avere a male Kronos, ma paragonare sto abbozzo di omino, con gli inquietantissimi lavori di Thole... da ogni suo lavoro traspirava cultura, finezza di intuito. Dalle due righe che gli passava la redazione di Urania, sapeva creare un opera densa e ricca di ombre, dai colori spesso cupi perché disegnava su cartoncino nero, le sue creazioni sapevano trasmettere al lettore sensazioni erotiche, misteriose o da incubo mostruoso. Altro che questo scarabocchio senz'anima. Poi per carità i gusti son gusti ma non confondiamo lucciole con lanterne
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