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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | La Fantascienza in Generale | Discussione: L’angolo delle letture di UraniaMania «prec succ»
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  Autore  Discussione: L’angolo delle letture di UraniaMania  (letto 109844 volte)
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #150 data: 03 Ottobre 2021, 12:19:04 »
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Citazione da: drstinson il 03 Ottobre 2021, 10:40:28

...


Giusto un appunto: Andrea Viscusi non è stato tirato fuori da Zona42, si è formato alla scuola di Marco Carrara, editor di Vaporteppa.

Grazie per la precisazione, non si può che fare i complimenti per questa scuola a Marco Carrara, se questi sono i risultati.
Ho scoperto Viscusi con i suoi racconti apparsi nelle antologie della Edizioni Della Vigna, Mondadori e Delos ma sopra a tutto con il romanzo Dimenticami Trovami Sognami, edito da Zona42.
Dovrò colmare le lacune che ho con le pubblicazioni di Vaporteppa.
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #151 data: 03 Ottobre 2021, 13:39:29 »
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Citazione da: bibliotecario il 03 Ottobre 2021, 12:19:04


Grazie per la precisazione, non si può che fare i complimenti per questa scuola a Marco Carrara, se questi sono i risultati.
Ho scoperto Viscusi con i suoi racconti apparsi nelle antologie della Edizioni Della Vigna, Mondadori e Delos ma sopra a tutto con il romanzo Dimenticami Trovami Sognami, edito da Zona42.
Dovrò colmare le lacune che ho con le pubblicazioni di Vaporteppa.
  

Di fantascienza c'è "La fine dell'Uomo" e "Abaddon" di Giuseppe Menconi.
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #152 data: 04 Ottobre 2021, 16:49:23 »
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Ottobre, mese di vendemmia, e che vendemmia letteraria si prospetta agli appassionati di fantascienza con antologie come questa:
La sera, il giorno e la notte di Octavia E. Butler
edita dalla Sur collana BigSur.



Una splendida antologia che raccoglie praticamente tutta la narrativa breve di questa grande autrice, che ci ha lasciato troppo presto, e che non è stata purtroppo molto prolifica.
Il volume è composto da sette racconti tutti con postfazione dell'autrice, preceduti da una prefazione sempre della Butler e da due suoi saggi.
In questi ultimi, autobiografici, conosciamo la difficile e poverissima infanzia dell'autrice, nata in una famiglia di colore nel 1947, e della sua perseveranza nel voler a tutti i costi diventare un autrice di Fantascienza, nonostante i suoi problemi di dislessia e timidezza, in un periodo storico in cui la fantascienza era esclusivo appannaggio del genere maschile di colore bianco.
Di per se, già questi due saggi, con le postfazioni in cui l'autrice ci parla dei suoi racconti, della loro genesi, del significato profondo ed il motivo che l'ha spinta a scriverli valgono la lettura e l'acquisto di questa antologia.
E' difficile trovare raccolte di racconti con postfazioni singole di questo genere e non una postfazione omnicomprensiva con interpretazione di altro autore.  Ma veniamo ai racconti.
Alla luce dei premi vinti nella narrativa breve della Butler, due Hugo, un Locus e un Nebula, solo prendendo in considerazione i premi più prestigiosi, ci si sorprende di leggere l'incipit della Prefazione scritta dall'autrice: "La verità è che odio scrivere racconti". Purtroppo ne ha scritti solo otto di cui sette sono qui compresi.
Chi sa che perle rare avremmo potuto leggere se avesse amato la narrativa breve.
Questi sette racconti, spaziano dalle Utopie alle Distopie, dalla fantascienza speculativa, al contatto con l'alieno sino ad arrivare a Dio stesso. Racconti tutti appassionanti e magistralmente gestiti per arrivare a scrivere di quei temi che stanno veramente a cuore alla Butler, che spaziano dal razzismo alla lotta di classe e di genere e sempre ci presentano una umanità calpestata e dolente ma mai realmente rassegnata o sconfitta.
Impossibile non amare racconti come Fonemi o La sera, il giorno e la notte, o non rimanere inorriditi davanti a Legami di sangue e Una specie di famiglia, anche alla luce di quello che traspare di autobiografico o almeno delle esperienze di vita dell'autrice.
Meno autobiografici e più di genere gli ultimi due racconti della raccolta, scritti molto più tardi rispetto ai primi cinque e dove traspare più il "mestiere" acquisito dalla Butler. Ovviamente anche quest'ultimi sono di ottima qualità.
In definitiva parliamo di un pugno di racconti quasi tutti scritti tra il 1971 e il 1997 ma dal singolo peso specifico altissimo, che ogni appassionato di fantascienza dovrebbe avere nella propria collezione per leggere e rileggere; scritti da una autrice alla cui vita e carriera si dovrebbero ispirare i novelli scrittori di oggi giorno.
Voto: ... scegliete voi, per un autrice come la Butler non è rilevante.    
« Ultima modifica: 04 Ottobre 2021, 18:51:04 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #153 data: 07 Ottobre 2021, 17:25:46 »
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Il Tesoro di Zarathustra è un racconto di FS scritto in modo fiabesco di John Scalzi , remake di un opera di H B Piper del 1962  Urania 292 di seguito il commento post lettura  di ambedue , anche per un paragone:

