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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | La Fantascienza in Generale | Discussione: L’angolo delle letture di UraniaMania «prec succ»
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  Autore  Discussione: L’angolo delle letture di UraniaMania  (letto 108031 volte)
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #750 data: 29 Novembre 2023, 18:07:57 »
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Il Trentunesimo giorno
di Dario Tonani



Libro sicuramente scomodo e diverso dal Tonani a cui siamo abituati. Un libro sul crollo delle certezze del nostro vivere quotidiano, un apocalisse che è diversa da tutte le altre, un mondo di pioggia e di cadaveri che volano.
Un crollo delle certezze della nostra vita e sulla fragilità delle nostre strutture che crediamo consolidate. I personaggi devono reinventarsi quotidianamente per sopravvivere, e tutto senza sapere il perchè. Libro in parte cupo come il cielo da cui cade acqua e volano cadaveri. Corpi a cui non è concesso di essere pianti e composti dall'affetto delle persone care. Il lutto cui non è concesso elaborazione. Ricorda la tristezza dei cupi primi giorni del Covid ma senza una speranza di qualcosa che l'essere umano possa inventarsi. Libro sicuramente da leggere, per ricordare un momento della nostra vita e di come le nostre sicurezze sono aleatoria. Il finale è aperto molti personaggi devono ancora essere esplorati quindi aspettiamo un possibile  nuovo capitolo.
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« Ultima modifica: 29 Novembre 2023, 21:05:05 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #751 data: 01 Dicembre 2023, 10:41:05 »
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Il magazzino dei Mondi
Fanzine di Fantascienza (e oltre)

Confesso non ho mai amato le fanzine. Quelle lette, nella mia giovane età  purtroppo ormai troppo lontana, sembravano ring dove accapigliarsi tra i pro e i contro, ma non ho resistito all' acquisto dopo aver letto, tra i contenuti, il titolo dello Speciale : " Ho i primi 100 Urania". L' ho letto, saltando tutta la mia coda di lettura e ne sono stato appagato. Quanti ricordi quanto piacere mi ha dato. Le note sui LEM, con il ricordare il Trifide e il ricordo del Custode, amico, collezionista, e amante della fantascienza, degli scacchi e delle immersioni subbacque portato via dalla prima ondata del Covid mi hanno fatto ritornare alla mente tanti ricordi e chiacchierate. Il saggio è molto ben scritto sia nel taglio nostalgico iniziale che nella parte critica/collezionistica. Saggi come questi danno piacere a noi vecchi amanti degli Urania e della prima fantascienza. La scommessa iniziale (pubblicazione di Urania rivista, persa, e dei Romanzi di Urania, vinta, ci hanno regalato il mondo variegato della fantascienza che oggi conosciamo. Grazie Phat Gordon spero di incontrarti.
In conclusione Fanzine che val bene acquistare devo comunque terminare la sua lettura ma per ora mi sento di consigliarla a tutti gli amanti della vecchia Fantascienza e dei mai troppo amati Urania.
A presto per il resto e buon vita a questa nuova avventura
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #752 data: 01 Dicembre 2023, 10:46:40 »
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Citazione da: Lupo dei Cieli (VinMar)alias Proff. Sassaroli il 01 Dicembre 2023, 10:41:05

Il magazzino dei Mondi
Fanzine di Fantascienza (e oltre)

Confesso non ho mai amato le fanzine. Quelle lette, nella mia giovane età  purtroppo ormai troppo lontana, sembravano ring dove accapigliarsi tra i pro e i contro, ma non ho resistito all' acquisto dopo aver letto, tra i contenuti, il titolo dello Speciale : " Ho i primi 100 Urania". L' ho letto, saltando tutta la mia coda di lettura e ne sono stato appagato. Quanti ricordi quanto piacere mi ha dato. Le note sui LEM, con il ricordare il Trifide e il ricordo del Custode, amico, collezionista, e amante della fantascienza, degli scacchi e delle immersioni subbacque portato via dalla prima ondata del Covid mi hanno fatto ritornare alla mente tanti ricordi e chiacchierate. Il saggio è molto ben scritto sia nel taglio nostalgico iniziale che nella parte critica/collezionistica. Saggi come questi danno piacere a noi vecchi amanti degli Urania e della prima fantascienza. La scommessa iniziale (pubblicazione di Urania rivista, persa, e dei Romanzi di Urania, vinta, ci hanno regalato il mondo variegato della fantascienza che oggi conosciamo. Grazie Phat Gordon spero di incontrarti.
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #753 data: 01 Dicembre 2023, 11:14:31 »
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Citazione da: Lucky il 01 Dicembre 2023, 10:46:40


