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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | La Fantascienza in Generale | Discussione: L’angolo delle letture di UraniaMania «prec succ»
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  Autore  Discussione: L’angolo delle letture di UraniaMania  (letto 108087 volte)
capricorno52


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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #705 data: 22 Ottobre 2023, 10:49:37 »
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Nell’ abisso di Olduvai, Mike Resnick, Cosmo argento n.ro 279, 1997

Tre racconti ambientati in Africa si comincia con “nell'abisso di Olduvai” certamente il migliore dei tre.
L’ umanità si è estinta dopo aver conquistato le stelle , alcune migliaia di anni dopo l’estinzione una commissione di scienziati alieni indaga sui motivi della scomparsa dopo aver raggiunto l’apogeo.
Il capo spedizione Bellidore oltre a partecipare con la sua competenza nella archeologia, dispone di una propria particolare facoltà, che si manifesta toccando gli oggetti, così l’indagine si svolge attraverso il racconto delle esperienze extrasensoriali provate nell’assimilare i reperti archeologici rinvenuti nella gola: una pietra scheggiata di forma triangolare risalente a tre milioni e cinquecentomila anni prima della spedizione, una punta metallica di lancia di ventitremila anni prima, una collanina di ossicini posta davanti una discarica di materiale radioattivo, una cartuccia.
In Bibi, Jeremy Harris è un volontario di una associazione medica che opera in Uganda oggetto di un virulenta epidemia di AIDS, nel suo girovagare per il territorio, incontra una piccola ma anziana donna che tramite pratiche pseudo sanitarie aiuta le persone a guarire , questo dono le deriva da essere la prima madre della razza umana e dalla consapevolezza che che tutti sono in un modo o nell’altro suoi figli che possono essere curati con le emanazioni di amore materno.
Insieme Harrys e la donna si organizzano per estendere la loro benefica attività.
Terzo ed ultimo racconto, Bully è una specie di biografia di Teodore Roosvelt di personaggi semileggendari che hanno contribuito all’espansione del colonialismo in Africa centrale e orientale.
I tre racconti sono originali per le idee rappresentate, difficile definirli come fantascienza, il primo ha un respiro evocativo e utilizza i viaggi nel tempo, il secondo fa leva sui sentimenti di pietà ed è molto curato nella rappresentazione psicologica dei protagonisti, il terzo, il più debole, rappresenta il colonialismo attraverso le lenti di un pseudo ottimismo positivista anglosassone made USA, in tutti traspare il profondo amore ed il vivace interesse per l’Africa caratteristico di Resnick.
Voto: 6




« Ultima modifica: 22 Ottobre 2023, 11:19:31 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #706 data: 23 Ottobre 2023, 18:38:22 »
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OSCAR CULT MODERNI MONDADORI
URSULA K. LE GUIN
LA MANO SINISTRA DEL BUIO


Brrr. Finalmente le mie braccia e gambe cominciano a riscaldarsi, avendo terminato la lettura di questo romanzo: evidentemente l'autrice riesce a proiettare il lettore su quel pianeta sempre freddo, non a caso, chiamato Inverno.
So che la Le Guin ha scritto molte opere di Fantasy (tipo "il ciclo Terramare"), racconti per bambini, poesie, ma anche FS. Questo romanzo fa parte del ciclo "Ecumene" (8 romanzi e 6 racconti) di cui avevo già letto il magnifico "I reietti dell'altro pianeta". Ma non me ne sono accorto: evidentemente i vari romanzi del ciclo possono essere letti in maniera a sé stante. Questo risale al 1969 e risente un po' dello spirito sociologico di quegli anni (non a caso l'autrice era esperta di sociologia, antropologia, psicologia, oltre aver abbracciato il culto Taoista).
Devo dire che per almeno tre quarti del libro ho avuto molti dubbi e riuscivo a vedere solo i suoi difetti sulla scrittura: prima di tutto l'infinità di nomi di persone, località, paesi e città, monti, popoli, ecc., impossibili da ricordare, anche perché, a seconda del punto di vista cambavano. Poi il disorientamento quando i vari capitoli iniziavano in prima persona, ma si capiva solo dopo un po' chi era la voce narrante. Non ero molto convinto sul fatto che l'Ecumene (l'insieme dei mondi dell'Universo) avesse mandato un solo Inviato su Inverno per convincere i suoi governanti ad unirsi allo stesso Ecumene (senza parlare dei viaggi su distanze misurabili in tanti anni luce). E questo inviato passa anni presso un solo popolo, senza riuscire neppure ad avvicinare il re. Poi chissà perché si allontana per incontrare un altro popolo che lo prende prigioniero, trattandolo malamente insieme ad altri prigionieri. Tutto ciò si riconduce a descrivere un mondo quasi invivibile, con vari popoli (poco più che tribù) che si odiano a vicenda, senza però scatenare vere e prorie guerre.
Ma è l'ultima parte del romanzo, che mi ha aperto gli occhi sul suo significato. E' il racconto del lungo viaggio sui ghiacciai del terrano Gerly Ai e del locale emarginato Estraven (con tutti i suoi altri nomi). Il loro lungo viaggio, uniti per la sopravvivenza, chiarisce molti aspetti dei rapporti fra "intelligenze" diverse e dell'adattamento che possono scoprire nel tempo. L'altro aspetto strano, ma allo stesso tempo chiarificatore, è il fatto che gli abitanti di Inverno sono tutti ambisessuali, ogni mese "vanno in calore" (al contrario dei terrani) e diventano maschi o femmine, a seconda delle circostanze e delle persone che ritengono adatte ad accoppiarsi in quel momento. Ma tutto ciò non ha niente a che vedere con la stupida moda LGBTQXYZ.... Gli aspetti sociologici, antropologici e sessuali sono ben commentati nella chiarissima postfazione di Nicoletta Vallorani che, fra l'altro racconta che Le Guin in varie occasioni dichiarò di essere "un uomo", nel senso che aveva un ruolo nella società e che questo non poteva essere distinto solo per piccole differenze come le caratteristiche sessuali. A questo proposito mi viene in mente un episodio della serie televisiva "Castle", in cui assistiamo al dialogo fra la detective protagonista ed il suo "nuovo capo", cioè una donna nera. La detective interpella il capo dicendo qualcosa del tipo: è successo questo fatto ed intendo seguire questa pista SIGNORA. La risposta del capo è lapidaria: non si permetta più di chiamarmi SIGNORA, qui sono il responsabile del distretto e deve chiamarmi SIGNORE. E ovviamente viene in mente che Giorgia Meloni è IL Presidente del consiglio. Insomma non bisogna confondere il sesso fisiologico (che è solo un piccolo dettaglio) con il ruole che ricopre.
Questo è il grande errore che ha sempre fatto l'umanità relegando le donne in basso, da tutti i punti di vista.
Vorrei parlare anche degli scrittori di riferimento di le Guin, citati da Vallorani, e anche della traduzione, ma sono stato fin troppo sesquipedale.
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #707 data: 24 Ottobre 2023, 14:28:46 »
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Ciao a tutti...  