Il tesoro di  Zarathustra (Fuzzy nation) Urania Collana  nro 1695 John Scalzi 2010


Remake di una classica, vecchia storia di FS, riscritta con tecniche contemporanee di scrittura creativa. Scalzi prende il core del romanzo del 1962 di H.Beam Piper, solo meglio, e lo trasforma ancor piu’ dell’originale in una storia divertente, commovente, bella e triste allo stesso tempo
Jack Holloway lavora da solo, è un appaltatore indipendente, prospezioni e rilevamenti a 178 anni luce dalla Terra sono il suo lavoro. Poi, sulla scia di un crollo accidentale di una scogliera, Jack scopre una serie di gioielli di inimmaginabile valore, sui quali riesce ad avanzare pretese legali proprio mentre ZaraCorp sta annullando il contratto con lui per la sua parte giocata nel causare il crollo. Ma Jack riesce a convincere il suo capo, dipendente , della ZaraCorp affinché riconosca un aumento delle sue percentuali e resta a coordinare i lavori di estrazione. Poi un piccolo bipede peloso, fiducioso, attraente e carino, si presenta a casa di Jack all’interno della concessione da Lui amministrata. Seguito dalla sua famiglia. Quando Jack si rende conto che, nonostante le loro fattezze, queste sono persone, inizia a sospettare che la pretesa di ZaraCorp sullo sfruttamento in esclusiva delle ricchezze del pianeta siano davvero inconsistenti basate solo sulla certificazione che il pianeta non ospiti specie senzienti... e che ZaraCorp potrebbe non fermarsi davanti a nulla per eliminare i "Fuzzy" prima che la loro esistenza diventi di pubblico dominio. Inizia cosi una sfida fra la Corporation ed i suoi legali e Jack che insieme ad altri protegge i “Fuzzy” .
Scalzi supera lo schema del primo contatto con gli alieni, usa il suo umorismo per argomentare e sensibilizzare sull'importanza della biodiversità e di un ambiente intatto, espone in modo favolistico la trama tramite una scrittura leggera e veloce. I personaggi sono semplicemente deliziosi, in primo luogo i “Fuzzies” carini, amabili, forniti d’aura di ingenuità ispirano subito simpatia, poi Carl, il cane, esilarante e paziente, Jack Halloway molto reale, complesso, imperfetto, con un atteggiamento indipendente nei confronti dell’ autorità, anche i personaggi negativi sono sufficientemente caratterizzati e non sono solo dei contenitori di gratuita malvagità.
L’ultimo quarto del racconto si trasferisce in un’aula di tribunale ove i protagonisti si scontrano sul tema chiave: i Fuzzy sono senzienti? Hanno gli stessi diritti delle persone umane? Nel libro sono citati per voce dei personaggi interessanti leggi e regolamenti a cui le società di esplorazione devono aderire per sciogliere questi dubbi.
La natura del sistema giuridico e il modo in cui si sviluppa in tutto il libro è stata rappresentata in modo   intelligente e divertente. Con molti controlli e contrappesi molto ben posizionati ,semplici e molto efficaci.
Probabilmente il processo resta piu’ interessante per i lettori di cultura anglosassone, io credo che in definitiva abbia appesantito e reso meno avvincente il finale.
Graziosa favola che esplora temi importanti, da leggere.
Tuttavia, vista l’estrema capacità , duttilità e maturità dell’ autore ad affrontare temi disparati ed a volte molto distanti tra loro , spero che presto si avventuri nella scrittura di una saga di maggiore significanza e novità per il genere FS ispirandosi anche ai suoi primi lavori.
Voto anche di stima per l’autore
Voto 8