Citazione da: Lupo dei Cieli (VinMar)alias Proff. Sassaroli il 01 Dicembre 2023, 10:41:05

Il magazzino dei Mondi
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Confesso non ho mai amato le fanzine. Quelle lette, nella mia giovane età  purtroppo ormai troppo lontana, sembravano ring dove accapigliarsi tra i pro e i contro, ma non ho resistito all' acquisto dopo aver letto, tra i contenuti, il titolo dello Speciale : " Ho i primi 100 Urania". L' ho letto, saltando tutta la mia coda di lettura e ne sono stato appagato. Quanti ricordi quanto piacere mi ha dato. Le note sui LEM, con il ricordare il Trifide e il ricordo del Custode, amico, collezionista, e amante della fantascienza, degli scacchi e delle immersioni subbacque portato via dalla prima ondata del Covid mi hanno fatto ritornare alla mente tanti ricordi e chiacchierate. Il saggio è molto ben scritto sia nel taglio nostalgico iniziale che nella parte critica/collezionistica. Saggi come questi danno piacere a noi vecchi amanti degli Urania e della prima fantascienza. La scommessa iniziale (pubblicazione di Urania rivista, persa, e dei Romanzi di Urania, vinta, ci hanno regalato il mondo variegato della fantascienza che oggi conosciamo. Grazie Phat Gordon spero di incontrarti.
In conclusione Fanzine che val bene acquistare devo comunque terminare la sua lettura ma per ora mi sento di consigliarla a tutti gli amanti della vecchia Fantascienza e dei mai troppo amati Urania.
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Grazie Gian ero sicuro del tuo commento A proposito ho molto apprezzato il tuo scritto su World SF Magazine 6. A presto vecchio amico
« Ultima modifica: 01 Dicembre 2023, 11:16:37 di Lupo dei Cieli (VinMar)alias Proff. Sassaroli » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #754 data: 01 Dicembre 2023, 12:32:17 »
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Grazie a Te
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #755 data: 01 Dicembre 2023, 12:56:15 »
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La collana dei libri dell'iguana degli amici di Zona 42 apre le porte a Loretta B. Angiori che ci guida attraverso un intricato labirinto di suspense, riflessioni sociali e tensioni tecnologiche nel suo romanzo d'esordio, "Libellule nella Rete". Un'avventura coinvolgente che ci trasporta in un prossimo futuro, un mondo che potrebbe non essere così lontano da quello che ci aspetta.
La trama segue due donne, Rei e Chiara, immerse in realtà diametralmente opposte, delineando un panorama sociale ricco di sfaccettature. Rei, una microinfluencer, si trova a fronteggiare le complessità di un'esistenza apparentemente perfetta, ma sempre più difficoltosa da controllare. Le dinamiche della sua vita integrata sono sottoposte a una serrata analisi, mettendo in luce le fatiche di mantenere l'equilibrio in un mondo sempre più controllato e sicuro.
Dall'altra parte, Chiara vive in una comunità autonoma, un'oasi distante dalla frenesia urbana, dove gestisce una struttura informatica indipendente. Questo mondo isolato, plasmato dalle mani di Chiara stessa, si presenta come una resistenza contro l'egemonia delle autorità ufficiali. La sua storia rappresenta una riflessione profonda sulla necessità irrinunciabile di libertà in un contesto in cui la sicurezza globale sembra soffocare ogni spazio di autonomia.
Il romanzo si snoda con abilità attraverso gli intrecci delle vite di Rei e Chiara, culminando in un incontro destinato a sconvolgere la stabilità apparente delle loro esistenze. L'autrice dimostra una padronanza sorprendente nell'esplorare le dinamiche umane in un contesto futuristico, amalgamando abilmente elementi di suspense, critica sociale e suggestioni cyberpunk.
La "penna" di Loretta è avvincente, con una prosa che fluisce in modo naturale, mantenendo un ritmo incalzante che tiene incollati i lettori alle pagine. La sua profonda conoscenza della scena hacker italiana traspare in una narrazione autentica e ben documentata, fornendo una base solida al contesto tecnologico del romanzo.
"Libellule nella Rete" è un romanzo che stimola la riflessione sulla direzione verso cui si sta dirigendo la nostra società. Attraverso le vicende di Rei e Chiara, la scrittrice ci invita a esplorare il delicato equilibrio tra sicurezza e libertà, gettando uno sguardo acuto su un futuro che potrebbe essere più vicino di quanto pensiamo. Un debutto letterario che promette di lasciare un'impronta duratura nel panorama della narrativa contemporanea.
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #756 data: 01 Dicembre 2023, 16:27:20 »
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L’altro universo Cosmo Argento Iain Banks nro 280 1996 Excession  

