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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | La Fantascienza in Generale | Discussione: L’angolo delle letture di UraniaMania «prec succ»
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  Autore  Discussione: L’angolo delle letture di UraniaMania  (letto 108072 volte)
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #735 data: 13 Novembre 2023, 13:41:03 »
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CIELO STELLATO - CARBONIO EDITORE
Alya Whiteley
L'arrivo delle missive


Questo racconto lungo (novella) di questa brilante scrittrice, è ambientato in un paesino come tanti della campagna inglese, dopo la Grande Guerra.
Shirley Fearn è una ragazza diciassettenne che si innamora del suo insegnante Tiller. Lui è da poco tornato dalla guerra, dopo essere stato ferito gravemente nella battaglia di Verdun, restando stranamente in vita (poi sapremo perché), nonostante molti suoi commilitoni siano morti. E' chiaramente segnato dalla guerra, ma Shirley, forse per questo, sviluppa il suo amore romantico. Il paese è piccolo e la gente è pettegola e parla di tutto e di tutti. Molti sono poveri e si arrabattano in piccoli lavori. Intere famiglie sono state sterminate, oltre che dal mancato rientro dei giovani uomini dalla guerra, anche dalla febbre spagnola. Shirley no, lei è figlia di un latifondista e si può permettere di fantasticare sul suo futuro. All'inizio sembra un racconto dedicato ad un pubblico YA, anzi per Piccole Donne. Invece no, è decisamente per adulti. L'elemento fantastico, in embrione all'inizio, pian piano si manifesta.
Ad un certo punto Shirley, nuova Regina di Calendimaggio, un po' a causa del mancato accoglimento del suo amore romantico, un po' spinta dai "grandi", con una nuova riflessione sulla sua vita, si lancia in un altro amore, decisamente carnale, e decide di accondiscendere a ciò che si aspettano tuttti, per accettare, o addirittura sollecitare, un'offerta di matrimonio.
Ma l'elemento fantastico che riguarda il sig. Tiller, diventa decisamente più evidente. Inoltre avviene una tragedia inaspettata. Shirley decide di dare una nuova svolta alla sua vita, per dare il suo contributo all'umanità intera.
La morale (forte) è che ognuno può contribuire, nel suo piccolo, addirittura alla salvezza del mondo. Basta crederci.


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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #736 data: 18 Novembre 2023, 09:31:27 »
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Se c'è una parola che può descrivere in modo accurato l'esperienza di leggere "Eden" di Stanisław Lem, questa è senz'altro "inquietante". Pubblicato nel lontano 1959, questo capolavoro della fantascienza proietta il lettore in un mondo alieno, ricco di misteri e contraddizioni, e lo fa con una maestria narrativa che solo Lem poteva offrire.

Il viaggio inizia con sei esploratori spaziali, ognuno con la propria specializzazione, che precipitano su Eden, un pianeta di indescrivibile bellezza nel cuore di un sistema solare remoto. Ciò che trovano è al di là delle loro immaginazioni più selvagge: tracce di vita intelligente si mescolano con paesaggi mozzafiato, creando un'atmosfera di meraviglia e terrore. Lem dipinge il pianeta con una tavolozza di colori letterari, trasportando il lettore attraverso fabbriche misteriose, labirinti di vicoli ciechi e passaggi segreti, e monumenti imponenti che sembrano parlare di un'antica grandezza ormai perduta.

Ma ciò che rende "Eden" un capolavoro senza tempo è la scoperta che la civiltà di questo pianeta alieno somiglia in modo inquietante a quella terrestre. Tra pietre tombali, fossi pieni di corpi e cumuli di scheletri, emergono paralleli inquietanti tra i destini dei due mondi. Lem affronta la complessità delle culture e delle prospettive con una maestria che richiama i migliori momenti di Orwell, offrendo una riflessione profonda sulla natura umana.

Il romanzo ci costringe a confrontarci con la nozione di "altro", sfidando le nostre prospettive preconcette sulla diversità culturale. La dualità delle prospettive - quella di chi osserva e quella di chi è osservato - è un tema centrale che attraversa l'intero romanzo, portando il lettore a riflettere sulle sfumature della comprensione reciproca e dell'empatia.