È un po' che non scrivo sul nostro forum, ma siccome è una cosa che mi riprometto da tempo di riprendere a fare, credo che non ci sia occasione migliore che condividere con voi le mie impressioni sulla mia ultimissima lettura, visto che è una "cosa" che riguarda uno benemerito UMino.

Sto parlando ovviamente de: "Il trentunesimo giorno".

Dario Tonani con questo romanzo allarga sensibilmente il suo orizzonte creativo, mettendo momentaneamente da parte la polvere e la ruggine di Mondo9 e si spinge in un territorio nuovo. Intendiamoci, siamo sempre nell’ambito della narrativa fantastica (come genere e certo come risultato creativo) ma i confini tra i generi più che mai vengono sfilacciati. Chi ha già letto Tonani, sa che è autore che, pur nell’ambito della fantascienza, ha sempre saputo raccogliere anche suggestioni proprie di altri ambiti, dalle varie sfaccettature meno ortodosse del fantastico fino al noir. Oggi questa attitudine lo porta a quella che è stata da alcuni “taggata” come “eco-distopia”. La definizione ha indubbiamente dei pregi, ma l’autore e questo romanzo in particolare meriterebbero, una volta tanto, di non vedersi ingabbiare in un “genere”.

Un racconto apocalittico, più che non post-apocalittico, dove fin da subito il lettore viene condotto dentro ad un mistero in pieno divenire e non quindi già pienamente manifestatosi. Sarà necessario decodificarlo un pezzetto per volta, grazie all’intercalare di brevi “flash” dal mondo (con tecnica propria dei disaster movies) e soprattutto grazie al viaggio che si intraprende insieme ai due protagonisti, Evelyne e Alvaro, che offrono la possibilità di osservare questi avvenimenti attraverso le rispettive “lenti”, che più diverse tra loro non potrebbero essere, per vissuto, età carattere, indole… eppure due lenti che alla fine di un lungo percorso parte di formazione e parte di ridefinizione, riescono complementari. Il ritmo è sempre ben dosato, alternando passaggi vorticosi, momenti più riflessivi, e sguardi su quello che accade nel mondo. E mai come in questo caso, conta il viaggio, più che non la meta o una spiegazione didascalica.

Come ampiamente riportato nella descrizione del romanzo, senza quindi incorrere in spoiler, ci muoviamo tra interminabili piogge ed eventi climatici globali estremi. Il freddo e l’umido penetrano nelle ossa mentre si divorano le pagine… E naturalmente si arriva ben presto all’agghiacciante realtà fatta di cadaveri che ben lungi dal decomporsi placidamente a terra, misteriosamente prendono a levitare… In questo scenario l’umanità si divide tra chi offre il meglio e chi il peggio di sé. E probabilmente, come sembra voler suggerire l’autore, vuoi per paura, vuoi per debolezza o ignoranza, vuoi per indole, l’essere umano finisce per adattarsi a sguazzare nelle ombre più che non nella luce.

Ah, quasi dimenticavo… Dario scrive dannatamente bene, e di libro in libro sono convinto scriva sempre meglio.

p.s. - Aggiungiamo che Franco Brambilla ha impreziosito il tutto con una cover altamente visionaria e straordinariamente efficace, come da par suo...


Un abbraccio a tutti gli UMini lontani e vicini!
a.