Un romanzo che è stato a lungo nella lista di lettura
Dopo molti tentennamenti ho ripreso a leggere il libro la cui lettura era iniziata qualche mese fa.
L'Altro Universo (Excession, 1996) è il quarto libro del ciclo della Cultura (anzi il quinto considerando il romanzo breve Lo Stato dell'Arte).
L’ autore Iain M. Banks offre ai lettori un racconto profondamente fantasioso e argutamente satirico, dimostrando ancora una volta il suo talento.
In Excession, la sezione di spionaggio e trucchi sporchi della Cultura ordina al diplomatico Byr Gen-Hofoen di rubare l'anima di un capitano di un'astronave morto da tempo. Accettando la missione, Byr si immerge irrevocabilmente in una cospirazione: una cospirazione che potrebbe condurre l'universo verso un'era di pace o sull'orlo dell'annientamento.
La  trama di Excession è molto semplice nelle linee generali, ma difficile da cogliere nei dettagli.
Un misterioso oggetto sferico dal corpo nero si presenta in un angolo remoto dello spazio  ed è impermeabile alla maggior parte delle forme di analisi e osservazione,  apparentemente ha trilioni di anni, molto più vecchio dell’universo stesso. Questo oggetto  Excessione è fin troppo allettante per la Cultura, insieme al curioso Elench e all'iper-aggressivo Affront (pensa ai Vogon senza la poesia). Quindi c'è una massiccia mobilitazione di navi di varie fazioni culturali e specie aliene, tutte affrettate a capire cos'è questo BDO (Big Dumb Object) e se possono sfruttarlo per i propri scopi.
La parte migliore della storia sono sicuramente le Menti stesse, in particolare i nomi delle Navi.
Mi sono sorpreso spesso a ridacchiare su tutti quegli assurdi  nomi di navi tipo “Dò la colpa a tua madre",  "Usa la psicologia", "Prospettiva itterica", "Sta formando il carattere", "Comportamento inaccettabile", "Solo chiamate serie"” e sui rispettivi dialoghi .
Banks delinea nei minimi particolari una civiltà del futuro che, per quanto fuori da ogni misura attuale, risulta perfettamente credibile e su questo sfondo imbastisce una trama potente e appassionante che, al di là degli effetti speciali, ci racconta di quanto si sia piccoli, meschini e boriosi di fronte a ciò che di misterioso e sconosciuto ancora ci circonda e di quanta strada si debba fare sulla via della conoscenza.
Si tratta di Space Opera di qualità superiore praticamente migliore di altri romanzi di FS ma di  un tipo molto particolare, ironia? Assolutamente, forse è  troppo complesso per essere compreso dalle forme di vita basate sulla carne.
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #757 data: 01 Dicembre 2023, 18:53:24 »
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Ahi, ahi, ahi.
La lettura in parallelo con l'amico Alessandro aka Sentinel di Libellule nella rete, in me ha sortito entusiasmi molto ma molto più modesti da quelli dichiarati nel suo commento.
Tanto diversi i nostri commenti che mi chiedo se abbiamo letto lo stesso libro


Libellule nella rete, 11/2023
di Loretta B. Angiori pseudonimo di Loretta Borrelli
Collana I libri dell'Iguana n.42
Zona 42