"Eden" segna la fase più matura e complessa della produzione di Lem, un autore che continua a rimanere un faro nella letteratura di fantascienza. La sua scrittura, intrisa di echi orwelliani e impreziosita da immagini sensuali della natura, riesce a toccare le corde più profonde della mente umana.

In conclusione, "Eden" è una lettura essenziale per gli amanti della fantascienza che cercano non solo avventure spaziali mozzafiato, ma anche una profonda riflessione sulle sfide universali della convivenza e della comprensione interculturale. Con Lem come guida, ci immergiamo in un mondo che è allo stesso tempo alieno e sorprendentemente familiare, un viaggio che ci lascia con domande senza risposta e una consapevolezza rinnovata della complessità del nostro mondo e delle sue molteplici prospettive.

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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #737 data: 19 Novembre 2023, 18:40:29 »
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E' bello essere qui a commentare un romanzo facente parte di un ciclo pubblicato da Urania a meno di un anno, per la precisione a soli sette mesi di distanza dal precedente romanzo dello stessa serie.
Per molti sarà ovvio, normale ed anzi necessario per rimarcare della serietà della casa editrice e il suo rispetto verso i lettori. Ma da lettore storico della testata, posso assicurare che non è sempre stato cosi, anzi.
Perciò il piacere a riprendere in mano le avventure Mendozza a cosi poco tempo di distanza dalle precedenti. Non riesco ad abituarmi a questo nuovo percorso intrapreso da Urania per volere di Franco Forte. Temo sempre il ritorno alle vecchie abitudini, ma per ora godiamoci il momento.


Il figlio della macchina, 11/2023
di Kage Baker
Collana Urania, N.1720
Mondadori

Finalmente!
Finalmente, dopo più di un romanzo, dopo secoli passati lontani, Mendoza, la cyborg botanica della Compagnia, è finalmente riunita con il suo amore perduto nel tempo, Alec Checkerfield e ai suoi fedeli lettori.
Certo, è pur sempre un romanzo che parla di viaggi nel tempo, avventure mozza fiato, Cyborg, AI e pirati, per cui non mancano i problemi annessi. Con Alec ritroviamo pure le versioni digitalizzate dei due precedenti amori di Mendoza, Nicholas Harpole di La compagnia del Tempo e Edward Alton Bell-Fairfax di Mendoza a Hollywood e diciamo pure che la convivenza non si rivelerà delle più semplici, se poi ci mettiamo un AI gelosa e possessiva e un padre immortale accecato dal dolore, le complicazioni saranno d'obbligo come il divertimento del lettore.
Come dicevamo già solo ritrovare il personaggio di Mendoza, vale la lettura di questo romanzo anche se va detto che Il figlio della macchina è si discreto, ma tutt'altro che eccezionale, certo non il miglior si qui letto del ciclo di appartenenza.
Due sono sempre stati i punti di forza della scrittura della Baker, la sua prosa potente e le sue intense caratterizzazioni. Purtroppo questi due pilastri della sua scrittura sono in larga parte assenti in questa storia. Mentre la trama scorre a passo vertiginoso attraverso vari tempi e luoghi, lasciando il lettore senza fiato, l'attento sviluppo della caratterizzazione dei personaggi mostrata nei precedenti romanzi, così come lo stile ricercato della prosa, col suo caratteristico ritmo lento, latitano.
Il complesso e conflittuale personaggio del Facilitatore Joseph, il "padre" di Mendoza è ridotto a una macchietta dell'Immortale che abbiamo conosciuto. Mendoza, sebbene sia finalmente presente nella storia, sembra più una comodità della trama che la tragica e a volte esasperante Mendoza botanica di La compagnia del tempo e di La compagnia del tempo: Mendoza a Hollywood. Gli altri personaggi che incontriamo come Budu, Suleyman, Nan, Latif e Nefer fanno la loro comparsa, ma sono per lo più dei camei e ben poco aggiungono in valore assoluto allo sviluppo della storia.
Il figlio della macchina nonostante i suddetti punti deboli resta comunque una piacevole lettura, un romanzo ponte, in cui ritroviamo tutti o quasi i personaggi incontrati nei romanzi precedenti del ciclo. Tutti concentrati a loro modo su come presentarsi alla resa dei conti, ormai sempre più vicina, con la Dr. Zeus, Incorporated, nella fatica data del 2355 quando le luci sulla Compagnia si spegneranno per sempre.
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #738 data: 19 Novembre 2023, 19:22:58 »
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Essendo approdato da poco in questo thread, mi ritrovo a postare il commento alla lettura di un volume intermedio di una serie più che corposa, essendo composta da ben 9 volumi più un’antologia di racconti, pertanto faccio una premessa che non può che essere una vera e propria dichiarazione d’amore per una saga che mi porta oggi a scrivere sull’onda di un entusiasmo pressoché travolgente.
La saga ‘The Expanse’ della coppia americana Daniel Abraham e Ty Franck, i quali si firmano con lo pseudonimo di James S. A. Corey, mi ha restituito l’esaltazione fanciullesca delle letture adolescenziali, quelle che ti fanno scoprire non una semplice storia accattivante, ma un intero genere letterario che poi finisce per segnare a vita la tua esperienza di lettore, e nello specifico la fantascienza e la ‘space opera’.
La stratificazione e l’articolazione della trama principale in sottotrame che vengono raccontate dai diversi punti di vista dei protagonisti che le vivono è un espediente che avevo già incontrato e apprezzato molto nelle ‘Cronache del ghiaccio e del fuoco’ di George Martin, ed è proprio la stessa formula che adottano i due autori Abraham e Franck, i quali anche se non devono inventarsi dal nulla un’ambientazione inesistente come i mondi complessi dei fantasy alla Tolkien o alla Martin, costruiscono su scala interplanetaria un possibile futuro credibile e verosimilmente dettagliato dell’intero genere umano, entrando gradualmente sempre più in profondità nei dettagli sociali, politici ed economici.
Questa saga vi restituisce insomma un universo di rapporti interpersonali, conflitti, scontri, alleanze e tradimenti che vi faranno sentire immersi negli eventi e testimoni di una umanità che grazie ad una preziosa conquista tecnologica, narrata nel dettaglio in uno dei racconti dell’antologia, è in grado di proiettarsi verso la colonizzazione del sistema solare.
Su queste premesse il duo James S. A. Corey scrive una storia con un fascino più unico che raro perché riescono ad introdurre il tema del primo contatto, immaginando da un lato una vita aliena nient’affatto condizionata dal nostro istintivo antropomorfismo, che spesso ci impedisce di immaginare la possibile totale alterità di una forma di vita non umana, mentre dall’altro azzeccano la possibile reazione tipicamente umana di fronte a ciò che non viene compreso nella sua complessità, ovvero il primordiale tentativo di sfruttamento a proprio vantaggio.
Questa premessa, meno breve di quello che avrei voluto, è un caldo invito a lasciarvi trascinare da questa serie che è da mesi che mi sta rapendo da altre letture e che vorrei non finisse mai.