Piccolo popolo (Little Fuzzy ) Urania Collana  nro 298 H Beam Piper 1962

In attesa di leggere il remake di John Scalzi (prossimo numero di Urania Collana nro 1695) , ho riletto la storia originale, pubblicata sulla collana Urania al numero 298.
Pubblicato per la prima volta nel 1962 e abbastanza buono da essere nominato per l'Hugo Award per il miglior romanzo nel 1963 (Philip K. Dick vinse quell'anno con The Man in the High Castle) Little Fuzzy di H. Beam Piper mi fa pensare quale sia stata l’influenza di questo libro negli anni '60, non solo nella fantascienza o anche nella letteratura, ma nella cultura degli anni '60.
E’ un libro interessante su molti livelli, è una storia divertente di primo contatto fra gli umani ed i Fuzzies  simpatici piccoli bipedi con una morbida pelliccia , ma anche una discussione seria su cosa significhi essere un individuo senziente e pensante, in piu’ questo può anche essere letto come un'allegoria del rapporto fra che intercorre fra grandi affari (sfruttamento del territorio) e protezione dei diritti delle popolazioni indigene. Sicuramente i simpatici piccoli fuzzies hanno influenzato la sceneggiatura di alcune produzioni cinematografiche, mi viene da pensare ai Gremlins e/o sugli Ewok di Star Wars.
La compagnia Zarathustra ha una concessione per lo sfruttamento del pianeta. La concessione prevede lo sfruttamento delle risorse naturali per un pianeta disabitato di Classe III, ovviamente la compagnia è la reale sede del potere sul pianeta poiché la Terra è a centinaia di anni luce di distanza e le comunicazioni sono alquanto saltuarie.
Questo idilliaco, per la compagnia, status quo viene interrotto da un cercatore, ex militare, che lavora da solo, e,  che è stato adottato da una famiglia di fuzzies , esseri mai visti prima sul pianeta, Jack Halloway ha maturato la convinzione che i Fuzzies non siano animali carini ma piccole persone, e farà di tutto perchè abbiano il loro diritti,  anche mettersi in guerra con la compagnia.
Il racconto si legge con facilità e vi sono parecchi colpi di scena , ambientazioni e dialoghi semplici , trama che puo’ far pensare ad una favoletta ma analizzata da vicino è piena di contenuti libertari e soprattutto certifica il diritto a sostenere i piu’ deboli , un pizzico d’ironia pervade il racconto , certamente i personaggi sono caratterizzati con l’accetta , specie per quelli “cattivi” mentre i fuzzies sono sempre amorevoli non solo nelle sembianze e negli atteggiamenti.
Lettura consigliata.
Voto: 7,5  
    
« Ultima modifica: 07 Ottobre 2021, 18:40:11 di capricorno52 » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #154 data: 16 Ottobre 2021, 12:00:39 »
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Ed eccoci all'Urania del mese,
lettura imprescindibile a maggior ragione quanto l'autore è John Scalzi.



Il tesoro di Zarathustra,
un romanzo dinamico, divertente, che si presta a più piani di lettura.

Come mette subito in chiaro l'autore, questo romanzo è un omaggio a Henry Beam Piper e al suo romanzo Little Fuzzy del 1962.
Scalzi rielabora e modernizza il romanzo di Piper, mantenendo i personaggi principali e ovviamente i Fuzzy, Tuttopelo, su cui fa perno tutta la storia.
Riscrive il romanzo in chiave divertente e dinamica sia nella prima parte, in cui il personaggio principale Jack Holloway incontra i Tuttopelo, sia nella seconda parte ambientata in un aula di tribunale.
Non mancano scene dinamiche e anche commoventi, e la caratterizzazione dei personaggi principali e dei comprimari è buona.
Il romanzo si presta anche in virtù della sua brevità ad una lettura veloce, non complicata e molto divertente, ma con un minimo di attenzione in più si può intravedere in sottofondo per tutto lo svolgimento del racconto un continuo rimando ad argomentazioni critiche sullo sfruttamento insensato delle risorse comuni di una società al puro scopo di arricchimento di pochi. Sull' importanza della biodiversità in un sistema chiuso e sulla accettazione e comprensione del diverso.  
In definitiva una lettura approcciata più per il nome dell'autore che per il Plot che in realtà si è rivelata più di quel che credevo.
Scalzi è uno scrittore poliedrico che renderebbe simpatica ed interessante anche la lettura della lista della spesa.
Voto: 7
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #155 data: 29 Ottobre 2021, 19:10:11 »
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Prosegue il momento magico di Urania Jumbo,
dopo Connie Willis e Lois McMaster Bujold in attesa di Peter F. Hamilton è la volta di Alastair Reynolds
e di ritornare nell'Universo di Revalation Space e della Cintura Scintillante di Yellowstone.

  

I Fuochi di Elysium,
pubblicato in originale nel 2018 è l'ultimo per il momento, romanzo scritto da Reynolds, ambientato nel suo Universo letterario di Revalation Space ed è il secondo del sotto ciclo con protagonista il Prefetto Dreyfus.
Le aspettative e la voglia di leggere questo romanzo erano altissime, forse col senno di poi anche eccessive.
E' Difficile per qualsiasi scrittore riprendere in mano i protagonisti e le ambientazioni di uno dei propri più grandi capolavori e riuscire a replicare la magia con un nuovo romanzo.
Intendiamoci I fuochi di Elysium è un buonissimo romanzo, tutti gli ingredienti necessari sono presenti, una trama brillante, portata avanti su due piani apparentemente slegati.
La prima ambientata nel presente, tra gli habitat della Cintura Scintillante, con il prefetto Dreyfus come protagonista, supportato dai compagni che abbiamo imparato a conoscere nel Prefetto, e dove non manca Aurora la I.A. affrancata e dagli istinti assassini.
La seconda ambientata qualche decina di anni prima, rispetto alla precedente, con protagonisti i figli di una delle famiglie fondatrici della colonia di Yellowstone e della cintura di habitat che circonda il pianeta, la famiglia Voi.
Quest'ultima sotto trama che sembra slegata dagli avvenimenti della prima si rileverà di capitolo in capitolo sempre più importante per capire e risolvere la minaccia a cui Dreyfus dovrà ancora una volta porre rimedio.
Come già scritto nel commento di Capricorno52, la prosa, lo svolgimento e la descrizione e sfaccettatura dei personaggi è di assoluto livello ma almeno per me il Sense of Wonder che mi aveva fatto raggiungere la lettura del Prefetto non è stata eguagliata da I Fuochi di Elysium ed è per questo che parliamo di un buonissimo romanzo ma non di un capolavoro assoluto.
Voto: 7,5  
« Ultima modifica: 29 Ottobre 2021, 19:18:10 di bibliotecario » Loggato
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« Rispondi #156 data: 29 Ottobre 2021, 19:51:59 »
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Condivido con Bibliotecario questo momento magico per le pubblicazioni da parte di Mondadori su Urania Jumbo.