Dopo aver letto la quarta di copertina mi aspettavo molto da questo romanzo. Molto sui temi e sottogeneri fantascientifici che mi sono più congeniali: ambientazione Post Catastrofica, AI futuristiche, Fantascienza hard, scena Hacker.
Purtroppo non ho trovato niente di tutto ciò, o almeno niente di quello che io intendo per per questo.
Loretta ci racconta alcuni giorni di vita dei due personaggi principali Rei e Chiara, ci svela, poco a dire il vero, del mondo in cui vivono, delle persone con cui interagiscono. Niente di come si sia arrivati alla società in cui sono integrate, dominata dal giudizio delle AI e immersa e connessa in ogni aspetto alla rete. Niente dei fantomatici mer, occasione persa per rendere un poco più attraente la lettura.
Succede ben poco in queste 328 pagine, praticamente un unico evento significativo, la perdita di dati personali e riservati di un numeroso numero di persone e tutto gira esclusivamente intorno a questo avvenimento. Lo fa con un linguaggio spesso complicato di tecnicismi che rivelano si, la competenza sulla materia di cui trattano dell'autrice ma rendono anche difficoltosa la lettura a chi non è così addentro a certi meccanismi informatici come lei. La storia si trascina lenta, con pochissima azione, zero suspence, e per lunghi tratti è francamente noiosa e poco coinvolgente.
L'unico messaggio che trapela dalle righe è incentrato sul pericolo di vivere immersi nella rete, di come oggi si sia poco o niente consapevoli dei pericoli della condivisione della propria vita nel cloud. Come se già non lo sapessimo e comunque troppo poco per giustificare l'intero romanzo che rimane lontanissimo dalle suggestioni di altre storie richiamate alla memoria dal soggetto trattato.
Ormai sono abituato, con i testi proposti dagli amici di Zona42, non si quieta mai, è tutto un su e giù. Sempre una sorpresa, a volte buona e volte meno.
In questo caso almeno per me, la dedica dell'autrice a suo padre, alla fine del libro esemplifica in modo lapidario il mio pensiero su quanto letto, parafrasando: Non c'è modo di capirsi e alla fine va bene così.
Voto: 4





  
« Ultima modifica: 05 Dicembre 2023, 07:39:26 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #758 data: 02 Dicembre 2023, 10:34:11 »
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"Trofeo" è una storia che si snoda tra il sottile confine tra l'eleganza apparente e l'orrore nascosto, un racconto cupo che promette suspense sin dalle prime righe. L'autore si immerge abilmente nell'animo dell'assassino, dando vita a un dipinto vivido di ossessione e perversione.
La trama si sviluppa attorno a una donna che, inconsapevole del destino che la attende, compra una gonna per il suo primo e ultimo appuntamento con l'uomo destinato a ucciderla. L'elemento della gonna diventa il fulcro del racconto, trasformandosi in un simbolo di morte che persiste anche dopo l'atroce conclusione dell'incontro.
Il rituale dell'assassino, che raccoglie trofei sotto forma di fermagli, ciocche di capelli, collane e anelli, aggiunge un'ulteriore dimensione al suo carattere deviato. Questi oggetti diventano ricordi tangibili delle sue vittime, trasformando la storia in un macabro museo delle sue atrocità.
Il punto di svolta si manifesta quando i trofei, soliti complici nel ritualizzare l'orrore, improvvisamente rifiutano di cooperare. È qui che l'autore getta le basi per un momento di suspense, un'insurrezione inaspettata contro l'assassino. Questa ribellione dei trofei aggiunge una sottile ma potente nota di originalità alla trama.
Tuttavia, nonostante la promessa di tensione e orrore, devo esprimere un mio personale rammarico e un po di delusione. Nonostante la passione per il genere, la storia non mi ha colpito quanto speravo. La trama, sebbene ricca di elementi inquietanti, non è riuscita a catturare completamente la mia attenzione. L'assassino, nonostante la sua caratterizzazione dettagliata, mancava di quel tocco che avrebbe potuto renderlo un antagonista davvero indimenticabile.
Inoltre, l'elemento dei trofei che rifiutano di cooperare avrebbe potuto essere ulteriormente sviluppato per creare un climax più coinvolgente. L'opportunità di giocare con le aspettative del lettore è stata solo sfiorata anziché pienamente sfruttata.
In conclusione, "Trofeo" è una storia che affronta con coraggio il lato oscuro dell'animo umano, ma non ha raggiunto l'apice delle aspettative. Tuttavia, il suo tentativo di mescolare eleganza e terrore è lodevole, e potrebbe comunque trovare apprezzamento tra coloro che cercano un'esperienza di lettura più sottile e riflessiva nell'ambito dell'horror.

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« Rispondi #759 data: 04 Dicembre 2023, 18:03:58 »
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Scrittori n.41 - PONTE ALLE GRAZIE
MARGARET ATWOOD
Per ultimo il cuore