Il mio commento odierno è del quinto volume:


Nemesis Games  di  James S. A. Corey  

‘Nemesis Games’ come tutti i romanzi della saga ‘The Expanse’ non è un titolo autonomo, per cui se volete evitare anticipazioni sulla trama fermatevi a questo punto.
------------------------------------------------------

L’equipaggio della corvetta ‘Rocinante’, reduce dalla missione oltre l’anello sul pianeta Ilus, rimane in attesa delle pesanti opere di manutenzione di cui necessita la loro astronave, ospiti sulla stazione cinturiana di Tycho e del leader moderato Fred Johnson.
Davanti alla prospettiva di rimanere inattivi per mesi, i protagonisti si separano e ciascuno di essi intraprende un viaggio verso gli ambienti del loro passato.
E’ l’occasione per gli autori di entrare nel dettaglio di questi personaggi al pari del loro capitano James Holden e di approfondire i loro tormenti interiori, perché ognuno di essi porta con sé una storia di vita problematica e nient’affatto semplice con cui convivere.
Tuttavia il ritmo narrativo della serie non ne risente affatto perché ben presto emergono indizi su cui il capitano Holden è costretto ad indagare, ed in men che non si dica gli eventi precipitano in una catastrofe di proporzioni bibliche che rovescia gli equilibri militari dell’intero sistema solare.
Anche ‘Nemesis Games’ perciò sfugge, come i titoli precedenti della serie, al rischio di essere un romanzo intermedio che si limita a gonfiare il numero di pagine ed emerge prepotentemente come giro di boa che sconvolge qualunque barlume di stabilità nei delicati rapporti tra le fazioni umane.
Le opportunità che offrono i portali nati dalla protomolecola stanno sgonfiando il sogno marziano della terraformazione, i traffici dei nuovi coloni improvvisati diventano ancor più le potenziali vittime della pirateria cinturiana e il debole controllo esercitato dalla fazione moderata dell’Alleanza dei Pianeti Esterni  sulla strategica stazione di Medina rischia di sfuggire di mano.
Come sempre Abraham e Franck realizzano in modo perfetto l’equilibrio tra un ritmo narrativo avvincente ed un accurato approfondimento delle pulsioni e delle motivazioni che ispirano l’azione di ciascun personaggio, compresi anche quelli di secondo e terzo piano.
La traduzione aiuta da par suo e la lettura è inevitabilmente febbrile.