Recensione Elysium Fire (Prefect Dreyfus Emergency #2) di Alastair Reynolds 2018

Il romanzo di Reynolds è ambientato nell’ universo di Revelation Space , preso come accezione di una piattaforma attrezzata con una miriade di dettagliati e meravigliosi costrutti fantascientifici che l’autore usa per supportare le trame dei suoi romanzi , quali  : I.A. che consentono ai morti di simulare i comportamenti in vita , costrutti di materia che possono diventare qualsiasi cosa purché si disponga degli impianti neurali adatti, potenti armi personali facili da usare come coltellini svizzeri, potenti droghe come il fiore del dolore etc..Ma è anche il secondo romanzo della serie poliziesca del prefetto Tom Dreyfuss ambientata nel sistema Epsilon Eridani , nella scintillante cintura di habitat e satelliti che orbita attorno il pianeta Yellostone ove ha la sede Chasm City . E dove in regime di democrazia perfetta, il processo decisionale viene raggiunto attraverso tutti che votano nei sondaggi tramite i loro impianti neurali. Insomma una utopia tecnologica in un periodo d’oro.
Tuttavia, anche in paradiso ci sono problemi.
Persone in tutta la “Cintura scintillante” stanno morendo, i loro impianti cerebrali si stanno sovraccaricando e cucinando i loro cervelli dall'interno. Contemporaneamente sorge un demagogo - Devon Garlin - che solleva sentimenti contro Panoply e incoraggia gli habitat a separarsi dalla giurisdizione della polizia, mentre allo stesso tempo affiorano inquietanti legami con sussurrate tragedie del passato.
La trama inizia a grande ritmo, con due fili narrativi intrecciati: l'emergenza del presente, la morte dei cittadini e la conseguente impotenza della polizia (Panoply) e la storia di due adolescenti posizionata circa 30 anni prima dell'azione presente , ove l’autore offre una miriade di indizi finalizzati a mantenere alta la tensione per poi concludere in un finale in parte inaspettato.
Durante la lettura di Elysium Fire ho consultato spesso “il Prefetto” primo romanzo della serie, non è un requisito assoluto, i due libri possono essere letti in modo indipendente ma questo ha reso piu’ divertente e piu’ leggera la lettura di Elysium Fire.
La prosa e la trama di Reynolds sono buone, la sua tecnologia è meravigliosa anche se ci sono pagine di tecno-stregoneria,  la lettura è puro piacere sostenuta da una scrittura solida , una narrativa acuta ed una potente immaginazione ,  i personaggi sono interessanti e simpatici, Tom Dreyfuss, Thalia Ng, Jane Aumonier e Sparver Bancal (un Hyperpig- un maiale allevato all'intelligenza umana e al bipedismo) e poi come non simpatizzare con la malizia di Aurora , elusiva non umana assassina antagonista di Tom Dreyfuss nel “Il Prefetto”che in questo libro gioca il ruolo di stuzzichevole cattiva coscienza tentatrice di Tom.
In definitiva un libro brillante , a mio parere, un gradino al disotto del capolavoro rappresentato dal “Il Prefetto”, che rappresenta un viaggio attraverso gli strani e meravigliosi regni della “Cintura Scintillante “e di Yellowstone , un viaggio ben definito raccontato in modo sublime , ma anche thriller ad alta tensione , colpi di scena, azione e drammaticità e momenti wow.

Ben venga e continui questo tipo di fantascienza.

Voto 8,5

« Ultima modifica: 29 Ottobre 2021, 19:53:33 di capricorno52 » Loggato
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« Rispondi #157 data: 04 Novembre 2021, 14:34:49 »
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Ci sono momenti in cui sento il bisogno di staccare dalla fantascienza più canonica, ho bisogno di una lettura fuori dai miei schemi abituali.
In questi casi cerco un romanzo Borderline e in questo caso particolare meglio non potevo trovare nella mia infinita coda di lettura.
Perchè?
perché ho scelto l'ultimo romanzo di Tullio Avoledo.