Questa scrittrice dimostra, come al solito, una grande maestria nel descrivere varie forme di distopia verso cui l'umanità può convergere.
Qui si parte da una grave crisi economica che coinvolge tutti, anche la "middle class", che si ritrova a cercare di sopravvivere, dopo aver perso tutto, in un mondo spaventoso.
Ci spostiamo in una realtà, al contrario utopistica. Stan e Chairmaine, marito e moglie che erano costretti a vivere in auto, attenti alle possibili aggressioni, decidono di aderire al progetto delle due città gemelle Positron e Comsilience.
Qui l'intreccio si complica perché l'autrice immagina una struttura chiusa verso l'esterno, con vite alternate ogni mese, di metà individui in una prigione adibita a servizi per l'altra metà della popolazione: sembra l'uovo di Colombo.
Si fatica un po' a seguire la logica di questo habitat inventato da un ricco imprenditore, con lo scopo sottinteso di trarre enormi benefici per sé, grazie ad affari decisamente disumani. E' anche difficile stare dietro ai vari personaggi, a causa dei nomi che cambiano a seconda delle circostanze.
Come al solito il linguaggio della Atwood non è molto delicato ed il lessico è decisamente "forte". Per fortuna il romanzo presenta anche momenti bizzarri e divertenti, quasi con lo spirito di Ron Goulart, come ad esempio quando descrive le attività dei falsi Elvis o dei cosiddetti "prostibot" o "sexbot" (cioè automi creati per uno scopo preciso). Ma, più tragicamente, troviamo anche particolari operazioni al cervello per fare "innamorare" le persone coinvolte, del primo volto che vedono al risveglio, uomo o donna che sia, purché abbia gli occhi (anche come un coniglio di peluche azzurro), In qualche caso è una benedizione, in altri ha strani effetti. Poi scopriamo che il cuore viene per ultimo, ed è una vera mazzata.
Tutto è narrato in maniera turbolenta e convulsa, cioè manca il solito stile lineare dell'autrice. Per fortuna la brava traduttrice Elisa Banfi riesce a trasferire in italiano molti concetti che, traducendoli alla lettera, sembrerebbero piuttosto fumosi.
Mi dispiace, ma in questo caso non riesco ad assegnare alla mia scrittrice preferita il massimo dei voti, a causa della fatica a cui mi ha costretto.

Ma il libro è comunque geniale nella sua follia.

Voto: 7,5
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« Rispondi #760 data: 05 Dicembre 2023, 19:12:17 »
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Incuriosito dal tema e dalla curatela dell'amico Luca, in collaborazione con Carmine Treanni, e non di meno dal fatto che il nostro Sentinel l'avesse trovata un "antologia fantastica" ho letto anch'io nel fine settimana appena passato, l'antologia Tempesta dal Nulla.
Va subito detto che si è rivelata una lettura drammaticamente attuale e temo profetica, alla luce dell'ennesima catastrofe ambientale toccata con mano, vissuta dalla mia amata città, proprio nei giorni della pubblicazione di questa, se non fantastica certamente buona antologia.


Tempesta dal Nulla, 11/2023
di A.A.V.V. a cura di Luca Ortino e Carmine Treanni
Collana Odissea Fantascienza
Delos Fiction

Tempesta dal nulla, primo passo nel progetto dei due curatori di quello che vuol diventare un appuntamento periodico di narrativa breve su quanto i nostri autori hanno da dire a 360 gradi sul tema sempre più scottante e di drammatica attualità del cambiamento climatico. Ovviamente il tutto declinato nei toni congeniali del sottogenere FS della Cli Fi, abbreviazione di Climate Fiction, acronimo e sottogenere le cui genesi ci vengono puntualmente spiegate nel curatissimo saggio a firma dei due curatori a chiusura del volume. Saggio che già di per se vale la lettura e il prezzo di copertina, per gli interessati all'argomento.

Apre l'antologia, dopo una breve introduzione esplicativa, a firma dei curatori, del manifesto progettuale da cui nasce l'iniziativa editoriale, il racconto Mekamarket di Linda De Santi.
Breve testo che subito mette il lettore a disagio, con uno svolgimento straniante, dove ormai la catastrofe globale è manifesta, ed espressa dalla sovrappopolazione. Tra incubo e realtà seguiamo la giovane protagonista nelle sue visite al Mekamarket, monumento alla stoltezza umana.
VOTO: 6

Si prosegue con Notizie dall'arcipelago, dell'affiatato e collaudato duo, Stefano Carducci e Alessandro Fambrini, dove l'arcipelago è ciò che rimane di una Italia ormai sott'acqua sia a causa dell'innalzamento dei mari dovuto dall'effetto serra, sia a causa di quella scienza chiamata proprio a risolvere il problema. Come spesso accade non tutti mali vengono per nuocere ed a volte l'accanimento terapeutico può risultare peggiore della malattia, così almeno pensa il protagonista, Recanati che fu psicologo e oggi pescatore.
VOTO: 6,5

