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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | La Fantascienza in Generale | Discussione: L’angolo delle letture di UraniaMania «prec succ»
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  Autore  Discussione: L’angolo delle letture di UraniaMania  (letto 109886 volte)
Phoenix

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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #555 data: 23 Giugno 2023, 19:58:44 »
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io invece vi dico due parole su una antologia del 2009, è vero per pochi eletti ma che meriterebbe una ristampa o un ebook:

IL MISTERO DELL’OTTAVO PIANO

Antologia autocelebrativa della Contrada delle Stelle. La Contrada delle Stelle è una associazione di amanti della fantascienza, autori, lettori, editori, sorta nel 2006 e con l’intento di realizzare ” pubblicazioni, iniziative, incontri, … romanzi, antologie di racconti, opere artistiche… che sarebbero altrimenti trascurate dai grandi editori e dalle organizzazioni iperspecializzate. “ Fino ad oggi sono stati pubblicati sette volumi e uno speciale, tutti rigorosamente in edizione limitata, numerati e destinati esclusivamente ai “contradaioli” Per diventare contradaiolo serve la presentazione di un socio e 200 euro una tantum.

Ma veniamo a questo misterioso ottavo piano. È una antologia a cura di Ugo Malaguti, contenente undici racconti, due romanzi brevi e un romanzo, dove gli autori sviluppano storie incentrate sull’ottavo piano dell’ Hotel Athena in Siena, dove in novembre i contradaioli si sono riuniti per un incontro conviviale. All’inizio di ogni racconto una foto, una stampa, un disegno di Siena; introduzione di Malaguti e bibliografia di Vegetti. Naturalmente è, come il resto della collana, un prodotto per pochi intimi, peccato!

VERIDICO RAGGUAGLIO D’IGNOTI ACCADIMENTI IN SIENA E ALTROVE DI CARLO AGRICOLI
Romanzo breve sugli universi paralleli, ne ho lette poche pagine e stavo proprio per abbandonare il libro ma poi ho iniziato

L’OTTAVO PIANO DALLE FINESTRE NERE DI DANIELE VECCHI
Ancora universi paralleli ma piacevolissimo e cortissimo.

IL PALIO DELLE STELLE DI GIORGIO SANGIORGI
Bel racconto con alieni col vizio del gioco…

INIZIAZIONE DI RENATO PESTRINIERO
Una avventura sessuale che si trasforma in incubo per il povero congressista sballottato su diversi piani di realtà e di tempo.

KILLER MOVIES DI GIOVANNI MONGINI
E questo romanzo breve vale tutto il resto dell’antologia. Spettacolare! Mi sono fatta delle risate di cuore leggendo il racconto di Mongini che “uccide” poco alla volta la quasi totalità del fandom italiano in vari e fantasiosi modi.

SEGRETA DI BRUNO VITIELLO
Onirica avventura noir di un congressista con una “bella e dannata”.

IL MISTERO DELL’OTTAVO PIANO DI ALESSANDRO FAMBRINI
Portali tra Siena e Copenaghen ma qualcosa va storto.

L‘AENIGMA OCTAVI TONI: BREVE DISSERTAZIONE SULLA QUESTIONE DELL’OTTAVO PIANO TONALE, SUE IMPLICAZIONI ESOTERICHE E SUA POSSIBILE SOLUZIONE DI ARMANDO CORRIDORE
Non me ne voglia Corridore ma questo è troppo per me, ho letto poche pagine e poi skippato.

ONTOLOGIA DELL’OTTAVO PIANO BILANCIO DI UN DIBATTITO DI NINO SALAMONE
Ehm… no. Ipotesi, storie e dicerie sull’ottavo piano con intervento finale di Lovecraft.

IL PIANO DENTRO DI NOI DI ARISTIDE SAGGINO
Un incontro inquietante nella stanza 802.

UN DISCO VOLANTE È ATTERRATO A LUCCA… ANZI, NO, A SIENA DI ANTONINO FAZIO
Alieni cronoviaggiatori e fantascientisti si incontrano…

IN VERTICALE, LUNGO LA CURVA DI DEBORA MONTANARI
Skippato anche questo.

E QUEL GIORNO A SIENA, L’ORCO ACCHIAPPÒ LA MAMMIFERA DI UGO MALAGUTI
Romanzo finalista al Premio Italia 2010. Sono rimasta piacevolmente sorpresa della prosa di Malaguti. Una fantastica avventura in una desolata Terra del futuro. Nel racconto riferimenti, che in minima parte ho potuto cogliere, ai contradaioli e al fandom in una cornice onirica e tragica.