Come navi nella notte, 08/2021
edito nella collana Farfalle,
Marsilio

Come tutti i romanzi di Avoledo anche questo Come navi nella notte è di difficile Catalogazione.
Ambientato in un distopico futuro prossimo che sa di Fantascienza, ma dalla trama adatta ad un Giallo meglio ancora per Mistery e con personaggi tormentati come nei miglior Noir. In definitiva la solita splendida alchimia che riesce cosi bene nelle storie di Avoledo.
Il quale da vita ad una storia ambientata in un Italia post pandemica dove non tutto è andato bene, dove le derive autoritarie si sono accentuate, dove le istanze nazionaliste e fascistoidi sono ovunque in rialzo in un Europa profondamente in crisi e che si è svenduta ad una Cina che la domina non solo economicamente.
Questo il desolante quadro in cui si muove il nuovo personaggio ideato da Avoledo, Marco Ferrari ex poliziotto, come Sergio Stokar di Nero come la notte ma rispetto a quest'ultimo meno brutale e violento seppur sempre dannato e che per stessa ammissione dello scrittore, vedremo come protagonista in altri futuri romanzi.
La trama prende avvio in Germania, a Friburgo dove Ferrari vive e lavora come scrittore e dove si è rifugiato dopo aver lasciato l'Italia e la polizia a causa di un drammatico evento simile al G8 di Genova. Costretto a rientrare in Italia per la vendita della casa paterna in una immaginaria località Friulana, Sabbia Dorata, sarà involontario testimone del rapimento di uno studioso negazionista.
Da qui prenderà il via una girandola di avvenimenti che coinvolgerà i più disparati personaggi, dalle spie ex naziste, alla polizia cinese sino alla bella e misteriosa veterinaria Miriam, tutti alla ricerca di un vecchio diario e di una compromettente lettera.
Romanzo a detta dell'autore in parte autobiografico, almeno nella prima parte e nell'ambientazione che ricorda i luoghi in cui ha vissuto in giovinezza e che poi prosegue pian piano in una discesa verso l'incubo in cui non ci sono appigli di salvezza sino ad un finale sorprendente e a suo modo appagante ma in cui non tutti i nodi vengono sciolti, alcuni restano in attesa di nuovi sviluppi in futuri romanzi.
In conclusione un ottimo Mistery crepuscolare che si muove tra passato e futuro per ammonirci sul presente, che non lascia un attimo di respiro e tiene incollato alle pagine il lettore sino alla parola fine.
Nota di merito a margine, le continue citazioni letterarie, cinematografiche e musicali, messe in bocca a Marco Ferrari; tanto mi hanno incuriosito che ad un certo punto mi sono divertito a leggere il romanzo ascoltando su Spotify, in sottofondo, la colonna sonora propostami dal protagonista. Impagabile la citazione ai romanzi di Urania, al capitolo 6.
Voto: 8  
« Ultima modifica: 05 Novembre 2021, 10:36:15 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #158 data: 09 Novembre 2021, 12:19:14 »
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Citazione da: bibliotecario il 16 Ottobre 2021, 12:00:39

Ed eccoci all'Urania del mese,
lettura imprescindibile a maggior ragione quanto l'autore è John Scalzi.



Il tesoro di Zarathustra,
un romanzo dinamico, divertente, che si presta a più piani di lettura.

Come mette subito in chiaro l'autore, questo romanzo è un omaggio a Henry Beam Piper e al suo romanzo Little Fuzzy del 1962.
Scalzi rielabora e modernizza il romanzo di Piper, mantenendo i personaggi principali e ovviamente i Fuzzy, Tuttopelo, su cui fa perno tutta la storia.
Riscrive il romanzo in chiave divertente e dinamica sia nella prima parte, in cui il personaggio principale Jack Holloway incontra i Tuttopelo, sia nella seconda parte ambientata in un aula di tribunale.
Non mancano scene dinamiche e anche commoventi, e la caratterizzazione dei personaggi principali e dei comprimari è buona.
Il romanzo si presta anche in virtù della sua brevità ad una lettura veloce, non complicata e molto divertente, ma con un minimo di attenzione in più si può intravedere in sottofondo per tutto lo svolgimento del racconto un continuo rimando ad argomentazioni critiche sullo sfruttamento insensato delle risorse comuni di una società al puro scopo di arricchimento di pochi. Sull' importanza della biodiversità in un sistema chiuso e sulla accettazione e comprensione del diverso.  
In definitiva una lettura approcciata più per il nome dell'autore che per il Plot che in realtà si è rivelata più di quel che credevo.
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Voto: 7

Mi associo ai commenti precedenti Scalzi continua a dare prova di talento VOTO 8
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« Rispondi #159 data: 09 Novembre 2021, 12:25:05 »
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Citazione da: bibliotecario il 16 Settembre 2021, 15:55:34

Da accanito lettore di Fantascienza,
ogni tanto mi concedo una divagazione sul tema, di norma Fantasy più raramente Horror.
Questa volta la scelta è andata al primo romanzo di una lunga saga, per la precisione composta da almeno nove titoli, denominata Cronache della Compagnia Nera.
Saga a sua volta suddivisa in tre sotto trilogie cosi chiamate, I libri del Nord, I libri del sud e Glittering Stones.