  
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« Ultima modifica: 24 Ottobre 2023, 14:49:38 di Thx 1138 »
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #708 data: 27 Ottobre 2023, 00:46:12 »
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Spirito di Napa Tei  di  Lars Schlichting

Lars Schlichting, avvocato svizzero autore di saggi sul diritto, decide di cimentarsi con la letteratura di fantascienza scrivendo alcuni racconti e approdando alla partecipazione al premio Urania, e come vi ha già raccontato Osvaldo, per rispettare il limite delle cartelle del concorso si limita a consegnare il suo romanzo privandolo della parte ‘eccedente’.
Sono davvero contento perciò che Urania abbia accettato di dedicare a questo titolo quest’uscita speciale per pubblicare la sua versione integrale, perché ‘Spirito di Napa Tei’ è un piccolo gioiello di una narrativa impregnata di ingenuo ottimismo, che ci potrà far sorridere, ma di cui abbiamo un gran bisogno.
Il tema che serpeggia in tutto il romanzo è di attualità estrema ed è l’asse portante di un’avventura scritta così bene che ha riempito ore ed ore di lettura, accompagnate dall’ansia di sapere cosa poteva succedere ai protagonisti e quali complotti e minacce avrebbero dovuto smascherare per sopravvivere.
L’umanità di Schlichting è in contatto con altre quattro specie aliene, ma l’incomunicabilità, le differenze culturali, i divari tecnologici e persino l’aspetto fisico alimentano continuamente equivoci, incomprensioni e sospetti che impediscono una leale e fruttuosa collaborazione tra le razze, nonostante la stazione spaziale di Napa Tei sia stata concepita come luogo di confronto in cui sviluppare uno spirito di convivenza pacifica.
Il protagonista è un cadetto spaziale terrestre che a sorpresa viene inviato in missione su questa stazione, ma in un contesto assurdo perché si tratta di una missione solitaria, senza adeguato supporto sia logistico che tecnologico e con due consegne antitetiche, impartite l’una dall’autorità militare e l’altra dalla massima autorità politica, per di più Napa Tei è il luogo in cui ha trovato la morte il padre del nostro, una morte che suggerisce dietrologie xenofobe.
E’ l’inizio di un’autentica avventura di oltre cinquecento pagine di eventi, lotte, cospirazioni, colpi di scena e battaglie vere o simulate che non lasciano respiro e impostano un ritmo sempre ben sostenuto, supportato da personaggi che crescono sotto i vostri occhi, imparando dal precipitare dei fatti ad accettare ciò che non pensavano di poter accettare solo qualche decina di pagine addietro.
I protagonisti di questo romanzo sono vivi, si adattano al pericolo e la pressione ambientale gli permette di cambiare rapidamente mentalità facendo di loro dei veri e propri leader.
A tutto questo si aggiungono le complicazioni di una cospirazione per il potere attraverso l’inganno e la sopraffazione, che fanno passare in secondo piano una travolgente battaglia spaziale dai toni tanto tragici quanto epici.
Insomma Schlichting non vi concede noia alcuna perché indovina l’idea, lo stile, la trama ed i personaggi, e in tutta sincerità non so cosa chiedere di più ad un autore pressoché esordiente.

Voto   8,5
« Ultima modifica: 27 Ottobre 2023, 07:54:01 di galions » Loggato
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capricorno52


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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #709 data: 27 Ottobre 2023, 12:56:28 »
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Il trentunesimo giorno Dario Tonani Oscar Fantastica 2023


Dario Tonani con "Il trentunesimo giorno" ci regala una perla del suo orizzonte creativo, siamo ovviamente nell’ambito della narrativa fantastica, una narrativa che raccoglie un ampio spettro di suggestioni , tratte dal filone ecologico, dal noir, dal distopico, dall'horror.
Subito dalle prima pagine il lettore viene coinvolto nel mistero sugli sconvolgimenti che imperversano il mondo e ne squassano i cieli forse dovuti al passaggio nel sistema solare della cometa Hankelock-Nakajima.
Si sa che le comete hanno la triste fama di segnare tempi difficili e disgraziati e cosi’ Tonani prepara uno scenario catastrofico in cui sono immersi due personaggi disperati , forse a causa del loro passato , lo scopriremo nella lettura grazie a numerosi flash back , che lottano per rendere accettabile la loro vita.
Evelyne e Alvaro , lei una adolescente alle prime esperienze che ha perso tutto, lui un giovane già esperto e disilluso che ha pagato di recente un suo debito con la giustizia , s’ incontrano all’ inizio dell’ apocalisse , scoprono che  insieme si complementano  , e cosi’ , non sapendo dove rifugiarsi, intraprendono un viaggio verso  la terra d’ origine di Alvaro.
E’  attraverso il loro occhi ed il loro racconti che scopriremo i cambiamenti nel mondo e la loro stessa evoluzione psicologica , sentimentale ed umana.
Una storia originale , uno scenario distopico ma possibile in relazione  al cambiamento climatico in atto, personaggi curati e profondi , lo stile e la scrittura contribuiscono a rendere il romanzo di facile e piacevole lettura.
Il finale redatto in maniera ottima, fa riflettere ulteriormente , mentre si consolida l’amicizia fra  Alvaro , Evelyne e Marco , l’umanità dovrà avviarsi in un percorso d’espiazione per i danni inflitti alla natura.



Voto 8,5
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #710 data: 27 Ottobre 2023, 19:18:03 »
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Bene, molto bene, qualche giorno di assenza
e ritrovo questo Thread finalmente partecipato come si deve e come ho sempre sperato. Con ottime recensioni postate da esimi colleghi lettori.
Questo da una parte mi toglie l'ansia di dover correre a postare la recensione dell'ultima lettura fatta e dall'altra mi permette di prendermela più comoda.
Ora però vedrò di rimettermi in pari.