BIBLIOGRAFIA DELL’OTTAVO PIANO A CURA DI ERNESTO VEGETTI
Due pagine di bibliografia dell’ottavo piano a chiudere il volume.

In conclusione: un vero peccato che questa ottima antologia sia stata pubblicata in così pochi esemplari, se ne può forse trovare qualcuno nel mercato dell’usato ma avrebbe meritato una distribuzione più ampia. A mio parere il romanzo breve di Mongini è il migliore e il più divertente.

Il mistero dell’ottavo piano, Elara 2009, La Contrada delle Stelle – volume 1 speciale, a cura di Ugo Malaguti, pag. 382 € 30.00. Volume stampato in 600 esemplari numerati.
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #556 data: 23 Giugno 2023, 20:14:50 »
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Citazione da: Phoenix il 23 Giugno 2023, 19:58:44

io invece vi dico due parole su una antologia del 2009, è vero per pochi eletti ma che meriterebbe una ristampa o un ebook:
...
IL MISTERO DELL’OTTAVO PIANO

...

Il mistero dell’ottavo piano, Elara 2009, La Contrada delle Stelle – volume 1 speciale, a cura di Ugo Malaguti, pag. 382 € 30.00. Volume stampato in 600 esemplari numerati.

In effetti mi manca,
un bel Ebook sarebbe gradito, per soddisfare la voglia di lettura indotta dal tuo commento
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #557 data: 26 Giugno 2023, 10:57:05 »
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Fin da quando ho saputo che Dario stava scrivendo un nuovo libro non appartenente alla Saga di Mondo9, il desiderio di saperne di più, di leggerlo al più presto ha iniziato a divorarmi.
Il motivo non è un mistero, almeno per Dario. Sa bene  che il suo romanzo che più mi è piaciuto, di quelli sin qui pubblicati, non fa parte dei suoi famosi cicli +Toon e Mondo9 ma è, benché composto da due storie, uno Standalone, L'algoritmo bianco.
Ho provato più volte a farmi dire qualcosa di più sulla storia che stava scrivendo, in ogni occasione possibile, sia in quelle in cui l'ho incontrato di persona, sia in quelle in cui ci siamo sentiti per telefono o in chat. Niente da fare, Dario è un professionista integerrimo, non ha ceduto alle lusinghe e come tutti ho dovuto aspettare e aspettare fino al 20 giugno.
Per la precisione ho aspettato il 21 giugno, avevo un altro romanzo da terminare, e da allora sono riuscito a centellinarmi Il trentunesimo giorno sino a ieri sera, quando purtroppo sono arrivato ineluttabilmente all'ultima pagina.


Il trentunesimo giorno, 06/2023
di Dario Tonani
Collana Oscar Fantastica
Mondadori

Mi ripeto, ormai lo sanno anche i sassi, sono un amante della fantascienza dura e pura che non si presta ai compromessi, agli ibridamenti.
Pochissime le eccezioni a questo primo e unico amore letterario. Una di queste sono certamente i romanzi di Dario Tonani.
Le sue storie hanno sempre navigato oltre i confini di genere, sono puro fantastico tout court, pura fantasia sfrenata per l'incanto del fortunato lettore. Incanto e stupore che si prova nel leggere la favola, anzi la favolaccia, Il trentunesimo giorno.
Uso la parola favola non a caso e nel senso etimologico del termine, fabula. Penso all'importante ruolo educativo che il racconto fiabesco ha sempre posseduto.
Perché nel Il trentunesimo giorno l'autore usa tutti gli archetipi del fantastico a partire dal "cappuccetto rosso" Evelyne che dovrà affrontare il suo percorso di crescita attraversando il bosco tenebroso, al "lupo cattivo" Alvaro alle prese con la sua personale redenzione. Non manca nel storia la "Strega Cattiva", riconoscibile sin dal nome, Grimilde, che voglio illudermi inconsapevole omaggio ad un altra Grimi.
Nel Il trentunesimo giorno è quindi raccolto un surplus fantastico al servizio del piacere del lettore. Piacere dovuto ad una trama originale, intrigante e evocativo sin dalla scena di apertura. Trama costruita con una prosa semplice e fluida senza inutili orpelli, che porta il lettore in un futuro prossimo venturo distopico e ammonitore, tanto inverosimile da apparire più che realistico.
Al suo interno non mancano le suggestioni e i richiami alla fantascienza, in particolare a quella sociologica di Sturgeon e come in tutti i romanzi di Dario sono presenti i momenti più scioccanti, con le loro crude descrizioni, così come i momenti concitati e ricchi di azione.
Menzione speciale per la costruzione dei personaggi, quelli scaturiti dalla penna di Dario per questa storia sono azzeccatissimi, bucano le pagine e arrivano dritti al cuore del lettore come i quadrelli scoccati dalla balestra di Evelyne.
Traspare infine in modo palese tra le pagine di ogni capitolo, il pensiero critico dell'autore, sul male e il dolore che soffoca questa nostra società alla deriva.
Fortunatamente come in tutte le fiabe, Dario ci concede l'immancabile morale, con la sua giusta e appagante conclusione che non svelo e lascio al piacere della lettura dei tanti prossimi lettori.
Ma in quest'ultima fatica del Nostro non posso non evidenziare almeno un difetto. Il meccanismo costruito è così perfetto; tutto, nella solo apparente semplicità e linearità funziona così bene, che il romanzo non ha bisogno di lungaggini e il piacere della lettura si conclude, ahi noi, troppo presto.
VOTO: 9
« Ultima modifica: 26 Giugno 2023, 12:30:03 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #558 data: 26 Giugno 2023, 11:29:35 »
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Ma ci sarà un seguito
O ho capito male?
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #559 data: 26 Giugno 2023, 12:02:17 »
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Citazione da: Lucky il 26 Giugno 2023, 11:29:35