E' poi la volta, del premio Urania Claudio Vastano, con I figli della polvere che in poco più di dieci caldissime e spietate pagine ci dispiega un futuro senza alcuna speranza. Nella sua linearità e crudezza, come spesso accade negli scritti di Vastano, non vi è ombra alcuna di speranza o riscatto, cosi come di ombra non vi è traccia nell'assolato agro pontino dove si svolge il racconto.
VOTO: 6,5

I bei tempi andati è il racconto di Franco Piccinini, se ricordo bene il più breve dell'antologia. L'autore ci ricorda che sovrappopolazione, inquinamento, effetto serra, carestie, epidemie e guerre per le risorse non sono sempre e comunque un destino ineluttabile. L'azione, l'idea di un singolo, il famoso battito d'ali di una farfalla, può cambiare il destino di un intero mondo ma perchè ciò accada la fortuna non deve girarsi dall'altra parte.
VOTO: 6

San Marco di Donato Altomare, altro premio Urania chiamato in causa dai curatori, è il racconto nella sua drammaticità di fondo più positivo sin qui incontrato ma allo stesso tempo è quello che meno mi ha colpito e coinvolto, vi traspare si tutto il mestiere di scrittore e gli studi professionali dell'autore ma manca di attrattiva.
VOTO: 5,5

Di Arturo Fabra, autore di cui a memoria non avevo fino ora letto niente, è Gioco di specchi. Il racconto più fantascientifico della raccolta, fosse altro perché ambientato nello spazio e sulla stazione spaziale internazionale ISS, mi ha positivamente sorpreso, leggero e meno cupo di quelli fin qui letti, ci mostra la strada per una possibile uscita dal cul-de-sac  in cui ci siamo infilati. Ma rendere possibile questo cammino servono uomini duri, come gli agenti della A.R.G.O. Buon backgraund narrativo che mi piacerebbe un giorno vedere sviluppato in un testo più lungo.
VOTO: 7

La palma del racconto più resiliente e poetico tocca al breve testo Nel Blu di Monica Serra, di cui avevo già letto I riparatori dell'ordine nell'antologia MM Primo Contatto. Ben scritto dalla prosa toccante, magari con un finale ingenuo ma che comunque non sfigura ed anzi ben si bilancia col resto dei testi.
VOTO: 6,5

Ci avviamo al termine con il racconto più lungo dell'antologia, Santuartio di un altro premio Urania, Giovanni De Matteo, racconto che più mi ha impressionato per maturità dei contenuti, approfondimento scientifico, che non appesantisce ma anzi rende ancor più interessante lo svolgimento e per idee che poi di base sono le più realistiche e circostanziate della raccolta. Nel bene e nel male il Mondo andrà avanti anche a discapito e senza l'umanità. Tutto evolve e trova la strada per andare avanti. La storia del nostro pianeta sta lì a dimostrarlo.
Fa un certo effetto leggere e riflettere di come si sia formata la fonte energetica su cui basiamo la nostra civiltà attuale, quella degli idrocarburi, e quanto poco sarebbe bastato, nelle ere geologiche, perchè questa fonte non si fosse formata.
VOTO: 8

Chiudiamo sul serio col racconto La terza guerra mondiale, manco a dirlo di un altro premio Urania, Franci Conforti. Scelta mai tanto azzeccata dai curatori per chiudere l'antologia con una nota scanzonata, nello stile caustico della Franci, creatrice di personaggi che bucano le pagine, inaspettati, sempre divertenti da leggere ma mai banali. Il quesito con cui ci lascia l'autrice è di quelli che fanno tremare i polsi. E se la terza guerra mondiale fosse in pieno svolgimento e ce lo avessero tenuto nascosto? leggere per credere.
P.S: non indovinerete mai chi porta i tacchi e le calze a rete!
VOTO: 7

C'è ancora posto, come accennato all'inizio, per il saggio Climate Fiction: la letteratura sul cambiamento climatico, di Ortino e Treanni. Composizione esaustiva e ben strutturata ripercorre tutta la storia, dalla nascita a oggi, del romanzo distopico con soggetto il cambiamento climatico, dimostrando l'indissolubile legame di questo ultimo col romanzo di fantascienza. Senza dubbio un valore aggiunto che accompagna la raccolta dei racconti tutti mediamente interessanti, ben scritti e esplicativi di un possibile futuro prossimo venturo foriero delle peggiori apocalissi di cui siamo o saremo totalmente responsabili.
VOTO complessivo: 7