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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #739 data: 19 Novembre 2023, 20:26:03 »
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Citazione da: galions il 19 Novembre 2023, 19:22:58

...
Questa premessa, meno breve di quello che avrei voluto, è un caldo invito a lasciarvi trascinare da questa serie che è da mesi che mi sta rapendo da altre letture e che vorrei non finisse mai.
...

Non puoi immaginare quanto sia d'accordo con te, quanto mi manchi l'equipaggio della Rocinante... l'infinita malinconia nel leggere Leviathan Falls.
Il ciclo The Expanse insieme a quello dei Vor sono il punto più alto, inteso come godibilità di lettura, raggiunto dalla moderna Fantascienza. Credo e spero che grazie a loro, nuove generazioni di lettori si siano appassionati al genere.  
« Ultima modifica: 19 Novembre 2023, 20:26:57 di bibliotecario » Loggato
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« Rispondi #740 data: 19 Novembre 2023, 21:46:08 »
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Citazione da: bibliotecario il 19 Novembre 2023, 20:26:03


Citazione da: galions il 19 Novembre 2023, 19:22:58

...
Questa premessa, meno breve di quello che avrei voluto, è un caldo invito a lasciarvi trascinare da questa serie che è da mesi che mi sta rapendo da altre letture e che vorrei non finisse mai.
...

Non puoi immaginare quanto sia d'accordo con te, quanto mi manchi l'equipaggio della Rocinante... l'infinita malinconia nel leggere Leviathan Falls.
Il ciclo The Expanse insieme a quello dei Vor sono il punto più alto, inteso come godibilità di lettura, raggiunto dalla moderna Fantascienza. Credo e spero che grazie a loro, nuove generazioni di lettori si siano appassionati al genere.  

È vero, quando un libro o una saga ti appassionano così tanto vorresti scrivere una recensione così efficace da convincere altri lettori a cimentarsi nella stessa lettura, in modo tale che possano provare le stesse emozioni che hai provato tu.
Purtroppo però è un risultato che difficilmente sono riuscito ad ottenere ed è un peccato perché quando le emozioni legate alla lettura riesci a condividerle ottieni il risultato di moltiplicarle.
Ora però dopo il tuo post devo riuscire a mettere insieme il ciclo dei Vor e se non ricordo male non è semplice.
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #741 data: 24 Novembre 2023, 10:25:29 »
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Brutto da dire ma alla luce delle tristissime vicende di questi giorni, di cui noi tutti siamo testimoni, la lettura di Strega di sera bel tempo si spera, breve romanzo che si presenta con questo strillo: Il "Sacro Graal" della fantascienza femminista italiana. Una vicenda che sfugge beffarda a tentativi di definizione, ineffabile e inafferrabile. Perduto per quasi quarant'anni, il romanzo scritto a quattro mani dalle due più importanti autrici italiane di fantascienza, Daniela Piegai e Nicoletta Vallorani, è tornato alla luce, e viene presentato per la prima volta, revisionato e modificato dalle due autrici, trasfigura da retrospettiva interessante e curiosa a lettura lungimirante e terapeutica, che tutti dovrebbero intraprendere e su cui poi riflettere.