Ma ci sarà un seguito
O ho capito male?

Per come ho interpretato io il finale, la storia ha una conclusione esaustiva che non necessità obbligatoriamente di un seguito.
Per il resto bisognerà chiedere a Dario
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #560 data: 26 Giugno 2023, 17:38:22 »
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Ciao a tutti,

permettemi di ringraziare di cuore il Bibliotecario per le splendide parole dedicate al mio romanzo. E nel contempo di aggiungere - anche se non credo che ce ne sia bisogno - che "cappuccetto rosso", "Il lupo" e "La strega cattiva" non sono davvero della partita... Sono espressione di una libera, articolata e tutto sommato pertinente argomentazione di Osvaldo. Insomma, ibrido, contamino, mischio ma non arrivo a tanto.

Quanto a etichette, definizioni e steccati tra generi attigui provo a tornare serio perché sono argomenti che mi stanno molto a cuore: non amo esserne infilzato. Anche se chi ha avuto il libro in mano potrà constatare dal risvolto di copertina che questa volta un'etichetta me l'hanno affibbiata alla fonte: "eco-distopia", e tutto sommato la accetto di buon grado, perché nel corso della storia la distopia si è guadagnata uno status a sé e ha saputo imporsi con tanta forza da farsi riconoscere oggi, soprattutto dalle nuove generazioni di lettori, come un genere fatto e finito, una provincia autonoma, oserei dire uno stato sovrano... Che piaccia e no.

Le storie però, su qualsiasi versante/pendio si adagino, sono sempre fatte dai personaggi. E questi, se portano una divisa lo fanno solo per esigenze sceniche. Per cui, grazie ancora Osvaldo per avermi riconosciuto il fatto che navigo "oltre i confini del genere". Ci provo (e non me ne vogliate!).

Un caloroso abbraccio e buona lettura a chi vorrà dare una chance a "Il trentunesimo giorno"...
Dario aka Cletus



Citazione da: bibliotecario il 26 Giugno 2023, 10:57:05

Fin da quando ho saputo che Dario stava scrivendo un nuovo libro non appartenente alla Saga di Mondo9, il desiderio di saperne di più, di leggerlo al più presto ha iniziato a divorarmi.
Il motivo non è un mistero, almeno per Dario. Sa bene  che il suo romanzo che più mi è piaciuto, di quelli sin qui pubblicati, non fa parte dei suoi famosi cicli +Toon e Mondo9 ma è, benché composto da due storie, uno Standalone, L'algoritmo bianco.
Ho provato più volte a farmi dire qualcosa di più sulla storia che stava scrivendo, in ogni occasione possibile, sia in quelle in cui l'ho incontrato di persona, sia in quelle in cui ci siamo sentiti per telefono o in chat. Niente da fare, Dario è un professionista integerrimo, non ha ceduto alle lusinghe e come tutti ho dovuto aspettare e aspettare fino al 20 giugno.
Per la precisione ho aspettato il 21 giugno, avevo un altro romanzo da terminare, e da allora sono riuscito a centellinarmi Il trentunesimo giorno sino a ieri sera, quando purtroppo sono arrivato ineluttabilmente all'ultima pagina.