« Ultima modifica: 05 Dicembre 2023, 21:46:50 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #761 data: 06 Dicembre 2023, 06:59:09 »
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La storia "Il Figlio della Macchina" di Kage Baker è un viaggio appassionante attraverso il tempo e le intricanti trame dell'immortalità. Nata nel distretto di Hollywood, California, nel 1952, l'autrice ci ha lasciato prematuramente nel 2010, ma il suo lascito letterario continua a incantare i lettori con opere come questa.
Baker, appassionata dell'Inghilterra elisabettiana, ha fatto il suo ingresso nel mondo della scrittura nel 1997 con il romanzo "La Compagnia del Tempo" pubblicato sulla "Asimov’s Science Fiction". Questo romanzo, che ha inaugurato il ciclo sui viaggi nel tempo, introduceva una potente multinazionale del futuro che controlla il passato attraverso cyborg immortali. "Il Figlio della Macchina" si colloca come il settimo capitolo di questa serie straordinaria, con i precedenti che hanno catturato l'immaginazione dei lettori attraverso le pagine della collana "Urania".
Uno degli elementi più sorprendenti di questo romanzo è la profondità dei personaggi, in particolare Mendoza e i suoi amanti Alec, Nicholas e Bell-Fairfax, tutti costretti a condividere un unico corpo. La Baker ha il talento di esplorare le complesse dinamiche delle loro relazioni, aggiungendo un livello di emozione e intimità che arricchisce la trama.
La trama, ambientata in una prigione persa nel tempo, offre un'atmosfera misteriosa e avvincente. La Baker è maestra nel creare mondi ricchi di dettagli, dipingendo vividamente le epoche attraversate dai personaggi. La rivelazione che la situazione è ancora più critica di quanto i protagonisti potessero immaginare aggiunge ulteriore tensione alla storia, spingendo i lettori a una corsa emozionante verso la risoluzione.
La scrittura di Baker è coinvolgente e descrittiva, trasportando il lettore attraverso le epoche con abilità e precisione. Il suo stile ben strutturato tiene il lettore incollato alle pagine, desideroso di scoprire come si evolveranno gli eventi. "Il Figlio della Macchina" è una testimonianza del talento unico di Kage Baker nel mescolare elementi di fantascienza, avventura e dramma umano.
Questa opera quindi può essere considerata un gioiello nell'eredità letteraria di Kage Baker. Consigliato a chi ama esplorare mondi fantastici pieni di mistero, emozione e riflessioni sulla natura umana. E un capitolo affascinante nella saga dei viaggi nel tempo, che continuerà a incantare i lettori con la sua trama avvincente e i personaggi indimenticabili.
Voto: 9
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capricorno52


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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #762 data: 06 Dicembre 2023, 12:45:50 »
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Un romanzo ambientato in un possibile futuro.
In un pianeta dove la popolazione umana  è drasticamente diminuita , la tecnologia permette, sul pianeta, spostamenti quasi istantanei, e l’esplorazione del sistema solare e dello  spazio prossimo non ha riscontato la presenza di vita evoluta ed intelligente , agisce Simeon Krug un uomo visionario, dotato di una enorme ricchezza, tale che gli permette di trasformare i sogni in realtà. Ciò che desidera su tutto è comunicare con le stelle, per questo sta costruendo nella tundra artica una colossale torre dotata di strumenti di comunicazione per rispondere ai segnali provenienti dallo spazio profondo.
Krug ha inventato un modo per creare la vita in laboratorio, ed è diventato il primo progettista e produttore di androidi.
Androidi sterili , ma apparentemente perfetti sotto gli altri punti di vista.
Questo contesto permette a Siverberg di rappresentare i temi che gli stanno cuore : a cominciare da quello religioso , cioè il rapporto tra umano e divino , per proseguire sul tema della libertà  , gli androidi sono trattati dagli umani come delle proprietà e ridotti allo stato di schiavitu’ , fa da  contorno  Il tema dell'esplorazione dell'ignoto.
Tra gli Androidi è diffuso un culto che riconosce il loro inventore (Krug) come Dio, Dio che un giorno li liberà dallo stato di schiavitù in cui si trovano .
Il modo in cui Silverberg descrive questa religione è di per sé una provocazione, poiché gli androidi utilizzano passaggi presi direttamente dalla Bibbia per esprimere la loro fede in Krug.
Il fulcro della trama fonde l'aspetto della “lotta sociale”, basata sul concetto di uguaglianza, con l’aspetto religioso per cui gli androidi credono di essere messi alla prova dalla loro dedizione e dal duro lavoro per Krug per vedere se sono degni, fino al momento in cui lui finalmente li libererà.
Ma Krug è solo in carne e ossa e non opera per la loro liberazione , quando i suoi androidi scoprono la verità, la loro rabbia non conosce limiti.
Un romanzo ricco che affronta numerose  questioni come :  l’  ossessione, il razzismo, il fervore religioso, il controllo della popolazione, la distinzione di classe e cosa significa essere umani etc.. che ci regala anche ottime  chicche sviluppate dall'autore quali la condivisione della coscienza  fra due persone ed il l "Nemo Club", un ristorante costruito a 15.000 metri  sotto l'acqua negli abissi dell’ oceano Pacifico .
La scrittura è tipica di Silverberg: così lucida, serrata ed essenziale ed è anche molto bravo nel padroneggiare la struttura generale e nel mantenere alta la tensione nonostante tutti gli strati della narrazione.
Libro notevole che agli inizi degli anni Settanta, quando fu pubblicato, arrivò secondo all’Hugo (il più prestigioso premio di fantascienza) perdendo contro “Ringworld” di Larry Niven.
Voto 8
    