I primi tre romanzi scritti da Glen Cook tra il 1984 e il 1985, componenti la trilogia I libri del Nord sono stati raccolti in un bel volumone Oscar Fantastica, credo e spero che presto seguiranno anche altri due volumi per concludere l'intera raccolta.

Questo il giudizio per il primo volume delle Cranache: The Black Company (1984).
Sicuramente un romanzo di matura Dark Fantasy, Glen Cook ci trascina subito e senza preamboli in un mondo feroce e spietato visto con gli occhi anzi con la penna di un mercenario di carriera, detto Cerusico, il medico della Compagnia non che addetto alla scrittura degli Annali della compagnia stessa. Nella descrizioni della vita quotidiana dei personaggi descritti da Cook, tutti membri della Compagnia Nera, è visibilissima l'esperienza militare vissuta in una compagnia di Ranger dei Marines Usa dell'autore. I vari Cerusico, Guercio, Goblin, Elmo, Strozzino, Silente, Corvo che di capitolo i capitolo ci vengono presentati sono tutti oltre il bene e il male, definiti variabili assecondo il punto di vista per cui si combatte al momento. Questi uomini non sono mossi da ideali, ma combattono per il potere o i soldi, per la sopravvivenza o al limite perchè ci si trova al momento sbagliato nel posto sbagliato. Per la Compagnia Nera, l'unica bandiera che si segue, l'unica famiglia che non si tradisce è la Compagnia stessa. tra le pagine non manca una certa ironia nera a stemperare scene di una certa crudezza, i morti ammazzati non si fanno attendere con annessi massacri, stupri, e tutto quello che la guerra non fa mai mancare. Finale che anche se conclude degnamente l'arco narrativo del romanzo è ovviamente aperto agli sviluppi descritti nei successivi romanzi.
Voto da lettore di FS: 6,50
Sicuramente i lettori di Fantasy alzeranno la media   
Certo è che metterò Glen Cook accanto a Joe Abercrombie, quest'ultimo secondo me deve molto a Cook, nella lista dove pesco i romanzi per le mie divagazioni dalla FS.

Ottima trilogia ben scritta e caratterizzata romanzi interconnessi anche se leggibili singolarmente, anche il finale se pur sintetico e coerente e si adatta bene al contesto, se Mondadori pubblicherà gli altri volumi del ciclo li leggero volentieri.
Voto 7.5  
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« Rispondi #160 data: 12 Novembre 2021, 19:05:00 »
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Lo so,
sono il primo a non seguire i miei buoni propositi.
A volte da ciò ne consegue una inaspettata fortuna.
Nel 2019, a marzo, lessi il primo libro di Kameron Hurley tradotto in Italia, da Fanucci.
Il destino della legione.
A lettura finita, con fatica, diedi un generoso quattro e mezzo al romanzo e mi ripromisi di non leggere mai più cose uscite dalla penna della Hurley.
Fortuna vuole, come si diceva, che non sono proprio capace di tener fede ai miei buoni propositi, altrimenti mi sarei perso,
un sorprendente gran romanzo: La Brigata di Luce.


La Brigata di Luce, 08/2021
di Kameron Hurley
edito nella collana Narrativa
Fanucci