Il trentunesimo giorno, 06/2023
di Dario Tonani
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Mi ripeto, ormai lo sanno anche i sassi, sono un amante della fantascienza dura e pura che non si presta ai compromessi, agli ibridamenti.
Pochissime le eccezioni a questo primo e unico amore letterario. Una di queste sono certamente i romanzi di Dario Tonani.
Le sue storie hanno sempre navigato oltre i confini di genere, sono puro fantastico tout court, pura fantasia sfrenata per l'incanto del fortunato lettore. Incanto e stupore che si prova nel leggere la favola, anzi la favolaccia, Il trentunesimo giorno.
Uso la parola favola non a caso e nel senso etimologico del termine, fabula. Penso all'importante ruolo educativo che il racconto fiabesco ha sempre posseduto.
Perché nel Il trentunesimo giorno l'autore usa tutti gli archetipi del fantastico a partire dal "cappuccetto rosso" Evelyne che dovrà affrontare il suo percorso di crescita attraversando il bosco tenebroso, al "lupo cattivo" Alvaro alle prese con la sua personale redenzione. Non manca nel storia la "Strega Cattiva", riconoscibile sin dal nome, Grimilde, che voglio illudermi inconsapevole omaggio ad un altra Grimi.
Nel Il trentunesimo giorno è quindi raccolto un surplus fantastico al servizio del piacere del lettore. Piacere dovuto ad una trama originale, intrigante e evocativo sin dalla scena di apertura. Trama costruita con una prosa semplice e fluida senza inutili orpelli, che porta il lettore in un futuro prossimo venturo distopico e ammonitore, tanto inverosimile da apparire più che realistico.
Al suo interno non mancano le suggestioni e i richiami alla fantascienza, in particolare a quella sociologica di Sturgeon e come in tutti i romanzi di Dario sono presenti i momenti più scioccanti, con le loro crude descrizioni, così come i momenti concitati e ricchi di azione.
Menzione speciale per la costruzione dei personaggi, quelli scaturiti dalla penna di Dario per questa storia sono azzeccatissimi, bucano le pagine e arrivano dritti al cuore del lettore come i quadrelli scoccati dalla balestra di Evelyne.
Traspare infine in modo palese tra le pagine di ogni capitolo, il pensiero critico dell'autore, sul male e il dolore che soffoca questa nostra società alla deriva.
Fortunatamente come in tutte le fiabe, Dario ci concede l'immancabile morale, con la sua giusta e appagante conclusione che non svelo e lascio al piacere della lettura dei tanti prossimi lettori.
Ma in quest'ultima fatica del Nostro non posso non evidenziare almeno un difetto. Il meccanismo costruito è così perfetto; tutto, nella solo apparente semplicità e linearità funziona così bene, che il romanzo non ha bisogno di lungaggini e il piacere della lettura si conclude, ahi noi, troppo presto.
VOTO: 9

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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #561 data: 26 Giugno 2023, 18:07:31 »
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Citazione da: Cletus il 26 Giugno 2023, 17:38:22

Ciao a tutti,

permettemi di ringraziare di cuore il Bibliotecario per le splendide parole dedicate al mio romanzo. E nel contempo di aggiungere - anche se non credo che ce ne sia bisogno - che "cappuccetto rosso", "Il lupo" e "La strega cattiva" non sono davvero della partita... Sono espressione di una libera, articolata e tutto sommato pertinente argomentazione di Osvaldo. Insomma, ibrido, contamino, mischio ma non arrivo a tanto.

Quanto a etichette, definizioni e steccati tra generi attigui provo a tornare serio perché sono argomenti che mi stanno molto a cuore: non amo esserne infilzato. Anche se chi ha avuto il libro in mano potrà constatare dal risvolto di copertina che questa volta un'etichetta me l'hanno affibbiata alla fonte: "eco-distopia", e tutto sommato la accetto di buon grado, perché nel corso della storia la distopia si è guadagnata uno status a sé e ha saputo imporsi con tanta forza da farsi riconoscere oggi, soprattutto dalle nuove generazioni di lettori, come un genere fatto e finito, una provincia autonoma, oserei dire uno stato sovrano... Che piaccia e no.

Le storie però, su qualsiasi versante/pendio si adagino, sono sempre fatte dai personaggi. E questi, se portano una divisa lo fanno solo per esigenze sceniche. Per cui, grazie ancora Osvaldo per avermi riconosciuto il fatto che navigo "oltre i confini del genere". Ci provo (e non me ne vogliate!).