Strega di sera bel tempo si spera, 10/2023
Di Daniela Piegai e Nicoletta Vallorani
Collana Odissea Fantascienza
Delos Digital

Ho approcciato le lettura di questo volume con grande interesse, conoscendo di persona le due coautrici ed essendo un loro appassionato lettore, l'idea di avere per le mani un loro lavoro a quattro mani, perduto e ritrovato, per di più creato agli albori delle loro carriere letterarie, in realtà la Piegai aveva già alle spalle importanti pubblicazioni, in un periodo cosi fecondo di rivendicazioni ideali e libertarie che hanno almeno per qualche aspetto cambiato il nostro Paese, mi incuriosiva tantissimo.
Devo ammettere che a lettura conclusa sono rimasto più che soddisfatto del testo, arricchito dalla versione originale più breve della solo Piegai e del capitolo, poi avulso dal racconto a quattro mani, della sola Vallorani, per non parlare della prefazione della sempre appassionata e bravissima Laura Coci. Ma sono anche rimasto tristemente disilluso dalla constatazione di quanto oggi sia ben poco cambiato di quello che hai tempi della stesura del romanzo si credeva di poter a ragione rivoluzionare, la strada verso qui cambiamenti di cui il testo è manifesto è ben lungi da essere conclusa ma anzi è ancora in gran parte da percorrere.
La trama in se, di difficile inquadramento in un genere predefinito, si è rivelata di una semplicità e prevedibilità disarmante, ed è in realtà un mero pretesto per parlare dei personaggi, meglio del personaggio, La strega, archetipo della figura femminile, libera, indipendente ed emancipata che tutti gli uomini anche quelli ben intenzionati vorrebbero piegare e sottomettere ai propri egoistici desideri.
Il duo autoriale svolge il racconto in due linee temporali ben distinte, una ambientata nel medioevo ci narra della fuga sull'appennino tosco emiliano di una Strega e di un Soldato, l'altra ci descrive la preparazione di un congresso culinario con delitto nella Milano degli anni 80 del secolo scorso, entrambe sono accomunate da un forte personaggio femminile, e nel finale si capirà da cosa sono legate.
E' interessante vedere che In Strega di sera bel tempo si spera già traspare ben chiaro e manifesto tutto l'impegno civile, tutti gli umani ideali che poi hanno contraddistinto tutta la carriera letteraria e la vita delle due autrici. Ideali e istanze che oltre loro hanno segnato un epoca, sogni e istanze di eguaglianza rispetto e umanità che solo all'apparenza sono stati oggi raggiunti ma che nel profondo dell'animo umano, com'è palese dai fatti di questi giorni, sono ancora e sempre sogni da realizzare.
VOTO: 7
« Ultima modifica: 24 Novembre 2023, 10:25:42 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #742 data: 25 Novembre 2023, 07:46:45 »
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Siamo abituati a storie di salvatori del mondo, eroi epici destinati a combattere il male e garantire la sopravvivenza del pianeta. Tuttavia, "We Are the Ants" di Shaun David Hutchinson è un'avventura unica che ci invita a riflettere sul senso della vita, sulla nostra esistenza nell'universo e sulla capacità di redimerci.
Il protagonista, Henry Denton, è un adolescente che ha visto la vita scivolare tra le sue mani come sabbia inesorabilmente. La sua famiglia è un intricato mosaico di lutti, lotte e segreti, ma è la sua esperienza di rapimento alieno all'età di tredici anni a gettare un'ombra sulla sua esistenza. L'autore, con maestria, intreccia il paranormale con il quotidiano, trasformando la storia di Henry in una straordinaria riflessione sulla vita, la morte e il senso di appartenenza.
Il misterioso compito affidato a Henry di salvare il mondo attraverso la pressione di un semplice bottone rosso è il cuore pulsante di questa narrazione straordinaria. Mentre il conto alla rovescia di 144 giorni si srotola implacabile, la trama si snoda attraverso le emozioni complesse di Henry. La domanda cruciale che si pone - se il mondo merita davvero di essere salvato - è il punto focale che rende questa storia così coinvolgente. È un tema esistenziale che risuona in modo potente, sfidando il lettore a confrontarsi con le proprie convinzioni e a esplorare il valore della vita.
La figura di Diego Vega, l'artista con un passato segreto, aggiunge un elemento intrigante al racconto. La relazione che si sviluppa tra Henry e Diego è delicatamente intessuta, creando uno spazio emotivo in cui la vulnerabilità diventa forza. La profondità dei personaggi e la loro evoluzione nel corso della storia sono un tratto distintivo di questa narrativa coinvolgente.
"We Are the Ants" è molto più di una storia di salvataggio del mondo. È un viaggio emozionante attraverso le complessità dell'animo umano, una meditazione sulla perdita, sull'amore e sulla speranza. Hutchinson affronta temi difficili con sensibilità, regalandoci un'opera che non solo intrattiene ma anche spinge a riflettere sulle nostre stesse esistenze in questo vasto universo.
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« Ultima modifica: 25 Novembre 2023, 07:49:08 di Sentinel » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #743 data: 25 Novembre 2023, 18:09:09 »
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Il Dieselpunk, come un ponte temporale tra il passato e il futuro, connette la Sicilia a Providence, Rhode Island, in un'intrigante antologia che fonde due mondi in modo più intimo di quanto si possa immaginare. Questa raccolta italo-americana, o meglio ancora siculo-providenciana, è un'immersione nei racconti di quattro autori, una celebrazione dell'estetica diesel degli anni tra le due guerre mondiali e gli anni '50, unita a una visione retro-futurista e a una sensibilità post-moderna.