« Ultima modifica: 06 Dicembre 2023, 12:53:22 di capricorno52 » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #763 data: 06 Dicembre 2023, 14:31:29 »
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Ho letto molti anni fa La torre di cristallo, nella collezione Cosmo Argento, credo che il traduttore sia sempre Valla. Mi aveva fatto una grandissima impressione e lo reputo tra i migliori libri di Silverberg. Un giorno devo decidermi a rileggerlo.
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capricorno52


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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #764 data: 06 Dicembre 2023, 15:05:51 »
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Gli occhi del vuoto Narrativa Fanucci nro NC Adrian Tchaikovski 2022 Ciclo “The final architecture”
Il pluripremiato autore di Children of Time di Arthur C. Clarke ci presenta il secondo romanzo di una straordinaria trilogia di opera spaziale sull'umanità sull'orlo dell'estinzione e su come le azioni e le intuizioni  di un uomo ci salveranno  o ci distruggeranno tutti.
Dopo ottant'anni di fragile pace, gli Architetti sono tornati, seminando caos e consumando interi pianeti. In passato, i manufatti degli Originatori, vestigia di una civiltà scomparsa da tempo, potevano salvare un mondo dall’annientamento. Questa volta, queste reliquie hanno perso il loro potere  protettivo. All'improvviso nessun pianeta è più sicuro.
In questo contesto seguiamo le avventure della nave di recupero e salvataggio Volture God e del suo pilota  Idris.
Idris  che ha trascorso decenni scappando dagli orrori del suo passato, si ritrova sul fronte della battaglia, in qualità di intermediario, potrebbe essere uno dei pochi a poter cambiare le sorti della guerra.
Con i suoi compagni : Kris del pianeta  Scintilla,  avvocato e letale duellante , Kit , alieno del pianeta  Hannilambra, Trine un Hiver , creatura che vive in uno sciame di minirobot ,che di professione fa’ l'archeologo, Solace, l'amazzone Partena geneticamente modificata, Olli la meccanica gestore dei droni inseparabile dal suo scorpione.
Insieme ad una manciata di alleati, tra i quali  Havaer Mundy agente e spia del consiglio di azione dello Hugh, cerca un'arma che possa respingere gli Architetti e salvare la galassia. Ma per farlo, deve tornare nell'incubo del non spazio, dove la sua mente viene spezzata e ricostruita ogni volta. Tutti loro , soprattutto, saranno i protagonisti delle più coraggiose e spericolate azioni contro tutto e tutti, alla disperata quanto all'apparenza vana, ricerca delle risposte su chi realmente tiri le fila degli Architetti nel non spazio, di chi fossero realmente gli Originatori, e cosa o chi  sia l’ entità oscura che e si nasconde realmente nel non spazio.
Allo stesso tempo  saranno alle prese nel tentativo di disinnescare l'avvento di una spietata guerra tra le fazioni umane dell' Hugh e del Partenone.
Il romanzo è una vera e propria fornace di idee, personaggi situazioni scritte in una prosa ammiccante , piena di sottintesi , grandi idee, civiltà misteriose, fantastica tecnologia aliena, personaggi che pensano e agiscono in modi sorprendenti con  l'ingrediente che conta di più: è semplicemente assolutamente divertente da leggere.
Voto 7,5
« Ultima modifica: 06 Dicembre 2023, 15:09:06 di capricorno52 » Loggato
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