Un caloroso abbraccio e buona lettura a chi vorrà dare una chance a "Il trentunesimo giorno"...
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Grazie a te Dario.
Questa è veramente la cosa fantastica di UraniaMania.
Un sito dove lettori e scrittori possono dialogare liberamente, conoscersi e diventare un unico gruppo coeso per il bene delle nostre amate letture.
Siamo tutti Umini, hai fatto bene a precisare qui.
Commento per diletto e con scarsi risultati, magari non sono riuscito a parole a esprimere bene come avrei voluto quanto mi è piaciuto Il trentunesimo giorno, lettura che consiglio a tutti gli amanti della fantascienza come me cosi come a tutti i lettori che cercano un buon libro.
Poter dialogare con i propri beniamini è impagabile
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #562 data: 01 Luglio 2023, 15:09:37 »
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C'è posto per un horror? Tempo fa lessi un romanzo horror che mi colpì particolarmente, adesso cercando in db vedo che non lo avevo nemmeno segnato come presente, cosa che ho fatto ora e con l'occasione  ho anche copiato  il commento che feci all'epoca. Ve lo ripropongo anche qui.

Parenti serpenti
Ho fatto mezzanotte passata per finire Lo zio Silas un gotico di metà ottocento di un autore a me sconosciuto, tale Joseph Sheridan Le Fanu da Dublino (1814/1873). Certo mi direte: "Ma come Le Fanu! Quello di Carmilla! Un Maestro del gotico!" Ebbene sì, confesso la mia ignoranza, conosco di fama Carmilla, storia di vampiri, ma non sapevo di chi fosse. Le notizie su Le Fanu le ho spiluccate dalla corposa prefazione di Sandro Melano, che poi magari andrò a leggere completamente e con calma, ieri era troppo tardi e avevo sonno.
Il romanzo, di oltre cinquecento pagine, è il racconto degli anni formativi di una nobile ragazza inglese, in prima persona e sotto forma di autobiografia. Maud racconta gli avvenimenti accadutili quando diciasettenne, a metà del secolo, resta orfana di un padre distante e accecato dal senso dell'onore del 'nome' del casato e che per testamento la affida ad un suo fratello, Silas, al passato reprensibile.
La giovane quindi si ritrova a vivere con l'anziano zio che da giovane debosciato s'è trasformato in vecchio bigotto, con la di lui figlia Millicent e un contorno di personaggi che avranno poi nello sviluppo della trama parti rilevanti.
Devo dire che all'inizio la povera Maud resta un tantino antipatica, paurosa di tutto, eternamente indecisa e totalmente sottomessa prima al severo padre poi a chiunque mostrasse di avere, non solo autorità su di lei, ma anche soltanto un carattere più forte del suo. In seguito nell'arco del periodo di un paio di anni si vede poco a poco maturare in lei una determinazione che partita in sordina si manifesterà in pieno alla fine della storia. Quindi romanzo di crescita e di trovata consapevolezza di sè, il tutto ben inserito in un'ambientazione fosca, di ombre e segreti sempre accennati. La narrazione è in prima persona, quindi il lettore non sa più di quello che sa Maud, tranne pochi 'intarsi' che vengono però ben inseriti dall'autore per spiegare fatti che altrimenti non sarebbero comprensibili.
Le abitazioni dove la ragazza vive sono vecchie dimore nobiliari inglesi, isolate e cupe, una di queste quasi in rovina, dai lunghi corridoi male illuminati, le stanze polverose dalle imposte sprangate, i cortili invasi dalle erbacce. La casa dello zio Silas abitata e manutenuta solo in piccola parte mi ha ricordato Donnafugata, ma che differenza tra le stanze disabitate infilate una dietro l'altra, polverose e dai muri scrostati sì, ma illuminate dal sole di Sicilia e odorose di rose e limoni con queste di Bartram-Haugh polverose, scure, infestate dal ricordo di spettri del passato, gelide e dalle assi scricchiolanti!
Per contro all'esterno il parco e la tenuta sono di una bellezza e di una serenità totale, tanto che Maud e la cugina Millicent mostrano il lato più allegro del loro carattere solo nelle loro lunghe passeggiate all'esterno, quasi l'autore volesse bilanciare sole e buio, o forse far risaltare i momenti di tensione e orrore che accadono quasi sempre al chiuso.
Certo, perché è un 'gotico' e l'horror e la suspence sono chiaramente il perno di tutta la narrazione, dal classico "mistero della stanza chiusa" che si svelerà alla fine della storia alle allusioni a tremendi segreti e a vaghe intuizioni di menzogne e trame criminali che Le Fanu dissemina in ogni capitolo.
Lascia un pochino interdetti la fine della storia con un lieto fine a metà - ma i cattivi non 'devono' venir puniti? - ma nel complesso è stato di piacevole lettura a parte poche parti per le quali ho usato la mia 'lettura veloce' (salto di righe noiose). Lo stile dello scrittore è molto moderno (non so quanto abbia influito la traduzione di Annarita Guarnieri a rendere fluido un romanzo scritto un secolo e mezzo fa) e si legge velocemente nonostante le 524 pagine. Il volume con una sovracopertina abbastanza carina porta al piede di ogni pagina titolo e autore, cosa che apprezzo moltissimo - specie nelle antologie - ed è edito dalla Gargolye.
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« Rispondi #563 data: 01 Luglio 2023, 17:18:41 »
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Mentre Stefania disquisisce di Gotico e Horror io, in attesa delle tante uscite targate "Urania" presto in edicola, sulla scia della Eco Distopia di Tonani ho letto di un altro Mondo in balia dell'acqua, tanta acqua, ancor più di quella caduta dal cielo in Il trentunesimo giorno.
Sono andato a cercarlo nella collana solo digitale, Odissea Wonderland una delle tante targate Delos Digital.