I cani della pioggia, 10/2023
di Tullio Avoledo
Collana Farfalle
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Aspetto i nuovi romanzi di Tullio Avoledo con massima aspettativa e desiderio incontenibile di lettura e dire che in fondo, molti di essi, non sono neanche del mio genere di elezione, la Fantascienza. Tutto merito della abilità narrativa di Avoledo che con i suoi disincantati e dannati personaggi mi incanta e mi incatena, inesorabilmente alle pagine dei suoi romanzi.
Figuriamoci la sorpresa e la gioia quando ho saputo che era in uscita questo "I cani della pioggia" in cui l'autore fa incontrare due dei suoi personaggi più riusciti e da me più amati, lo scrittore ex poliziotto Marco Ferrari di "Come navi nella notte", uscito un paio d'anni fa e il nerissimo Sergio Stokar anch'esso ex poliziotto di "Nero come la notte" romanzo vincitore del Premio Scerbanenco e protagonista anche di "Non è mai notte quando muori".
Il luogo dell'incontro, che avverrà grazie alla nemesi di Stokar, Alemanno Ferrari, è chiara  fin dai colori della copertina, l'azzurro del cielo nella metà superiore e il giallo di un campo di grano in quella inferiore, l'Ucraina. Così come in carrarmato che brucia all'orizzonte, piatto e sconfinato, lo colloca nel tempo, la guerra di Ucraina.
Tullio Avoledo non ci risparmia nulla della cruda realtà di una guerra vera e con mano sicura, linguaggio crudo e volgare, scene feroci di una violenza inaudita, ci mostra senza pudore i villaggi ucraini ridotti in cenere, le carcasse dei mezzi fumanti distrutti, i cadaveri abbandonati, le case sventrate, le trincee che ricordano quelle della Prima guerra mondiale, dove si muore di ferite non curate e di stenti dove gli uomini non sono più uomini ma bestie, le violenze sui civili e l'accanimento sui prigionieri e sulle donne.
Nulla ci è risparmiato e chiaro e inequivocabile è da che parte è schierato l'autore.
Il lettore si trova catapultato in questo inferno dantesco a causa Marco Ferrari, ex poliziotto diventato autore di romanzi gialli alla disperata ricerca della compagna Magda, scomparsa mentre era impegnata in un servizio fotografico ai confini tra l’Ungheria e l’Ucraina, evento narrato nelle ultime pagine "Come navi nella notte".
Incurate dei pericoli, nel tentativo di riportarla a casa sana e salva Marco si imbarcherà in un avventuroso viaggio verso Est, ritrovandosi nel bel mezzo dell’Operazione militare speciale ordinata da Putin. In Ucraina in suo soccorso si muoverà, volente o nolente, l'altro sbirro di origine italiana, nato dalla penna di Avoledo, Sergio Stokar.
Assieme, i due uomini percorreranno le strade sconvolte e i campi di battaglia di un paese martoriato da una guerra feroce e sanguinosa. Hanno davanti a se una missione al limite dell'impossibile, solo due tipi fuori dagli schemi e dalle mille risorse come loro, possono credere di uscirne vincitori. Mentre cercheranno di ritrovare Magda, evitando al contempo di essere uccisi dalle due forze belligeranti, si imbatteranno anche in un traffico di minori e droga con coinvolta un ONG e la giovane Leyla Schneider, personaggio che già immagino incontreremo ancora.
Tra Serbi, Ucraini, Russi, servizi, infiltrati, ONG, affari sporchi, tratta di bambini, armi e scontri in cui non si capisce chi siano i buoni o i cattivi, il lettore percorrerà sino all'epilogo distopico e catartico , un percorso senza tregua fatto di pagine di le cui logica dura e reale è un pugno allo stomaco.
Eroismo e crudeltà, luci e ombre, amore e morte si incrociano in modo ambivalente in ogni personaggio in un romanzo duro e vibrante, ambientato questa volta proprio nel nostro tristissimo presente.
Va detto per onestà intellettuale, che non sono rimasto del tutto soddisfatto dell'incontro di questi due personaggi. Entrambi troppo ingombranti, cani sciolti, funzionano meglio da soli che in coppia, qui in definitiva una oscura l'altro, nel lavorare insieme uno, Ferrari ne esce diminuito, l'altro Stokar rischia la caricatura di se stesso. Meglio forse che le loro strade tornino a separarsi.
Non si può chiudere senza accennare alle tantissime citazioni sull' amata fantascienza, alcune palesi, altre più nascoste, che l'autore si diverte ad inserire nei dialoghi dei due protagonisti. Si va dal Ciclo Dorsai di Gordon Dickson con "Soldato non chiedere" a Evangelisti con "Rex Tremendae Maiestatis" passando per le auto citazioni di L'elenco telefonico di Atlantide. Non mancano come al solito pure le citazioni musicali, qui si parte sin dal titolo, omaggio a Tom Waits di "Rain Dogs".
Voto: 7  
« Ultima modifica: 29 Ottobre 2023, 11:44:29 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #711 data: 29 Ottobre 2023, 11:44:05 »
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"Quando nulla avrà più importanza", primo dei due nuovi Nodi presentati a StraniMondi.
Le uscite di 42Nodi sono il mio appuntamento fisso con la narrativa breve di difficile inquadramento, sempre ai margini, ibridata, impossibile da ascrivere ad un genere canonico.
Equamente suddivisi tra racconti italiani, scelti e curati da Elena Giorgiana Mirabelli e racconti stranieri a loro volta scelti e curati da Chiara Reali.
Ogni Nodo è una sorpresa, una lettura che non sai dove approderà, quale profondità dell'animo umano ti svelerà tra le sue pagine. Con ogni Nodo, bene o male che sia, non sai mai cosa aspettarti, ed infondo questo è proprio il bello della lettura fantastica.