In un Mondo in cui gli stati nazionali sono ormai un ricordo storico, la popolazione del pianeta è in mano ad un gruppo di corporazioni industriali che in continue guerre hanno quasi distrutto il pianeta e che suddividano la popolazione in tre categorie: fantasmi, residenti e cittadini. I fantasmi non hanno nessun diritto e vivono ai margini, i residenti e i cittadini stanno un gradino più in alto ma tutti sono comunque soggetti al volere dei vertici delle corporazioni, senza avere il libero arbitrio sulla propria vita, bombardati da una comunicazione del tutto controllata e asservita al potere e ridotti a meri dipendenti a contratto delle corporazioni stesse da cui dipendono per ogni necessità.
Le corporazioni sono sempre state e sono in guerra tra loro, e tutte sono in guerra con dei fantomatici Alieni, che occupano Marte e parte del continente Nord Americano. Il lettore pagina dopo pagina viene catapultato in questo inferno in terra, e scoprirà la natura degli alieni, tramite gli occhi del protagonista, il soldato Dietz, che si è arruolato in un esercito corporazionista dopo aver perso tutta la sua famiglia in un atto terroristico compiuto dagli Alieni.
I soldati coinvolti nella guerra su Marte e sulle parti della Terra in mano agli alieni non si muovono su astronavi ma vengono teletrasportati in raggi di luce. Non sempre questi viaggi istantanei hanno buon esito, fisico o mentale. Il protagonista ogni volta che "salta" ha un dislocamento temporale e vive momenti futuri o passati rispetto al suo presente, di questa lunga guerra, che lo portano a porsi delle domande, sullo Stato Corporativo, sullo scopo della guerra, sulla realtà stessa e su come riuscire a cambiare il proprio destino.
La prima parte del romanzo, incentrata sull'arruolamento, l'addestramento e l'alienazione di Dietz è sorprendentemente buona, e mi ha ricordato le migliori pagine di Guerra Eterna e di Morire per Vivere, con i quali condivide tematiche e concetti. Le scene di guerra sono crude e dure come è giusto che siano, così come è ben descritta la mentalità, lo spirito di corpo che si instaura e l'alienazione che raggiungono i combattenti.
L'uso delle diverse linee temporali intrecciate tra loro è ben congeniato ed efficace nel descrivere i vari passi verso il raggiungimento della verità nascoste al protagonista, il finale sorprendente ma forse troppo frettoloso risulta comunque ben costruito e appagante.
Alla prossima occasione non avrò nessun dubbio a leggere un romanzo di Kameron Hurley.
Voto: 7,5  
« Ultima modifica: 15 Novembre 2021, 13:54:17 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #161 data: 13 Novembre 2021, 17:19:33 »
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Se in questo sonnacchioso e piovoso fine settimana,
avete voglia di spendere dieci minuti, in una lettura dall'incipit straniante che in meno di una sessantina di pagine vi porti verso un finale sorprendente, ed agghiacciante in tutta la sua ineluttabilità, il mio consiglio va indubbiamente a:



Ghoul Accovacciato Numero Otto, 10/2021
di George Saunders
Collana 42 Nodi
Zona42

Piccolo gioiellino, dall'inizio straniante e spiazzante ma che pagina dopo pagina, svelerà al lettore l'essenza del Mondo di Sotto, e tutta la sua terrificante e taciuta realtà. Non c'è molto altro da aggiungere, per non togliere il gusto della sorpresa al lettore, diciamo solo che Saunders da quel gran scrittore che è, con una prosa sempre leggera, e per questo ancor più disturbante in tutta la sua semplice banalità del male, riesce a catapultarci senza soluzione di continuità da uno oscuro scenario Hollywoodiano se pur in replica ad una infernale claustrofobica distopia.
Voto: 7  
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #162 data: 14 Novembre 2021, 10:31:11 »
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Dopo la lettura riporto di seguito le impressioni su un lavoro che conferma, se ce ne fosse ancora bisogno la maturità ed i tratti distintivi della fantascienza italiana, sto parlando del libro vincitore il premio Urania 2020 " Resurrezione "



