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URANIA MANIA - Urania Mondadori e altre collane - Collezionisti di Urania, Fantascienza, Fantasy, Gialli e Fumetti
Questo fin dai suoi primissimi racconti, come Impostor (1952)
Bellissimo quel racconto.
Comunque la Svastica lo rileggerò (prima o poi ) e forse, e sottolineo forse , con la consapevolezza che l'I-Ching non era solo un espediente letterario-rompiballe, l'apprezzerò maggiormente: m'è venuto il dubbio che non era colpa del periodo in cui l'ho letto, ma della scarsa conoscenza dell'autore
Per questo insisto fino a sembrare rompipalle (beh, un po' lo sono ) sulla prospettiva "storica" nel leggere almeno gli autori principali. Il romanzetto di Tubb lo puoi leggere come puro entertainment, quello è e non c'è niente di che sotto la copertina. Con Dick ed altri autori della sua levatura il discorso cambia parecchio: non si può leggere un singolo libro come entità a se stante giusto per passare il tempo.
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DarkHorseman
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Re:Philip K. Dick « Rispondi #31 data: 17 Luglio 2011, 13:05:20 »
....non è che ci marciava un pò sulla sua presunta pazzia?? oppure magari lo facevano gli editori.....??
Guarda, io ho letto la sua biografia "Io sono vivo, voi siete morti" e ti assicuro che gran parte dei suoi comportamenti erano dettati da "delirio paranoideo", dubitava della realtà del suo mondo, pensava che altre persone, o le varie Agenzie Governative lo spiassero per fini più o meno oscuri (vi ricorda qualche trama di un suo romanzo?). Che poi da artista abbia saputo trasformare questi deliri in opere d'arte, è un altro discorso...Ma si potrebbe dire che Dick poco inventava e invece molto metteva per iscritto le sue reali convinzioni...
Avendo letto quasi tutto quello che Dick ha scritto (narrativa e saggi) si capisce fin troppo bene che non ci marciava. Era una persona con disturbi della personalità, non tali da comprometterne l'esistenza quotidiana, come la capacità di guadagnarsi da vivere e di avere relazioni, ma che incidevano pesantemente sulla sua visione del mondo. Questo fin dai suoi primissimi racconti, come Impostor (1952), dove il protagonista scopre di essere un "altro". Tema questo che ricorrerà spesso in seguito, anche gli androidi di Do androids inizialmente non sanno di essere "altri". Infine, con Ubik, arriva a scambiare la vita con la morte (che però è una specie di "semi-vita" a tempo), in un gioco di specchi dove non si capisce più chi è vivo e chi è morto. Ballard a volte scriveva cose analoghe (con uno stile ben diverso e più "letterario"), però Ballard aveva studiato medicina e masticava di psichiatria e psicopatologia, la sua era una operazione consapevole, in Dick era assolutamente spontanea.
Non ho detto che non fosse vero...ho solo detto che forse ci si è marciato un pò sopra...sopratutto gli editori probabilmente...altrimenti perchè pubblicare tutte queste biografie e autobiografie alla fine con il solo scopo di divulgare il fatto che lui era psicopatico e credeva in parte di cio che scriveva....
....per lo meno si dovrebbe ammettere che è molto comoda la sua "malattia" da un punto dal punto di vista del marketing.....e che attira lettori meglio di qualunque pubblicità
è come se si scoprisse che sthepen king è un satanista o che dean koontz in realtà è un serial killer (per cui parte di ciò che scrive potrebbero essere dettagli presi dalla realtà)...sai che impennata le vendite???
« Ultima modifica: 17 Luglio 2011, 13:06:10 di DarkHorseman »
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dhr
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Re:Philip K. Dick « Rispondi #32 data: 17 Luglio 2011, 13:10:23 »
anche Torquato Tasso soffriva di disturbi paranoidi (Leopardi ci ha ricamato sopra il Dialogo tra T. T. e il suo Genio)
per non parlare di un altro grande genio scientifico, filosofico ecc. del '700, Emanuel Swedenborg, che credeva di essere in contatto con gli extraterrestri.
e ovviamente A Beautiful Mind.
e marben / nebram
« Ultima modifica: 17 Luglio 2011, 13:18:31 di dhr »
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marben
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Re:Philip K. Dick « Rispondi #33 data: 17 Luglio 2011, 13:27:12 »
anche Torquato Tasso soffriva di disturbi paranoidi (Leopardi ci ha ricamato sopra il Dialogo tra T. T. e il suo Genio)
per non parlare di un altro grande genio scientifico, filosofico ecc. del '700, Emanuel Swedenborg, che credeva di essere in contatto con gli extraterrestri.
e ovviamente A Beautiful Mind.
Però Nash era stato ricoverato varie volte e per molti anni non fu più capace di condurre una vita "normale". Dick era abbastanza ben adattato, riusciva a lavorare ed avere relazioni (5 mogli e un numero imprecisato di fidanzate, in genere molto più giovani di lui). In settimana cerco di farvi la scansione di quella famosa intervista da cui si evince come oscillasse tra una visione fin troppo concreta della vita (quanti soldi mi danno per questo libro) e i suoi deliri paranoidei.