Mangata, 06/2023
di Corinna Corti
Collana Odissea Wonderland n.44
Delos Digital

Per quanto mi dispiaccia dirlo sono tanti i difetti di questo romanzo e non tutti colpa della pur brava giovane autrice.
Ma iniziamo queste poche righe con la sinossi della storia e dai pregi, perchè le giovani leve che si gettano anima e corpo nella scrittura vanno comunque sostenute e incoraggiate.
Il racconto con i suoi giovani e guasconi personaggi principali, strizza l'occhio ad un pubblico prevalentemente Young Adult. E' ambientato in un Mondo, la Terra? completamente sommerso. Senza terra emersa l'umanità sopravvive su città galleggianti, dette Cluster quelle stazionarie e Città mobili quelle più piccole che non possiedono un vero e proprio "ancoraggio" al fondo, ma sono in costante movimento in base alle correnti e alle maree.
L'umanità sembra abbia perso tutta la propria tecnologia, anche il ricordo di questa e tutto sulle città galleggianti è possibile grazie alla sola biotecnologia, dall'illuminazione alla coltivazione di speciali alghe che fanno da base solida per gli insediamenti. L'ambientazione è interessante e ben costruita e descritta dall'autrice, cosi come ben costruiti sono i personaggi. Facile per il lettore parteggiare per il filibustiere Nicholas De Vries o preoccuparsi per la giovane novizia Odayn di Seaweed. In fondo anche la trama può andare, movimenta e ricca di azione.
Ma da quest'ultima nascono anche i tanti difetti. L'autrice in circa duecentocinquanta pagine lascia tutto ma proprio tutto nell'ombra.
Non spiega perchè i personaggi si muovono come si muovono. Non è chiaro cosa sia o su che basi pseudo scientifiche si fondi l'Ordine della Memoria di cui Odayn è una novizia. Non sono chiare le dinamiche politico sociali su cui è costruita la società umana su questo Mondo, quali siano le dinamiche tra le varie città. Chi sia il fantomatico Generale che sembra essere a capo di tutto. Cosa sia la piaga del Rischiamo che affligge tutta la popolazione. Insomma sono tante le cose che rimangono insolute alla fine della lettura. Pure il titolo scelto non è in alcun modo comprensibile al lettore ed il suo significato non è svelato durante la lettura. E' stata necessaria una ricerca in rete per venire a conoscenza del significato della parola Magata che in lingua svedese significa presso a poco: Riflesso della luna sull’acqua, simile a una strada.
E se tutto questo non bastasse anche la casa editrice ci mette del suo per far arrabbiare il lettore. Se un romanzo si conclude senza una fine e senza una spiegazione di alcun tipo su quanto narrato, sarebbe carino mettere almeno in copertina o in quarta la dicitura Primo Volume di. Cosi che il lettore sappia prima di iniziare la lettura che il romanzo probabilmente non sarà autoconclusivo e fa parte di un ciclo.
Ora non voglio apparire troppo duro, mi sono divertito a leggere le disavventure romantiche di Nicholas e Odayn e da lettore scafato immagino come andrà a finire la storia ma per il momento mi è impossibile dare un voto sufficiente a quanto letto. Non me ne voglia Corinna.
VOTO: 5
« Ultima modifica: 01 Luglio 2023, 17:25:10 di bibliotecario » Loggato
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« Rispondi #564 data: 03 Luglio 2023, 12:17:36 »
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IL TRENTUNESIMO GIORNO