L'ambientazione siciliana di alcune storie, con il suo fascino unico e le sue tradizioni profonde, si fonde con il richiamo di Providence, creando una sinergia che avvicina due luoghi distanti geograficamente ma uniti da una narrazione coinvolgente. L'autore catanese e quello di Providence si incontrano, dando vita a una miscela unica di stili e influenze.

Il traduttore e autore della postfazione, Salvatore Deodato, descrive questi racconti come leggeri, consapevolmente privi di un eccessivo auto-riferimento, ma capaci di svelare, in modo astuto, temi profondi che emergono tra le righe. Questi temi affiorano improvvisamente, colpendo la mente del lettore in modo tangibile, solo per scomparire nuovamente, avvolti in un alone di mistero.

Il profumo di lovecraftianità che permea alcune storie conferisce all'antologia un'atmosfera misteriosa e suggestiva. L'incontro tra il fantastico e il dieselpunk crea una fusione unica, dove la tecnologia diesel si intreccia con elementi oscuri e magici, generando una tensione narrativa che tiene incollati i lettori alle pagine.

La collaborazione ormai rinomata e collaudata tra gli scrittori Claudio Chillemi di Catania e Paul Di Filippo di Providence si riflette nell'originalità delle storie, che riescono a cogliere l'essenza di entrambi i luoghi e a trasporla in un contesto dieselpunk, creando un mondo narrativo vibrante e coinvolgente.

In definitiva, l'antologia dieselpunk che collega la Sicilia a Providence rappresenta un'esperienza letteraria avvincente. I racconti leggeri ma profondi si rivelano un ponte non solo tra due luoghi, ma anche tra passato e futuro. Lasciatevi trasportare in questo viaggio retro-futurista, dove il diesel incontra il fantastico, e il risultato è un'opera che cattura l'immaginazione e la mente del lettore in un abbraccio surreale e avvincente.

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« Rispondi #744 data: 26 Novembre 2023, 10:48:38 »
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Il tempo è tiranno, abbiamo così tanto da leggere e così poco tempo per farlo che le nostre code di lettura non fanno che allungarsi.
Oggi do una sforbiciata alla mia, e al contempo faccio una impudenza.
Mi appresto qui a commentare un libro che non ho letto!
Non saltate troppo sulle vostre sedie
Non è che proprio non l'ho letto, diciamo che non ho letto questa edizione ma ho pur sempre letto la sua prima versione inviata al Premio Urania.
Confido che quella pubblicata in Odissea FS non sia poi tanto dissimile, anzi facciamo così: posto il commento di valutazione, rimaneggiato per questo Thread, inviato a Franco Forte e chi leggerà l'edizione di Onda Omologica edita da Delos e non si ritroverà nel mio commento, se vorrà me ne spiegherà il motivo.