Quando nulla avrà più importanza, 10/2023
di Alessia Principe
Collana 42Nodi n.24
Zona42

Quando nulla avrà più importanza, è il racconto della fuga disperata di Caterina. Fuga dal marito violento, fuga dalla propria vita, dalle paure e dai tormenti dell'animo, dal  passato che non si riesce a staccarsi, dai propri fantasmi. Una fuga in cui niente avrà più importanza, perchè avverrà nell'ultimo giorno.
Quando nulla avrà più importanza, è il racconto a tratti lucido, a tratti surreale e fantastico, del dramma esistenziale della giovane Caterina, della sua lucida follia.
E' una fuga da se stessi e dai propri demoni, dalle ferite subite nell’infanzia, dai rifiuti, gli abbandoni, i tradimenti, le violenze ricevute e non elaborate che possono avvelenare l'intera esistenza, che anche se tenute nascoste e gelosamente custodite nel proprio io, sono come un vaso di Pandora, che una volta aperto libera ogni sentimento represso sino alla catarsi finale.
Nella fuga di Caterina e di sua figlia, nell'ultimo giorno di un Mondo ormai corrotto e senza speranza, il lettore rivivrà a ritroso tutti i momenti salienti della vita della protagonista, in ogni loro aspetto emotivo e significativo, ma il filo conduttore che li lega è ingarbugliato, difficile discernere il reale dal figurato, il vero dall'immaginato. l’interpretazione sta al lettore che si farà travolgere da questa fuga, fuggire da sé per ritrovarsi cambiati.
Racconto metaforico, surreale, magico, troppo aperto all'interpretazione del lettore. Un racconto con molte ombre e pochissima luce, non adatto a tutti e non adatto ad essere letto in qualsiasi momento, ci vuole il giusto stato d'animo, la giusta chiave interpretativa, che io onestamente non credo di aver trovato.
Voto: 5





« Ultima modifica: 29 Ottobre 2023, 11:44:15 di bibliotecario » Loggato
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« Rispondi #712 data: 29 Ottobre 2023, 12:08:44 »
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La spia dei Dendarii Lois MCMaster Boujiold, Cosmo argento n.ro 274 1986

Athos è un pianeta terraformato colonizzato da circa 200 anni da una setta di uomini rigidamente religiosi che si rifiutano di avere donne sul loro pianeta. Per sostituire e far crescere la popolazione, in assenza di donne il compito della nascita è affrontano utilizzando replicatori uterini e culture ovariche per crescere e far nascere i loro figli unici , ovviamente maschi. Ma dopo 200 anni le culture ovariche portate dai padri, si stanno consumando, e le sostituzioni con importazioni da altri mondi sono scadenti.
Il pianeta  rischia l'estinzione.
Il dottor Ethan Urquhart viene inviato sulla stazione spaziale di Kline alla disperata ricerca di un rimedio.
Su Stazione Kline incontra la mercenaria Ellie Quinn, che lo aiuta nel suo compito. Ma la missione viene complicata dalla sua paura delle donne, dall'inaspettato intervento di spie cetagandane e dal mistero della sparizione delle culture di cellule femminili acquistate dal suo pianeta.
Inoltre Ethan deve, per la prima volta in oltre trent'anni, affrontare la presenza delle donne nel suo mondo personale... una specie aliena per lui...
La spia dei Dendarii (Ethan of Athos) è un romanzo di fantascienza del 1986 della scrittrice statunitense Lois McMaster Bujold facente parte del ciclo dei Vor; a differenza degli altri romanzi del ciclo, Miles Vorkosigan non è il protagonista.
Scritto durante la crisi dell'AIDS...sembra, combattere l’atmosfera prevalente del periodo di odio e paura verso la comunità maschile gay, con le  armi dell’ ironia.
Come sempre nel ciclo dei Vor, ci sono mistero, avventura, scelte difficili e azione continua dall'inizio alla fine. Inoltre, come sempre, c'è il contrasto sui dilemmi etici che è alla base della serie.
Il libro sfrutta le capacità della Buijold nello scrivere in modo dinamico, leggero ed intelligente, attento ai costumi sociali, senza, per questo, sacrificare la qualità della trama, l’espressione di sentimenti umani, dotando i personaggi di una buona profondità psicologica.
Voto 7
  
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« Rispondi #713 data: 29 Ottobre 2023, 12:58:07 »
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Citazione da: capricorno52 il 29 Ottobre 2023, 12:08:44