Al tuo elenco se ne possono aggiungere tantissimi altri, per es. Van Gogh. E pure Newton mica scherzava..e che dire di Wittgenstein? E delle paranoie di Von Neumann e Teller? Alla fine uno dei pochi "sani" era proprio Einstein, nonchè l'altro mio nume tutelare, Bertrand Russell (soffriva di una moderata forma di autismo, come molti talenti logico-matematici, ma è una cosa ben diversa).
Ovviamente
marben/nebram è in cima alla lista
il suo è un classico caso di personalità multipla
ho altri due account, chi li indovina?
« Ultima modifica: 17 Luglio 2011, 13:30:48 di marben »
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Papà mi dai libbo l'ulania?
Re:Philip K. Dick « Rispondi #34 data: 17 Luglio 2011, 13:35:25 »
Uno mi sa che è ETA-BETA...
L'altro... mmmmmh... Azevel?
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Un tempo questo forum era tutta campagna...
marben
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Re:Philip K. Dick « Rispondi #35 data: 17 Luglio 2011, 14:09:06 »
....continuo a domandarmi cosa rimane di questo libro una volta tolto tutto il fumo che c'è intorno........
Neanche a me La svastica sul sole è piaciuto, l'ho trovato confuso e inconcludente, seppure l'idea delle realtà parallele alla sua base è molto interessante. Non uno dei migliori Dick, nonostante venga osannato come il suo capolavoro.
Capolavori, a mio parere, sono: - Ma gli androidi sognano pecore elettriche?, il più bistrattato per via del confronto con Blade Runner, per me è semplicemente meraviglioso, con idee e atmosfere che superano di gran lunga la celebre riduzione cinematografica; - Ubik, uno dei pochi romanzi di fantascienza che meritano la fama che hanno; - I simulacri, la summa della cosmologia paranoide di Dick all'interno un romanzo (insolitamente) lineare e avvincente; ingiustamente sottovalutato.
E poi ci sono i racconti, meravigliosi.
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Sto leggendo Epix su Urania.
"Dio è ciò che la mente diviene quando arriva al di là della nostra comprensione." Freeman Dyson
DarkHorseman
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Re:Philip K. Dick « Rispondi #37 data: 17 Luglio 2011, 14:11:08 »
Qualcuno mi sa dire qualcosa della trilogia di Valis? Ho appena preso l'interno giallo ma non so proprio di che si tratta
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marben
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Re:Philip K. Dick « Rispondi #38 data: 17 Luglio 2011, 14:15:50 »
Qualcuno mi sa dire qualcosa della trilogia di Valis? Ho appena preso l'interno giallo ma non so proprio di che si tratta
Dick che diventa un mistico religioso, fase finale della sua follia. Se vuoi proprio smettere di leggere Dick quello è il libro consigliato. Vedi lista di Darkyo e aggiungici pure L'uomo dei giochi a premio (anche noto come Tempo fuor di sesto e Tempo fuori luogo), La penultima verità, I giocatori di Titano e Le tre stimmate di Palmer Eldritch
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DarkHorseman
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Re:Philip K. Dick « Rispondi #39 data: 17 Luglio 2011, 14:18:15 »
...e memoria totale com'è??.....da bambino non so quante volte ho visto il film
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marben
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Re:Philip K. Dick « Rispondi #40 data: 17 Luglio 2011, 14:21:50 »
...e memoria totale com'è??.....da bambino non so quante volte ho visto il film
We can remember for you wholesale. È uno dei tanti straordinari racconti di Dick, per molti versi perfino superiori ai suoi romanzi. Se ti capitano procurati qualcuna delle varie antologie multi-volume che sono state edite in passato.
« Ultima modifica: 17 Luglio 2011, 14:22:56 di marben »
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marben
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Re:Philip K. Dick « Rispondi #41 data: 17 Luglio 2011, 14:25:42 »
Non ho detto che non fosse vero...ho solo detto che forse ci si è marciato un pò sopra...sopratutto gli editori probabilmente...altrimenti perchè pubblicare tutte queste biografie e autobiografie alla fine con il solo scopo di divulgare il fatto che lui era psicopatico e credeva in parte di cio che scriveva....
....per lo meno si dovrebbe ammettere che è molto comoda la sua "malattia" da un punto dal punto di vista del marketing.....e che attira lettori meglio di qualunque pubblicità
è come se si scoprisse che sthepen king è un satanista o che dean koontz in realtà è un serial killer (per cui parte di ciò che scrive potrebbero essere dettagli presi dalla realtà)...sai che impennata le vendite???
Forse dopo la sua morte gli editori ci hanno marciato un po' per alimentare il mito postumo che si andava creando. Dick aveva però già negli anni '60 il suo zoccolo duro di estimatori (c'ero anch'io allora pischello) che nulla ancora sapevano della sua insania.
We can remember for you wholesale. È uno dei tanti straordinari racconti di Dick, per molti versi perfino superiori ai suoi romanzi. Se ti capitano procurati qualcuna delle varie antologie multi-volume che sono state edite in passato.
Racconti davvero straordinari... Il primo racconto di PKD che ho letto è stato Foster, sei morto (Foster, You're Dead), indimenticabile satira sul consumismo e la guerra fredda nell'America degli anni 50 con un finale amarissimo. Un saluto da ansible
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Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo (G.Rodari)
dhr
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Re:Philip K. Dick « Rispondi #43 data: 17 Luglio 2011, 15:02:54 »