Onda Omologica, 10/2023
di Luigi Rinaldi
Collana Odissea Fantascienza
Delos Digital

Onda Omologica è un romanzo che rientra nel sottogenere della fantascienza sociologica, racconta di un Mondo che faticosamente tenta di riorganizzarsi dopo una devastante guerra atomica, ed è ambientato in una Roma che vede la contrapposizione di uno stato laico la cui società edonistica è alla ricerca obbligata e forzata della felicità individuale, ed uno stato Vatican, dove la religione o quel che ne rimane dopo l'olocausto nucleare, regna nell'oscurantismo predominante.
Protagonista una giovane profuga asiatica, giunta a Roma di cui seguiamo le disavventure a cavallo tra lo Stato europeo laico di cui fa parte la città di Roma e quello sull'altra sponda del Tevere, lo Stato pontificio.
Racconto coinvolgente ma a tratti lento, nelle digressione sociali, un poco pruriginoso, nel suo piccolo, fatte le debite proporzioni mi ha ricordato Justine di De Sade, ma in fondo si fa leggere con curiosità e piacere. Attraverso gli occhi dell'ingenua e devota protagonista Sara, Luigi Rinaldi ci svela una distopia realistica e ben tratteggiata, un mondo governato da regimi diversissimi tra loro ma accomunati dalla stessa oppressione totalitaria dei propri cittadini e i dilemmi morali e civili con cui sarà costretta a confrontarsi la giovane protagonista in definitiva sono gli stessi che ogni giorno anche noi dobbiamo affrontare.
Dopo la buona prova in Blu Espero, premio Odissea 2021, Rinaldi si cimenta con un romanzo di tutt'altro registro che pone in lettore davanti a dilemmi di stretta attualità.
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« Ultima modifica: 26 Novembre 2023, 10:48:54 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #745 data: 27 Novembre 2023, 08:22:01 »
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“Tempesta dal Nulla” è un’eccezionale antologia di racconti che esplora il tema cruciale del cambiamento climatico attraverso la penna di 10 autori italiani di fantascienza di rilievo. Con maestria, Donato Altomare, Stefano Carducci, Alessandro Fambrini e gli altri trasportano i lettori in un mondo di profondi mutamenti climatici, offrendo narrazioni avvincenti che spaziano dallo scioglimento dei ghiacciai all’eccesso di CO² nell’atmosfera. La simbiosi tra la science fiction e la climate fiction emerge in modo potente, sottolineando l’importanza di questo genere nel contesto attuale. “Tempesta dal Nulla” è un’opera imperdibile che cattura la sensibilità degli autori di fronte all’urgenza di affrontare la sfida del nostro tempo: la tutela del nostro pianeta e dell’umanità.
I racconti di autori come Franci Conforti, Giovanni De Matteo, Linda De Santi, Arturo Fabra, Franco Piccinini, Monica Serra e Claudio Vastano amplificano la complessità delle tematiche legate al cambiamento climatico, fornendo prospettive uniche e riflessioni profonde. La diversità di stili e approcci narrativi in questa antologia aggiunge un valore intrinseco, creando un panorama ricco e coinvolgente per i lettori.
La collaborazione tra Luca Ortino e Carmine Treanni nella cura di “Tempesta dal Nulla” è evidente nel modo in cui hanno sapientemente selezionato e assemblato questi racconti, offrendo una panoramica completa e avvincente della climate fiction italiana contemporanea. La sensibilità di questi autori emerge in ogni pagina, spingendo i lettori a riflettere sulla necessità di affrontare con urgenza le sfide ambientali.
In conclusione, “Tempesta dal Nulla” si distingue come un’antologia di spicco nel panorama della climate fiction italiana, un’opera che non solo intrattiene ma anche stimola la riflessione critica sulla nostra responsabilità nei confronti del pianeta. Un must per gli amanti della fantascienza e per coloro che cercano letture che affrontino con intelligenza e sensibilità le sfide ambientali contemporanee.

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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #746 data: 27 Novembre 2023, 10:42:12 »
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Citazione da: Sentinel il 27 Novembre 2023, 08:22:01