Tonani non finisce mai di stupirmi. Lasciato il suo Mondo9 torna in Italia a raccontarci dell’Anno della Cometa, quando piogge torrenziali flagellano la Terra causando disastri epocali, quando si scatenano gli istinti bestiali con saccheggi e sciacallaggi e morti… centinaia di morti. Il trentunesimo giorno infine le piogge terminano e alla luce del sole si vedono stormi di cadaveri e carcasse di animali veleggiare nel cielo sgombro. Si formano squadre di volontari, gli Zavorranti, che raccolgono i corpi per restituirli alle famiglie e recuperare quel poco di valore che possono avere indosso. I due protagonisti si incontrano per caso nei primi giorni di pioggia, Evelyne, una trapezista adolescente e il ladro Alvaro, detto l’Avvoltoio e insieme scappano da Milano in cerca di un posto più sicuro.
ATTENZIONE SPOILER….
Alla fine delle piogge li ritroviamo in Friuli dove si uniscono agli Zavorranti e raccolgono i cadaveri volanti. In questo romanzo niente è definitivamente bianco o nero, tutti hanno un loro lato luminoso ed uno oscuro, forse tranne Grimilde una comprimaria. La trapezista ragazzina che di fronte ad un omicidio non batte ciglio, Scapin, capo degli Zavorranti che si rivela uomo di gran cuore nonostante chiuda un occhio sulla spogliazione dei cadaveri, Alvaro ladro ma onesto e gentile. Ecco Grimilde mi è sembrata un pochino sopra le righe, troppo incattivita e stupida. La trama si sviluppa sulla storia principale di Evelyne e Alvaro che sono alla ricerca di un oggetto misterioso custodito in Austria ma ci sono diversi ‘intarsi’ con flash di vittime degli uragani scatenati in vari luoghi, impressionante il racconto del cane March e del suo vecchio padrone.

Devo riconoscere a Tonani di aver compiuto un piccolo miracolo, erano settimane, forse anche qualche mese che non riuscivo a trovare una lettura che mi appassionasse, coinvolgesse e mi facesse bruciare la cena. E lui mi scrive Il trentunesimo Giorno! L’ho divorato in 24 ore e mi ha sbloccato, non più libri comprati e archiviati dopo lette 30 o 40 pagine, ho ricominciato a leggere! Insomma è un bel romanzo, lo stile di Tonani è inconfondibile per la sua padronanza della lingua italiana, per il saper incuriosire il lettore ad ogni capitolo, tanto che non c’è un punto dove puoi sospendere la lettura ma devi continuare per sapere cosa c’è dopo e ti dici: ancora una paragrafo, ancora una pagina, ancora, ancora. E vabbè finisce troppo presto. Son 271 pagine e per me che amo i romanzi corposi son poche e per leggere ancora un bel Tonani quanto dovrò aspettare? Beh posso sempre rileggere Mondo9 magari tutto di seguito… Solo ancora due parole per dire che ho avuto la sensazione che maturando la sua scrittura abbia perso parecchio dello sporco e dell’unto di Infect@ e dell’Algoritmo e anche dei primi racconti di Mondo9 che dopo averli letti avevo l’impulso di andare a lavarmi le mani. Ma è solo la mia impressione.

Segnalo la bella ed evocativa copertina del Maestro Franco Brambilla, sempre puntuale nel creare l’atmosfera adatta, ad incuriosire e stupire il compratore.
« Ultima modifica: 03 Luglio 2023, 14:20:11 di Phoenix » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #565 data: 03 Luglio 2023, 14:41:56 »
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Citazione da: Phoenix il 03 Luglio 2023, 12:17:36

IL TRENTUNESIMO GIORNO
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lo stile di Tonani è inconfondibile per la sua padronanza della lingua italiana, per il saper incuriosire il lettore ad ogni capitolo, tanto che non c’è un punto dove puoi sospendere la lettura ma devi continuare per sapere cosa c’è dopo e ti dici: ancora una paragrafo, ancora una pagina, ancora, ancora.
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… Solo ancora due parole per dire che ho avuto la sensazione che maturando la sua scrittura abbia perso parecchio dello sporco e dell’unto di Infect@ e dell’Algoritmo e anche dei primi racconti di Mondo9 che dopo averli letti avevo l’impulso di andare a lavarmi le mani. Ma è solo la mia impressione.

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Due affermazioni di Stefania che mi hanno dato da riflettere e su cui vale la pena spendere e condividere qualche parola in più.
Su entrambe mi trova d'accordo.

Lo stile di Tonani sin dai primi racconti o romanzi è stato sempre peculiare, e su questo ha basato uno dei suoi punti di forza di scrittore.
I suoi romanzi possono piacere o no ma sempre incuriosiscono ed intrattengono in modo piacevole il lettore, indipendentemente da quanto l'argomento trattato possa piacere nasce sempre il desiderio di scoprire cosa succederà nel prossimo capitolo. A questo si accompagna la bravura e la naturalezza con cui crea personaggi accattivanti mai stereotipati o banali. Apprezzo moltissimo la caratterizzazione che Dario da sia ai personaggi principali che a quelli secondari, mai tutti bianchi o neri ma come nella realtà sempre sfaccettati con pregi e difetti.