La spia dei Dendarii Lois MCMaster Boujiold, Cosmo argento n.ro 274 1986

Athos è un pianeta terraformato colonizzato da circa 200 anni da una setta di uomini rigidamente religiosi che si rifiutano di avere donne sul loro pianeta. Per sostituire e far crescere la popolazione, in assenza di donne il compito della nascita è affrontano utilizzando replicatori uterini e culture ovariche per crescere e far nascere i loro figli unici , ovviamente maschi. Ma dopo 200 anni le culture ovariche portate dai padri, si stanno consumando, e le sostituzioni con importazioni da altri mondi sono scadenti.
Il pianeta  rischia l'estinzione.
Il dottor Ethan Urquhart viene inviato sulla stazione spaziale di Kline alla disperata ricerca di un rimedio.
Su Stazione Kline incontra la mercenaria Ellie Quinn, che lo aiuta nel suo compito. Ma la missione viene complicata dalla sua paura delle donne, dall'inaspettato intervento di spie cetagandane e dal mistero della sparizione delle culture di cellule femminili acquistate dal suo pianeta.
Inoltre Ethan deve, per la prima volta in oltre trent'anni, affrontare la presenza delle donne nel suo mondo personale... una specie aliena per lui...
La spia dei Dendarii (Ethan of Athos) è un romanzo di fantascienza del 1986 della scrittrice statunitense Lois McMaster Bujold facente parte del ciclo dei Vor; a differenza degli altri romanzi del ciclo, Miles Vorkosigan non è il protagonista.
Scritto durante la crisi dell'AIDS...sembra, combattere l’atmosfera prevalente del periodo di odio e paura verso la comunità maschile gay, con le  armi dell’ ironia.
Come sempre nel ciclo dei Vor, ci sono mistero, avventura, scelte difficili e azione continua dall'inizio alla fine. Inoltre, come sempre, c'è il contrasto sui dilemmi etici che è alla base della serie.
Il libro sfrutta le capacità della Buijold nello scrivere in modo dinamico, leggero ed intelligente, attento ai costumi sociali, senza, per questo, sacrificare la qualità della trama, l’espressione di sentimenti umani, dotando i personaggi di una buona profondità psicologica.
Voto 7
  


Uno dei miei Cicli preferiti, caro Leo mi hai riportato alla memoria bei momenti, il cofanetto Il ciclo dei Vor, contenente i tre premi Hugo, mi fu regalato dall'allora mia fidanzata, oggi moglie Elisabetta.
Aveva subito capito come accalappiarmi
La spia dei Dendari è l'unico libro dell'intero Ciclo che non abbia ancora letto. A suo tempo fui trattenuto dal fatto che Miles non era presente trai protagonisti e vedevo e vedo tutt'ora l'avventura di Ellie Quinn in solitaria un poco come un tradimento perpetrato nei confronti di Miles. Ho vissuto male l'abbandono dei Dendarii e delle sue donne da parte di Miles Vorkosigan... ma si sa, la vita va avanti, non si può essere per sempre Peter Pan.
Prima o poi dovrò recuperare La spia dei Dendarii in digitale e completare la lettura di una delle saghe più profonde per tematiche e allo stesso tempo più divertenti da leggere che mi sia capitato di avere tra le mani.
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #714 data: 29 Ottobre 2023, 16:13:40 »
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Il secondo 42Nodi presentato in anteprima al Book Pride di Genova e a StraniMondi, è il romanzo breve di Shingai Njeri Kagunda, "Ecco come continuare a vivere", tradotto dalla brava Giulia Lenti, l'ho letto subito dopo "Quando nulla avrà più importanza" ed anche in questa storia le tematiche affrontate non sono certo leggere.


Ecco come continuare a vivere, 10/2023
di Shingai Njeri Kagunda
Collana 42Nodi n.25
Zona42

Chiara Reali trova e ci dona un racconto della giovane autrice keniota Shingai Njeri Kagunda, struggente e malinconico ma allo stesso tempo ricco di speranza nella vita.
Adoro poter leggere racconti dalla sensibilità ben diversa, sotto certi aspetti dalla nostra, e che invece per altri ci dimostra come un certo sentire ci accomuna tutti, uomini e donne che viviamo su questa piccola palla verde azzurra che solitaria vaga nell'infinto. La qual cosa dovrebbe dare a tutti di che riflettere, soprattutto e purtroppo, oggi giorno.
Kagunda intreccia una storia affascinante, di amore familiare, amore non dichiarato se non quando è troppo tardi, ricordandoci ciò che dovrebbe essere apprezzato nel profondo dei nostri cuori mentre viviamo le nostre vite disattente. Anche se c’è tristezza, tanta tristezza, c’è anche tanta forza e resilienza nelle pagine di questa storia. Ecco come continuare a vivere è una storia, tenera e dolorosamente lirica, piena di amore, magia e viaggi nel tempo, ed in definitiva un piccolo e riuscito inno alla vita.
Unica nota stonata, e non è colpa dell'autrice, non aver avvisato prima dell'inizio del testo che in coda al racconto, dopo i ringraziamenti, fosse presente un Glossario dei termini e delle frasi in swahili e kikuyu, avrebbe aiutato nella comprensione e nella scorrevolezza della lettura, peccato veniale, ma pur sempre un peccato soprattutto per i lettori disattenti di edizioni digitali come me.
Voto: 6,5
« Ultima modifica: 29 Ottobre 2023, 16:13:52 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #715 data: 31 Ottobre 2023, 15:54:27 »
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URANIA COLLEZIONE 235
BARRINGTON J. BAYLEY
ROTTA DI COLLISIONE