“Tempesta dal Nulla” è un’eccezionale antologia di racconti che esplora il tema cruciale del cambiamento climatico attraverso la penna di 10 autori italiani di fantascienza di rilievo. Con maestria, Donato Altomare, Stefano Carducci, Alessandro Fambrini e gli altri trasportano i lettori in un mondo di profondi mutamenti climatici, offrendo narrazioni avvincenti che spaziano dallo scioglimento dei ghiacciai all’eccesso di CO² nell’atmosfera. La simbiosi tra la science fiction e la climate fiction emerge in modo potente, sottolineando l’importanza di questo genere nel contesto attuale. “Tempesta dal Nulla” è un’opera imperdibile che cattura la sensibilità degli autori di fronte all’urgenza di affrontare la sfida del nostro tempo: la tutela del nostro pianeta e dell’umanità.
I racconti di autori come Franci Conforti, Giovanni De Matteo, Linda De Santi, Arturo Fabra, Franco Piccinini, Monica Serra e Claudio Vastano amplificano la complessità delle tematiche legate al cambiamento climatico, fornendo prospettive uniche e riflessioni profonde. La diversità di stili e approcci narrativi in questa antologia aggiunge un valore intrinseco, creando un panorama ricco e coinvolgente per i lettori.
La collaborazione tra Luca Ortino e Carmine Treanni nella cura di “Tempesta dal Nulla” è evidente nel modo in cui hanno sapientemente selezionato e assemblato questi racconti, offrendo una panoramica completa e avvincente della climate fiction italiana contemporanea. La sensibilità di questi autori emerge in ogni pagina, spingendo i lettori a riflettere sulla necessità di affrontare con urgenza le sfide ambientali.
In conclusione, “Tempesta dal Nulla” si distingue come un’antologia di spicco nel panorama della climate fiction italiana, un’opera che non solo intrattiene ma anche stimola la riflessione critica sulla nostra responsabilità nei confronti del pianeta. Un must per gli amanti della fantascienza e per coloro che cercano letture che affrontino con intelligenza e sensibilità le sfide ambientali contemporanee.

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Si tutto bello ma i racconti?
Di cosa parlano? quali ti sono piaciuti di più o di meno e soprattutto perchè?
Per invogliarmi alla lettura, visto la chilometrica coda di lettura che mi affligge e la mia atavica ritrosia verso i racconti brevi, mi devi dire qualcosina di più
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #747 data: 27 Novembre 2023, 12:00:34 »
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Citazione da: Free Will il 13 Novembre 2023, 13:41:03

CIELO STELLATO - CARBONIO EDITORE
Alya Whiteley
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Mi hai davvero incuriosita, lo cerco...
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #748 data: 27 Novembre 2023, 12:10:06 »
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Citazione da: bibliotecario il 27 Novembre 2023, 10:42:12


Citazione da: Sentinel il 27 Novembre 2023, 08:22:01



Voto: 8


Si tutto bello ma i racconti?
Di cosa parlano? quali ti sono piaciuti di più o di meno e soprattutto perchè?
Per invogliarmi alla lettura, visto la chilometrica coda di lettura che mi affligge e la mia atavica ritrosia verso i racconti brevi, mi devi dire qualcosina di più



Nemmeno io l'ho ancora letto, me lo sono tenuto per il prossimo we. Posso solo parlarti del mio, titolo: La terza guerra mondiale.
Allora. Prossimo futuro, mondo devastato dai cambiamenti climantici c'è lo scontro-incontro tra una giornalista freelance specializzata in questioni ambientali e il direttore del Corriere della Sera. Quello che ne viene fuori è la presa di coscienza delle Terza Guerra mondiali e della sua folle ineluttabilità. Il tutto giocato in modo ironico, con tanto di cosce lunghe e calze a rete.
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #749 data: 28 Novembre 2023, 13:23:42 »
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Lingua Nativa di Suzette Haden Elgin.

Sono stata attratta dal fatto che Ursula K. LeGuin lo avesse recensito positivamente. In effetti è un gran bel libro.
E' ambientato in un futuro dove le donne hanno perso i diritti e servono solo a scopo educativo dei bambini e riproduttivo, oppure per mantenere inalterato l'ego dei propri mariti. La classe dominante è quella dei linguisti, che hanno preso il potere a seguito dei primi contatti con gli alieni e sono diventati gli unici in grado di comunicare con loro, creando delle vere e proprie casate dove i bambini vengono educati all'uso delle diverse lingue e a comunicare con gli extraterrestri. In realtà c'è ben poco di ciò che classicamente viene pensato come avventuroso perché il romanzo tratta della creazione di una lingua che serva solo alle donne, per emanciparsi in qualche maniera.
E' scritto però molto bene e risulta comunque parecchio intrigante, soprattutto riesce a descrivere con una precisione pazzesca, considerato che è del 1984, alcune problematiche che hanno le donne nei rapporti con gli uomini e con la società in cui viviamo. Direi che è quasi un saggio, che riprende pure alcune riflessioni di oggi sulla linguistica.
Per me è un bell'8 e mezzo!
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