Leggendo Il trentunesimo giorno, ma già prima, Mya di Mondo9, ho provato un non so che, una scorrevolezza di lettura che a differenza di Stefania non sono riuscito ad esprimere in parole nei miei commenti, mentre lei lo ha fatto perfettamente, centrando il punto. La scrittura di Dario nel tempo si è affinata, ha perso il superfluo, l'abbondanza e via via si è asciugata raggiungendo una sintesi e una chiarezza descrittiva sia nei brani descrittivi che in quelli riflessivi mirabile.  
« Ultima modifica: 03 Luglio 2023, 14:42:18 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #566 data: 03 Luglio 2023, 21:19:01 »
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Sul gruppo Facebook Romanzi di Fantascienza, stasera mi sono imbattuto nella splendida e esaustiva recensione di Antonio Ippolito su un romanzo di John Christopher che non conoscevo, L'inverno senza fine.
https://www.facebook.com/groups/116650241679355/permalink/6671986216145692/
Mi ha talmente colpito che ho subito recuperato il romanzo, che metterò in cima alla coda di lettura, complice anche il probabile slittamento delle uscite "Urania" di luglio.
Ringrazio anche Antonio Ippolito, che non conosco, di avermi consigliato una delle mie prossime letture.
Non mancherò di fargli sapere cosa ne penso

Viceversa i due commenti al romanzo caricati qui da noi, nonostante entrambi riportino un voto più che lusinghiero 7, non ne danno un altrettanto buon giudizio.
vedrò presto chi ha ragione.



« Ultima modifica: 03 Luglio 2023, 21:26:44 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #567 data: 03 Luglio 2023, 21:29:48 »
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Sono curiosa. Maaa non sará troppo datato? All’epoca il comune sentire era un bel po’ diverso. Fai da cavia e facci sapere se vale.
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #568 data: 03 Luglio 2023, 21:51:31 »
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Non ho un particolare ricordo di questo romanzo dovrò rileggerlo. Lo posseggo in altra edizione. Ma grazie a Osvaldo per avermi fatto conoscere questo sito molto bello ed interessante
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #569 data: 04 Luglio 2023, 08:35:42 »
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scavando scavando trovo che questo romanzo non l'avevo nemmeno messo in collezione, visto che non ho inserito la collana, ho provveduto e già che c'ero ho copiato anche le mie impressione alla lettura.

L'uomo nel labirinto, The Man in the Maze (1969) di Robert Silverberg. Fazi Editore I ed. 2008

Un bel libro. E intendo proprio libro nel senso di oggetto. La carta liscia e di una piacevole sfumatura crema, caratteri grandi e una bella copertina con le 'ali' nera e setosa al tatto per sole 16 euro. Poi il romanzo. Silverberg è una garanzia e anche questo romanzo non smentisce l'assioma. Con lui anche una storia vecchia come il cucco riesce a diventare lo spunto per qualcosa di nuovo, godibile e fresco. Il Labirinto, oggi ci può far pensare ad un videogioco ma nei primi anni settanta era una invenzione assolutamente nuova e aliena ed è esso stesso protagonista della storia con le sue trappole, i suoi trabocchenti. le sue insidie. Protagonisti tre uomini, e questa anche la dice lunga sul periodo in cui è stato scritto (niente donne nel racconto), un vecchio, un adulto e un giovane, lo scaltro, il disilluso e l'ingenuo. Il labirinto non è solo fuori ma anche dentro di loro, nell'intrico delle loro scelte, delle loro azioni dei rapporti dell' uno con l'altro. In breve la storia è questa Boardman, vecchio e astuto diplomatico e Ned suo giovane e ingenuo dipendente si recano su Lemnos per convincere Muller già esploratore e pioniere, ora in volontario esilio a causa di un 'dono' fattogli da una razza aliena, a tornare operativo per una missione che potrebbe significare la salvezza dell'Umanità. Alla fine il giovane Ned si ritroverà molto meno ingenuo e innocente e il Labirinto si dimostrerà più un rifugio che un luogo di morte. Storia affascinante che mixa avventura e introspezione, un accurato studio del carattere dei personaggi e delle interazioni tra di loro fanno di questo romanzo una lettura che sul primo livello viaggia liscia e leggera ma nel profondo dà da pensare.
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