Resurrezione un libro che appassiona per gli scenari, le atmosfere ed il mistero accomunati dal tema del “primo contatto” trattato non solo in modo fantascientifico ma anche da diversi punti di vista spesso in contrasto fra loro.
Un libro strutturato in un prologo, tre grossi capitoli, due intermezzi ed un epilogo attraverso i quali il lettore, viene accompagnato passo dopo passo dai protagonisti nella discesa nell’ inferno dell’Ile des Fraises e solo nel finale, per l’umanità, sembra accendersi qualche barlume di speranza.
La storia è ambientata in un centro di ricerca, il KEIRI ove lo studio attivo degli alieni è l’attività predominante.
Per anni un Wormhole si apre sulla Terra ed appaiono creature di un altro mondo che sopravvivono poco, il fenomeno si ripete regolarmente ogni cinque anni, ma ogni volta gli alieni sopravvivono un poco di più e quando muoiono il portale si richiude.
Finché l’ottava delegazione prima di morire lascia un messaggio criptico “Otto di Nove” che scatena una ridda d’interpretazioni.
All’arrivo della nona delegazione tutto sembra pronto nell’ isola in mezzo l’Atlantico che ospita il KEIRI affinchè quest’ incontro chiarisca gli obiettivi e l’essenza degli alieni, ma sono all’ opera potenti forze ed ideologie oscure per sabotare l’impegno dei ricercatori e degli scienziati.
Saranno due giovani ricercatrici in filosofia, Aurora e Gaia stagiste presso l’istituto ad impegnarsi anche a costo di rischiare la vita per svelare da una inusuale angolazione il mistero galattico che cela le intenzioni degli alieni e le oscure macchinazioni umane.
L’autrice è brava a creare una storia di primo contatto che esplora con gli strumenti filosofici il rapporto e le finalità del corpo e dell’anima applicate alle creature aliene e le possibili conseguenze derivanti come l’immortalità. Dice di loro Polizzi uno dei protagonisti “immagina una forma di vita incorporea che esiste da tempi remoti nell’ universo, che ha visto nascere e morire migliaia di mondi tra i quali ha viaggiato e si è insediata di volta in volta. Immagina che, per adattarsi ognuno di quei mondi, questa forma di vita debba ogni volta incarnarsi in un corpo nuovo  …Creature di pura energia che si manifesta attraverso un corpo fisico…. Ogni morte non è che l’inizio di una rinascita, una purificazione totale prima della resurrezione.”
Lo svolgimento della trama segue due linee narrative parallele che operano su due diversi piani temporali, nel prologo e negli intermezzi, la narrazione opera un salto temporale anticipando gli eventi che successivamente saranno narrati nella trama ed assume la forma di un interrogatorio nei confronti di Aurora da parte di due sconosciuti, è il luogo immaginario ove si scontrano le realtà violente degli eventi e gli spunti filosofici atti a fornire una qualche spiegazione.
Solo alla fine del libro si comprende che questo interrogatorio è reale solo nell’ immaginario di Aurora. Tramite questa finzione nella finzione del libro si evidenzia il contrasto fra l’essenza della personalità di Aurora, la protagonista principale, una persona tranquilla e fondamentalmente umana, e gli accadimenti violenti abietti e sanguinari che si susseguono sull’ isola, fortunatamente in questo contrasto fra abiezione ed umanità, quest’ ultima per vie imperscrutabili alla fine prevale.
Lettura impegnativa ma accattivante, il ritmo della narrazione non è sempre costante, la scrittura è puntigliosa e dettagliata, i cambi di scena sono introdotti con abbondanza di dettagli.
La trama è ben supportata dalle caratteristiche dei personaggi, Aurora a cui spetta il ruolo di protagonista anticipando gli eventi che successivamente saranno narrati nella trama, sopra tutti, semplice d’indole ma poi alla fine determinata e coraggiosa, Gaia, sensibile, instabile e tormentata, Jessabel Lessing, ambiziosa, efficiente, materialista, Padre Mari, carismatico, spiritualista, religioso, Ettore Polizzi alias John Tangleton, misterioso, malinconico.
Un libro visionario, rappresentativo dell’ evoluzione in questi anni della fantascienza italiana, una lettura impegnativa, molti riferimenti alla filosofia necessari allo svolgimento e comprensione della trama, un modo diverso e sorprendente per trattare il tema del primo contatto.
Voto 7,5
  
Il volume contiene anche tre brevi racconti come di seguito valutati.
Anima Neurale, di Veronica De Simone
In una Londra del prossimo futuro si muove Alex Heikkilà un organismo cibernetico creato da un progetto finalizzato a fornire agli androidi un’anima, ma quando è sottoposto allo stress emotivo nell’ interpretare la moglie morta in un incidente d’auto del professore Heikkilà la sua psiche cede ed uccide il suo creatore.
Voto 6

Lo stato gassoso dei fantasmi
, di Elisa Franco
In un pianeta disastrato dalle catastrofi ecologiche, le poche persone ancora vive convivono con spezzoni di realtà virtuali, Martina e Ivan sono cercatori di rottami elettronici, A.I., Robot, aggeggi per videogiochi componenti elettronici e cosi via. Ivan conduce Martina nei sotterranei della chiesa di San Luca sui colli bolognesi, durante la ricerca Martina s’imbatte in una serie di ex voto e ne prende uno e tornado a casa lo pone sopra sua figlia gravemente ammalata, miracolosamente la figlia migliora e poi guarisce, Martina capisce che salvare il mondo ci vuole volontà e fede. Inconsueto ed umano.
Voto 6,5

Aedri
, di Valentino Sani
Racconto sul tema dell’esplorazione di nuovi pianeti, in questo contesto due astronauti, una via di mezzo fra umani e androidi prendono contatto con forme di vita, forse più benevole verso gli astronauti di quanto questi lo siano verso gli indigeni adottando comportamenti diametralmente opposti.
Racconti in stile vecchia scuola di fantascienza.
Voto 6    
« Ultima modifica: 14 Novembre 2021, 11:33:36 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #163 data: 14 Novembre 2021, 11:39:10 »
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Citazione da: capricorno52 il 14 Novembre 2021, 10:31:11

Dopo la lettura riporto di seguito le impressioni su un lavoro che conferma, se ce ne fosse ancora bisogno la maturità ed i tratti distintivi della fantascienza italiana, sto parlando del libro vincitore il premio Urania 2020 " Resurrezione "

...


Che bel commento,
mi hai fatto venir voglia di rileggerlo.
Voglio vedere se trovo delle differenze rispetto alla stesura che ho già letto.
E sono curioso di vedere il livello dei racconti. Messo in coda di lettura dopo Hamilton.
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #164 data: 15 Novembre 2021, 11:37:48 »
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Grazie !!

Ma l'onore è tutto per l' autrice di cui non avevo ancora letto nulla , prossimo acquisto "Ucronia" .

Rimango convinto che si sia aperto da qualche tempo un periodo positivo per la FS italiana , la qualità delle opere è alta , moltissime idee innovative supportate da stili e capacità  di scrittura moderni e diretti.

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