Il grande Robert Silverberg dice che i viaggi nel tempo sono impossibili (per questioni di fisica) e che i bravi autori di FS esccogitano trucchi per eludere i paradossi temporali, rendendoli più o meno credibili.
Anche in questo romanzo si parla di viaggi nel tempo, ma l'autore si scatena inventando una nuova fisica: non si accontenta di definire l'universo a quattro dimensioni (compreso il tempo), ma inventa il "tempo relativo personale". Così non c'è solo il passato, il presente ed il futuro (assoluti), ma anche qualcosa che appartiene ad ognuno (appunto relativo). Ecco quindi che i terrestri prendono le loro macchinine del tempo e vanno in quà e in là (o prima o dopo), senza che quelli che vivono nel tempo assoluto li possano vedere: si possono "fermare" in un posto ed in un tempo qualsiasi, come per scattare una foto oppure spingere un pochino sul rewind e sul FF per vivere una specie di video. Ma vanno anche nel futuro dove scoprono che la Terra è completamente desolata, priva di qualsiasi forma di vita. Urca!
Tutto qua? No, l'autore ci proietta chissà quando e perché nel futuro, in cui la Terra è governata dai cosiddetti Titani che si considerano dei superuomini (superiori al resto del mondo), ovviamente bianchi, alti e biondi. Subito sotto ci sono i Veri Uomini (cioè noi qui e ora) che non danno gran fastidio ai Titani (basta rispettare le loro leggi). Poi c'è una miriade di alieni (arrivati da chissà dove, quando e perché) che i Titani vorrebbero sterminare. Ma ai loro occhi i peggiori sono i dev, cioè i mezzo sangue (incroci fra uomini e alieni). Così i Titani creano enormi riserve (tipo quelle dei Pellerossa americani) per custodirli, ma con l'intento di eliminarli tutti prima o poi.
Finito? Macché! l'autore immagina una specie di enorme habitat (chissà dove e quando) nell'universo, abitato esclusivamente da cinesi. E' fatto come una specie di clessidra con una boccia superiore che costituisce il giardino delle Delizie: alberi, prati fioriti, profumi, specialità culinarie, divertimenti di ogni tipo, ecc. Mentre la boccia di sotto è lo spazio riservato ai Lavoratori che sono capaci di costruire qualsiasi marchingegno che gli venga ordinato da quelli di sopra. E oltretutto con il fatto del tempo relativo e assoluto, il cinese deliziato di sopra riceve subito ciò che ha ordinato, mentre magari un'equipe di lavoratori ci ha messo un anno (reale) per costruirlo. E chi decide? Ovviamente qualcuno nella boccia di sopra, che toglie i neonati ai genitori e stabilisce chi debba andare di sopra o di sotto.
E poi? I Titani sanno che domani o fra mille anni la Terra scomparirà. Ma chissenefrega! Dobbiamo eliminare gli esseri inferiori, e così dopo aver scoperto in un buco dell'universo (come?) l'habitat cinese, decidono di inviare una spedizione con le loro nuove macchinone del tempo, per farli fuori tutti, ma ci sono tanti colpi di scena.
Ma il vero colpo di scena è riservato al lettore: viene descritto una specie di "tempo relativo diagonale" (come una specie di disco universale) che si sta dirigendo verso la Terra dove andrà a collidere con il suo tempo relativo diagonale. A questo punto siamo all'Armageddon (non si sa se solo per la Terra o per l'intero universo).
L'autore nomina a più riprese una sorta di "Entità Obliqua" che è l'artefice di tutto, cioè il contenuto dell'universo ed i suoi tempi assoluti, ma si guarda bene dal chiamarlo Dio.
Beh da un po' di tempo troviamo l'Apocalisse evocata nei romanzi. Ed io credo che ci siamo vicini.
Dal punto di vista (a questo punto banale) del messaggio dell'autore c'è sempre l'antirazzismo e l'anticlassismo.
Mi è piaciuto? Teoricamente sì per l'enormità degli elementi affastellati, ma è veramente confuso e si perde continuamente il filo del discorso. Sarebbe bastata un po' più di linearità.
Voto: 5
« Ultima modifica: 31 Ottobre 2023, 16:05:30 di Free Will » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #716 data: 01 Novembre 2023, 10:08:36 »
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Attenzione !!
Questo è un giudizio fortemente negativo sul ciclo Foundation da leggere e valutare con calma

Recensione Fondazione: La paura, Gregory Benford, Urania Jumbo n,ro 44 - 1997

Dopo molti tentennamenti ho iniziato al leggere il ciclo "La seconda Fondazione", ciclo di tre volumi commissionato dalla vedova di Asimov a tre importanti scrittori di FS nell'ordine Bedford, Bear, Brin.
In questo contesto si posiziona la lettura di Fondazione: La paura.

All’ inizio la lettura è stata traumatizzante, sono un cultore del ciclo della Fondazione edizione 1951 letto nel corso degli anni molte volte sia le singole pubblicazioni sia la trilogia nel suo insieme.
Quindi ho fortemente subito l’impatto del cambiamento della trama, questo era in un certo senso scontato, ma familiarizzare con un nuovo modo di contestualizzare il tema, i personaggi, la trama, è stato arduo, molte volte sono stato sul punto d’interrompere la lettura, ma sono andato testardamente avanti per cercare di farmi una idea obiettiva dell’ opera.
All'inizio della storia, Hari Seldon sta per lasciare la sua tranquilla cattedra e assumersi il compito quasi impossibile di amministrare 25 milioni di mondi abitati dal pianeta interamente d'acciaio di Trantor.
Con l'aiuto della sua bellissima "moglie" bioingegnerizzata Dors e del suo compagno alieno Yugo, Seldon sta ancora sviluppando la scienza che trasformerà la storia, senza mai sognare che alla fine lo metterà di fronte alla più terribile minaccia della storia futura.
Hari Seldon, il creatore della psicostoria, è stato designato Primo Ministro dall’imperatore Cleon, ma ha oppositori subdoli e feroci che cercano in ogni modo di ucciderlo. Perciò lo schivo matematico si trova invischiato in congiure di corte.
Nel frattempo, in una trama parallela scopriamo di più sul progetto che porterà al Piano Seldon ma anche alla ricerca sull'IA e all'evoluzione dei sim. Due di questi sim si chiamano Voltaire e Joan (d'Arco). Sono stati creati, tra le altre cose, per decidere il dibattito sull'opportunità o meno di costruire esseri meccanici con intelligenza artificiale, nel volume tra i due si sviluppa una importante discussione sulle distinzioni tra anima, corpo ed ego, Benford sfrutta questa discussione per  dirci molte cose sulla vita nell’ universo dell'impero pre-Fondazione e suggerisce che alcuni dei pensieri che sono emersi da questo dibattito sono stati cruciali per lo sviluppo del concetto di psicostoria di Seldon.
L’avventura di Seldon continua con viaggi iperspaziali attraverso varchi instabili, rischiando addirittura che la sua mente resti bloccata nel corpo di un animale.  
Non c'è molto da aggiungere tranne che constatare che la trama è particolarmente raffazzonata e nel complesso il volume è scritto con uno stile ed un ritmo pesante quasi prolisso che fa rimpiangere “Cronache della Galassia” (Urania n.ro 317 bis), riletto in parallelo, per il modo in cui la storia è raccontata, così convincente, epica e grandiosa in una prosa chiara e nitida.
Raccomandazione non leggete in parallelo Foundation anni 1950 e questo prequel del 1997 subireste un possibile trauma culturale e cognitivo.
Sono molto indeciso se proseguire la lettura degli altri volumi prequel.



Voto 4


« Ultima modifica: 01 Novembre 2023, 11:28:32 di bibliotecario » Loggato
Spinofiorito

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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #717 data: 01 Novembre 2023, 19:34:08 »
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Mi sono dedicata a recuperare I Cronoliti dopo aver letto la recensione del Biblio. Condivido l'impressione di molti sul fatto che sembri mancare qualcosa. L'idea di base però l'ho trovata fantastica e nonostante "non accada niente" fino alla fine il libro è riuscito a trasportarmi, anche con degli inserti di spiegazioni di fisica (come gli spazi di calabi yau).
La trama è questa: iniziano a cadere dei grandi monumenti commemorativi, indistruttibili, di vittorie future di Kuin, misterioso condottiero. Il protagonista Scotty si trova, apparentemente casualmente, vicino alla prima comparsa e sempre "casualmente" sì troverà invischiato in tutta la ricerca che riguarda i Cronoliti e la figura di Kuin. In realtà si scoprirà che tutto è collegato e che per fermare Kuin e le sue future conquiste bisogna agire nel passato, non solo con la forza della fisica ma anche e soprattutto con la diffusione di informazioni.

Per me è un 7/10!
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #718 data: 01 Novembre 2023, 20:42:15 »
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Citazione da: Spinofiorito il 01 Novembre 2023, 19:34:08

Mi sono dedicata a recuperare I Cronoliti dopo aver letto la recensione del Biblio. Condivido l'impressione di molti sul fatto che sembri mancare qualcosa. L'idea di base però l'ho trovata fantastica e nonostante "non accada niente" fino alla fine il libro è riuscito a trasportarmi, anche con degli inserti di spiegazioni di fisica (come gli spazi di calabi yau).
La trama è questa: iniziano a cadere dei grandi monumenti commemorativi, indistruttibili, di vittorie future di Kuin, misterioso condottiero. Il protagonista Scotty si trova, apparentemente casualmente, vicino alla prima comparsa e sempre "casualmente" sì troverà invischiato in tutta la ricerca che riguarda i Cronoliti e la figura di Kuin. In realtà si scoprirà che tutto è collegato e che per fermare Kuin e le sue future conquiste bisogna agire nel passato, non solo con la forza della fisica ma anche e soprattutto con la diffusione di informazioni.

Per me è un 7/10!

Sono lusingato ma allo stesso tempo angosciato dalla responsabilità...
... Però, dai... Non è andata male
Per me I Cronoliti resta, sotto l'aspetto letterario e speculativo, il punto più alto raggiunto nell'annata da Urania.
Un ottimo romanzo, sono contento tu lo abbia letto e che ti sia piaciuto.
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #719 data: 04 Novembre 2023, 10:41:06 »
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"Per le ceneri dei padri" di Davide Del Popolo Riolo è un'opera che trascina il lettore in un'epica esplorazione interiore, in cui il conflitto tra principi morali e la sopravvivenza diventa il fulcro di una narrazione avvincente. L'autore dipinge un universo contrastante, in cui l'utopia della Casa-tra-le-Stelle e la brutalità di Abisso si scontrano in una lotta per l'anima del protagonista, Olympias.
Attraverso una prosa coinvolgente e ricca di dettagli, Davide riesce a trasmettere in modo vivido le emozioni contrastanti che travolgono Olympias mentre è costretta a fare i conti con il suo passato e le sue origini. La sua lotta interiore per bilanciare la difesa della propria moralità con la necessità di adattarsi a un ambiente ostile è tratteggiata con una profondità che suscita l'empatia del lettore e lo costringe a riflettere su questioni complesse legate alla giustizia e alla sopravvivenza.
La trama e la caratterizzazione sfumata dei personaggi rendono questa lettura un'esperienza coinvolgente in cui il lettore è spinto a porsi domande profonde sull'etica e sul significato della resilienza umana. "Per le ceneri dei padri" si distingue come un romanzo che non solo intrattiene, ma stimola anche la riflessione su temi universali e attuali, offrendo una narrazione ricca di pathos. Con uno stile narrativo ed una trama avvincente si rivela una lettura che lascerà un'impronta duratura nel cuore e nella mente del lettore, offrendo una riflessione potente sull'importanza di rimanere fedeli a se stessi anche di fronte alle avversità più gravi.

Voto 8
« Ultima modifica: 04 Novembre 2023, 12:14:54 di Sentinel » Loggato
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